RE NUDO - Anno VII - n. 49-50 - gennaio-febbrario 1977

la... I giornali del sistema ... che ne han parlato all'inizio soltanto per la «novità»... La gente invece ne parla, eccome ... Il problema secondo me è l'immagine che ne vien fuori TRA LA GENTE di queste radio libere... Si tratta per la più parte di un'immagine «tuttamusica» ...e questo secondo me ha creato stanchezza. Poi vorrei se– gnalare il problema del linguaggio: che si tramuta in rapporto al tipo di in– formazione. che tu dai, cioè se tu agi– sci su ciò che accade, invece di infor– mare DOPO, parli automaticamente i' linguaggio della partecipazione: dare la possibilità a chi ascolta di fruire di certe informazioni e di utilizzarle im– mediatamente. Il linguaggio secondo me deve essere «mobilitazione imme– diata» ... collegamento, informazio 0 ne... » C.S.: «Cison dieci minuti di pausa per il G.R....intanto vi informo che il «feed– back» è spento, non funziona ... nes– sun ascoltatore ha telefonato, nem– meno per insultarvi. .. forse sarà per– ché parlate difficile ... lo ho sentito al– meno dieci parole che non capivo. Il linguaggio è importante, si parla ancora per «fare bella figura» ... non per farsi capire ... » C.S.: «Avevo invitato degli «esponen– ti» delle radio e guarda caso sono ve– nuti soltanto uomini, sei per l'esattez– za... sarà la congiuntura... mah... passiamo ad alcune provocazioni precise, almeno verso le radio che co– nosco meglio. Radio Città Futura era nata, almeno secondo le aspettative di larga parte del movimento,! come appunto una RADIO DI MOVIMENTO, intendendo con questo una radio che non risponda ad una logica di un Gruppo o di un Altro, che non operi spartizioni di Potere fra Correnti, G aperta a tutte le espressioni di movi– mento ... invece si è rivelata ben pre– sto un teatro per la lottizzazione sel– vaggia tra A.O.e il PDUP...che sono si le forze che hanno dato l'avvio a tutta la faccenda, ma che non avevano il diritto di chiudersi agli ALTRI... Ho as– sistito personalmente a delle riunioni di R.C.F., con lotte a coltello per la spartizione dei tempi, dei notiziari, dei commenti politici, di tutto ciò che in una parola era «qualificante» (va registrato l'inciso che se è vero che il «prestigio», la «qualifica» della radio vengono dalla qualità» dall'angolazio– ne della linea politica, è altrettanto vero che l'indice di ascolto è il frutto dei programmi musicali e della scelta del tipo di «intrattenimento» ... ) il mio unico intervento fu posto in questi termini: «Allora, visto che siamo in termini di lottizzazione, io voglio sa– pere che spazio viene dato (ufficial– mente) per: la magia; per la nozione del sogno; per il corpo; per l'incesto (nel senso di RIPRENDIAMOCI LA MAMMA); per la corpofagia e la ses– sualità cosidetta polimorga e perver– sa, per l'irrazionale ecc ... ecc ... Se non mi si permette il mio piccolo «lot– to», come del resto ad altri non viene permesso ... non capisco il perché della mistificazione che vuole R.C.F. come una radio di movimento, quan– do non è altro che la voce (inderoga– bile) di due gruppi politici. Radio Ra– dicale mi sembra invece desiderosa di ricoprire, assime al PAPÀ PARTI– TO il ruolo di MAMMA DEI DIVERSI: mamma dei froci, mamma degli han– dicappati, mamma degli invalidi, mamma degli eroinomani, mamma dei censurati ecc ... Di Radio Blu ne so poco però so certamente di una spe– cie di puscht, di un colpo di mano ve– rificatosi di recente, il che dimostra RE NUD0/27 possibili queste squallide manovre anche all'interno delle radio libere. Alle mie orecchie è arrivato il fatto che circa metà della redazione è stata estromessa ... Se ci vuoi raccontare come sono andate le cose, visto che tu appartieni all'altra metà... » A questo punto telefona una ascolta– trice che accusa le radio in pratica di «giovanilismo», cioè di rivolgersi so– prattutto ad un utente che ha supera– to la trentina, e non solo nel modo di parlare o nella scelta degli argomenti; ma proprio nel taglio specifico: vedi il corpo, la sessualità, sita un gran par– lare della SESSUALITA DEI GIOVA– NI...ma nessuno affronta le SESSUA– LITÀ DEI VECCHI che risultano cosi doppiamente emarginati. .. Né la radio ha un linguaggio che si rivolga agli operai, ma un codice per così dire im– pegnato e che si rivolge a giovani e studenti. ..» R.C.F.: «lo sto vivendo molto trauma– ticamente questo problema, ci sono molti compagni che hanno questo re– ferente principale, di raggiungere la classe lavoratrice, i lavoratori con tut– ti i loro problemi. .. ma quando voleva– mo dare ad una trasmissione un taglio prevalentemente operaio riuscivamo nel migliore dei casi a fare dei volan– tini parlati, un grosso limite di lin– guaggio, dunque, che riesce ad escludere settori sempre più ampi di ascoltatori. Ci si rinchiudeva in una specializzazione di tipo economicisti– ca, che ci escludeva dalla possibilità di intervenire in quelle che sono le cose di maggior dibattito, che sono sì il costo della vita e il problema del la– voro, ma anche i rapporti interperso– nali, anche i rapporti sociali nel senso più ampio ... In realtà non c'è una vo– lontà di discriminare, ma un fatto obiettivo di misura, la consapevolez– za di non saper usare il mezzo che ab– biamo a disposizione. Ci mancano gli strumenti per una analisi critica del lavoro fatto fino a questo momento. Parliamo di un seminario sui mezzi di informazione, di uno strumento no– stro per capirci e confrontarci. .. e partendo da questo bilancio ricomin– ciare da capo a ridefinire la nostra funzione ... È un lavoro che dovrem– mo fare con urgenza.,, R.C.F.: «Per rispondere a C.S... io sono sempre commosso dal suo can– dore; quando parla di lottizzazione selvaggia dimostra di avere una lon– tana visione di ciò che significa que– sto termine, raffrontata a ciò che av– viene nei grandi organi di informazio– ne, dove le battaglie si fanno con ben altri obiettivi. .. o quando Carlo parla di puscht all'interno di Radio Blu, usando una parola che diventa diver– tente se raffrontata all'ultimo puscht che mi ricordo, dove sono morti tren– tamila compagni... o parlando del

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