RE NUDO - Anno VII - n. 49-50 - gennaio-febbrario 1977

lazzi e Capiozzo a lasciare il gruppo per dedicarsi a un lavoro più sicuro e stabile in un orchestra da sala da bal– lo. Senza l'apporto continuato della tradizionale e eccellente sezione rit– mica Stratos Fariselli e Totani hanno spaziato in dimensioni diverse. Su una ninna nanna mediorientale han– no inserito le travi basche antiche dei fratelli Arzaniak con ritmi spezzati di richiamo e messaggio codificato in colpi con aggiunta del sassofono, liri– cissimo in questa occasione, di Steve Lacy. Per i due brani più tirati e vicini al linguaggio funk hanno chiamàto l'eccezionale Walter Calloni alla bat– teria e il ritmico basso da Trinidad di· Hugh Bullen, ritmica collaudatissima in incisioni da ormai un paio d'anni, con risultati di ottima tensione urba– na, elettrica e veloce fino allo speed. Paul Litton meccanico dentista ingle– se trapiantato in Belgio suonatore di tamburi assortiti e ogni forma di ag– geggio percuotibile ha caratterizzato le fasi più avanzate del lavoro, com– preso quel caos parte 2 che chiude in avanti tutto il disco, unendo secondo il principio del caso le libere improv– visazioni dei tre Area + Litton e Lacy. L'ipotesi del lavoro, fantascientifica e ironica è che un computer in cui è conservata la memoria dei secoli per– da pian piano elementi di questa me– moria, in modo disordinato. Ma che c'è in questo futuro? Potere ai vecchi, oppure alle donne, oppure ai bambi– ni. Dallo «Scum» di Valerie Solanas, teo– ria dell'eliminazione del maschio è tratto un frammento che Demetrio canta-recita con un sapore e una co– scienza dei suoi mezzi tecnici arrivati oggi a una maturità unica. Ripetizioni dal passato? Musica già masticata? Solo un momento nella prima parte dello Scum, dove il pur agile e notevo– lissimo piansimo di Fariselli visita aree jazzistiche che non sono una scoperta per nessuno. Il ritorno sui vecchi temi mediterranei trova in ge– rontocrazia un seguito a settembre nero cometa rossa e elefante bianco che forse raggiunge un punto ancora pij alto degli episodi precedenti, con una morbidezza e naturalezza che sa sempre di più di oriente e di Kif. Apre la seconda facciata una elabo– razione per sottrazione del concerto brandeburghese in sol maggiore ope– ra tre di J.S. Bach, al cui spartito sono sottratte progressivamente parti cre– scenti, fino a ridurre l'esecuzione a un insieme casuale e aritmico. Suono eccellente in questa realizzazione così come nel resto del lavoro. La dichiarata intellettualità, concet– tualità la vogliamo chiamare così dell'Area, in qualche occasione vaga– mente eccessiva e gratuita, in Male– detti ha un suo filo coerente dall'inizio alla fine, dalle note al loro assembla– mento, dai testi essenziali e lucidi alla copertina, ricavata da un manuale di anatomia. Un'altra nota, intesa come notizia; l'esilio volontario di Tavolazzi e Ca– piozzo è durato poco. I due tornano a portare i loro ritmi al gruppo ed è ve– ramente bene che sia finita cosi. L'Area oggi, davanti a un mercato che, volendo potrebbero avere aperto fino a risolvere tutti i problemi di so– pravvivenza di un gruppo con una ge– stione piuttosto costosa; la scelta dell'album è stata di continuare ad andare in avanti, senza porsi proble– mi di domani, di sicurezza economica e di successo commerciale (succes– so commerciale che, è bene ripetere è praticamente INDISPENSABILE per fare il lavoro di musicisti in modo con– tinuo e proficuo). Album bello e diffici– le almeno altrettanto difficile