RE NUDO - Anno VII - n. 49-50 - gennaio-febbrario 1977

RE NUDO/60 musica che annunciò «Dylan è fini– to... Dylan è un traditore ... » Altri corvi sono venuti, altri profeti di sventure con nomi italiani, con solide tradizioni di provincia bergamasca e il bisogno del MITO, del mito da costruire e poi naturalmente da abbattere (e non si fa cosi con tutti i miti?) E la canzone ritorna, sempre la stessa ... dall'alto del loro pennino spu– tano i Bertoncelli & i Caffarel- , li... Intanto Dylan fa «Blood on 1------------------------' the tracks» ... e loro. .. «è fini- cpt ;:-n, , ì'fff( ~ · 8 l ~ Eugenio Bennalo I Carlo D'Angiò: «GAROFANO D'AMORE (Philips)» Quando usci «Tarantella ca nun va'bbona» della Nuova Compagnia di Canto Popolare pensai che il gruppo aveva raggiunto ormai un tetto diffi– cilmente valicabile, una tale mistura di spontaneità e di professionismo al tempo stes– so che non vedevo che altro potessero fare senza spezza– re gli equilibri. Ed ecco che ascoltando ·questo «Garofano d'amore» di Eugenio Bennato, (che qui deve aver suonato un pacco di $trumenti. ..) ho capi– to quale sarebbe stata, logi– camente, la direzione della N.C.C.P.: quella di fare figli. Figli disubbidienti, figli ingra– ti, figli rispettosi della famiglia di provenienza, figli spurii, in– somma semi diversi che si spandono per il mondo a sfac– cettare con altre possibilità, altri conforti, altre libertà (vuoi mettere dopo che hai ucciso il padre e la madre?) questo re– cupero della «napoletanità», che rappresenta a tutt'oggi l'espressione più compiuta e più originale del folk-rock ita– liano. Troviamo qui infatti an– che Toni Esposito, che della scuola napoletana è ormai il percussionista principe, l'unico forse in Italia che non batta sulle casse o i rullanti senza rifarsi ai «Grandi Batte– risti Rock D'Oltralpe ... » An– che se alcuni pezzi, come ad esempio «Bella Figliola ca staje 'nfenesta» sembrano tanto da osteria (e allora? mica ce l'abbiamo su con le osterie ... !) ci sono pure dei pezzf assolutamente preziosi, in cui la creatività e la gioia pura si liberano ben al di là dell'usuale repertorio che co– noscevamo. Sarà il fatto di non dover curare troppo la perfezione, sarà il fatto di tro– varsi li con pochi amici, ma il «Ballo cantato per mandolon– cello, violino e percussioni» rappresenta proprio una sa– gra stregonesca & primaveri– le, sensualissima e carnale (ahi... la voce sconosciuta che canta) strega antica e ri– belle ... nacchere napoletane, scoppi di risa e di sudore. La bellezza e la gioia di non cu– rarsi dell'.effetto ... il coraggio di non essere cosi puliti, la forza di cantare il popopo, che pulito non è mai stato ... Oppu– re il «Ballo per Chitarra» ... ma io questa chitarra l'ho già ascoltata, l'ho sempre senti– ta... nei racconti di Masaniel– lo, nelle favole di mia nonna, nel vento della sera, tra le pa– role di Garcia Lorca, nelle contrazioni del mio plesso so– lare qaando sono felice ... (C.S.) Bob Dylan: «HARD RAIN» (cbs) È difficile parlare di Dylan in questi tempi, in cui ricorre il decennale del primo corvo to... è finito ... " e Dylan fa il doppio «Basement Tapes»... e poi «Desire»... e poi questo «Hard rain», dal vivo che riuni– sce di tutto un po', soprattutto le ultime cose: «Shelter from the storm» ... «ldiot wind» e «You are a big giri now» da «Blod on the tracks» ... poi ci sono le notis– sime «Lay lady lay» e «I threw it ali away» da «Nashville skyline», sempre nello stesso spirito di questi anni di mer– da... «lf i could only turn back the clock / to when god and lite were born / and if I pass this way again / you can rest assured / 1'11always do my besi. .. I on that I give my word / in a world of steel-eyed de– ath and men... " (di solito tra– duco: ma vi lascio un buon esercizio di inglese!. ..) Per tor– nare al disco: un accompa– gnamento di tutti rispetto, molto rockeggiante, con Mick Rons6n alla chitarra, Gary Burke alla batteria, T. Bone Burnette al piano ... ecc. ecc ... Quando ho ascoltalo il disco per le prime volte non mi è pia– ciuto: Dylan dal vivo mi fa l'ef– fetto di uno che la mette giù dura, CHE VUOL DIMOSTRA– RE che lui è sempre uno giu– sto, sempre incazzato e grin– toso come ai vecchi bei tem– pi. .. Cosi il disco l'ho scam– biato con degli amici, che mi hanno dato in cambio 43 m.p. di folk scozzese puro (e d'an– nata). Ma più in là, riascoltan– do «Hard Rain» mi sono ama– ramente pentito: questa ver– sione dal vivo di «Shelter from the storm» mi è apparsa tra– volgente e spericolata, e la vecchia, dolciastra «I threw il ali away» sconvolta e irricono– scibile, percorsa sotterranea– mente da una tristezza cosmi– ca che aveva preso il posto del privato ... Analoga sensa– zione, stravolta da un languo– re di cui non avevo memoria, in «Youare a big giri now»...Ira le cui righe si sentono fischi e dissensi del pubblico in sala ... e questo mi è parso or– ribile e rivelatore al tempo stesso: SI VOGLIONO DA DYLAN SEMPRE LE STESSE COSE...la stessa grinta, i buo– ni ricordi, il mito del tempo che fu... Ma andate a cagare! C'è il CORAGGIO DI UNA TALE DOLCEZZA in quel pez– zo, c'è la voglia di vivere il DENTRO, finalmente, non solo il fuori ... si fa musica an– che per godere ... non solo per protestare», ma si. .. anche per commuoversi. .. «Bird on the orizon / sittin on a fence I He's singing his song tor me I at his own expence / and l'm just like thai bird ... " (c.s.) "Glow" Al Jarreau Tornando al discorso su Sor– renti che si è buttato sul soul, discoteca, musica faci– le; abbiamo qui un nero ame– ricano trentacinquenne con una sconfinata gavetta alle spalle, arrivato solo da poco, con il suo primo album al successo e alla considera– zione che, quando si hanno negli Stati Uniti diventano immediatamente internazio– nali. N@ ricordo bene il primo la– voTo; questo Glow è vera– mente un buon disco di in– trattenimento, confezionato con l'usuale perizia per quel– lo che riguarda musicisti, ar– rangiamenti, un settore della produzione musicale che ha in USA un'altissima e costan– te professionalità. Su queste basi abbastanza usuali, con diversi brani già noti (Your Song di Elton John, apertura dell'album e singolo) senz'altro la più fa– mosa insieme a Fire and Rain di James Taylor) Al Jarreau tesse con la sua voce ricami asciutti e efficienti, ricchi di una grande tecnica vocale tutta messa a disposizione dell'espressività, senza nulla lasciare al funamboli~i;n,o_ pi– rotecnico.

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