di quan– to era il primo lavoro quattro anni fa. Concerti che riprenderanno verso febbraio sotto la forma di tour orga– nizzati e a durata limitata, con spazio per le iniziative personali dei singoli. Ci troviamo davanti a un gruppo che si muove con rara coerenza e decisio– ne, che riesce a esprimersi a livelli eccellenti sia come gruppo che nelle sue esperienze soliste (vedi Metrodo– ra di Stratos, l'appena registrato al– bum di Totani e, quello, in corso di realizzazione di Fariselli); quella che l'Area ha lanciato è un po' una sfida alle leggi del mercato e degli affari musicali, anche se a molti sprovvedu– ti sembrerà il contrario, non si capi– sce bene partendo da quale punto. L'augurio, la speranza è che la sfida la vincano, perché la vittoria non sa– rebbe solo loro (che in realtà hanno già vinto nel farla questa scelta) ma di tutti e, prima di tutto del pubblico che vorrebbe dire che entra nel linguag– gio di un gruppo che non ha mai fatto (con un unica eccezione, L'interna– zionale) della demagogia musicale. A quel punto, nel punto in cui i musi– cisti avranno la possibilità di espri– mersi compiutamente senza il ricatto di una prematura perdita di seguito legata a meccanismi misteriori e im– perscrutabili (al di là cioè di tutte le possibili cadute di ispirazione e di qualità del discorso) allora probabil– mente sarà anche possibile intervi– starli e, avere nell'intervista un dialo– go aperto, senza difese, quelle di cui si parlava all'inizio e, ripeto, questo NON è un fatto di Demetrio Stratos, - ma praticamente di TUTTI. Stratos, piuttosto è una persona che so che capirà perfettamente tutto il discorso fatto; molti altri, ve lo assicuro, per un pezzo come questo, più che positivo, direi personalmente entusiasta del lavoro dell'Area, nonostante questo mi avrebbero tolto il saluto. Vedete di sentirlo questo disco, perché vale la pena. Massimo Villa RE NUD0/59 MOIZZI EDITORE G. Ardìssone CLASSI SOCIALI E LOTTA POLITICA IN POLONIA Un"indagine puntuale dei meccanismi socio-economici che hanno prodotto in una società socialista il ricostituirsi delle divisioni di classe, e delle ragio– ni storiche dei conflitti tra oppressi e oppressori. LA VITA DI MAO E LA RIVOLUZIONE IN CINA a cura di M. Belotti 34 schede-album che offrono una panoramica efficacissima dell" evolu– zione politica della società cinese. LE ELEZIONI DEL 20 GIUGNO di Autori Vari L. 3.800 Un libro scritto a caldo da intellettuali e militanti politici. Uno strumento indispensabile. L. 5.000 M. Castells SOCIOLOGIA DELLO SPAZIO INDUSTRIALE Un testo fondamentale, per cogliere i nessi intercorrenti tra organizzazione dello spazio e sviluppo produttivo at– traverso una critica rigorosa delle teo– rie classiche dell'insediamento indu– striale. I primi volumi della Nuova Collana CONTEMPORANEA CINEMA .ROBERT ALTMAN di G. Castelli e M. Marchesini SIDNEY POLLACK di R. Trotta FRANCOIS TRUFFAUT di M. Marchelli Una serie di monografie dei registi più prestigiosi del cinema contempo– raneo studiata per fare "ripensare" il cinema e la sua storia. D. Galouye SIMULACRON 3 L. 1.800 Nel mondo del futuro le ricerche del comportamento sono condotte attra– verso un Simulatore "Simulacron 3" che riproduce esattamente una socie– tà fittizia. Ma come in uno specchio del demonio la realtà si rovescia e la vita si fa incubo quando, nella mente del protagonista, comincia a farsi luce la spaventosa verità che si maschera dietro un innocuo programma di stu– dio. L. 3.200 Via Fiori Chiari 11 Milano

RkJQdWJsaXNoZXIy