RE NUDO - Anno VII - n. 49-50 - gennaio-febbrario 1977

RE NUD0/18 societa' in cui la borghesia ha un'e– gemonia, che è an<.;heegemonia culturale, quella che viene chiama– ta morale proletaria di fatto non esiste ma è una morale di impove– rimento, cioè: siamo poveri e su– biamo i valori della borghesia, li interiorizziamo ecc. La morale proletaria è tutta da scoprire attraverso una serie di cose, non ultima l'immaginazione. Allora, per dire, noi abbiamo tenta– to per tutto un anno di andare a riscoprire una parte di quei valori che eravamo riusciti a creare assie– me, per esempio le feste, cosa su cui siamo nati l'anno scorso; non era altro che un tentativo di andare a ritrovafe la nostra identità sociale attraverso una serie di comporta– menti unificanti come i capelli lun– ghi ecc ... Attraverso queste cose volevamo far passare determinati contenuti come quello della colcollettività contrapposta all'individualismo, della morale della liberazione dei bisogni contrapposta alla castra- zione dei nostri·bisogni. . Giorgio_ lo volevo dire che c'è anche urra morale determinata dai bisogni cioè il furto, per esempio, un pò di tempo fa era considerato àai giovani un comportamento so– cialmente negativo, oggi è diver– so ... Altra cosa: la coppia; la coppia oggi è in crisi tra i giovani e questo perchè il giovane non riesce ad avere quella sicurezza che gli per– metta di avere un rapportq, sicu– rezza anche materiale, per esem– pio il fatto di non avere un lavoro o di potersi vedere poco ecc. che poi determina una crisi esistenziale. Allora o ti butti dentro al problema e poi magari scopri che la coppia non è neanche giusta, oppure sballi e non hai la forza di portarla avanti; anche volendolo, per moti~ · vi oggettivi. Elvio. Ma i motivi non sono tanto questi. Il problema è vedere se la coppia è giusta o no come risposta al nostro bisogno di amore; la coppia può essere vissuta come una esperienza di chiusura, come un ricreare i meccanismi della fa– miglia, un'esperienza riduttiva ri– spetto alla propria vita e ai rapporti con gli altri. Parallelamente a quella che tu chiami crisi della coppia c'è sem– pre più gente che ha rapporti omossessuali, non più come avve– niva una volta, ma- nel senso di voler esprimere la propria sessuali– tà, la propria voglia di stare insie– me agli altri, di conoscere altre persone senza le limitazioni che derivano da quella morale di ca- oB stra2ione che ci hanno fatto subire. Simona. Discutete di questi pro– blemi all'interno dei c_ircoli? Elvio. Ne parliamo spesso. All'in– terno del nostro circolo della omos– sessualità se ne è parlato molto; c'erano alcuni compagni che era– no dei circoli e che adesso non vengono più e fanno parte dei colfettivi omossessuali, quindi ne abbiamo parlato molto e abbiamo visto che per molti di noi è un problema ancora traumatizzante, soprattutto per i giovani proletari. Andrea. Cioè l'omossessualità non è accettata? Elvio. Non è che non sia accetta– ta, ma c'è molta paura; io ho per esempio molta paura di accrescere la mia emarginazione: forse sono solo molto represso. L'omosses– sualità mette in gioco tutta una serie di valori soprattutto per l'uo– mo, il suo potere, la suc;1 suprema– zia. Per esempio rispetto al femmini– smo generalmente nei circoli le femministe sono viste molto bene, però quando si va nei quartieri, nei ghetti, si vede che in certi casi si creano degli antagonismi tra le compagne e i compagni i quali tendono a non voler rinunciare alla loro superiorità di uomo che è poi l'unica superiorità che hanno. Tor– nando al problema della coppia, tra gli studenti è vissuta troppo ideologicamente; tipico esempio è "Porci con le a'li'', se ne parla e ne riparla a livello di menate. E invece c'è un altro modo di viverla, molto più naturale, come succede spesso nei circoli: è bello fare l'amore e lo faccio anche senza stabilire nessun rapporto esclusivo con l'altro, al di là di ogni discorso intellettualisti– co, anzi nel tentativo di riunire il corpo con .la mente, se così si può dire. Stefano. Noi del circolo di Seggia– no abf>iamo molti problemi: il pro– blema della polizia che ci rompe i coglio·ni continuamente, il proble: ma della coppia, ecco soprattutto il problema della donna: noi siamo un casino di ragazzi e ci sono solo tre o quattro ragazze nel circolo le quali magari non possono neanche uscire .... Elvio. Scusa se ti interrompo; an– che in Bovisa abbiamo vissuto questo problema proprio perchè le ragazze sono poche ecc. e veniva– no fuori discorsi del tipo: ma que– ste femministe cosa vogliono; io voglio scopare .... Poi le ragazze sono aumentate e c'è stato un rilassamento generale. Ho 3 soreUe femministe che ·rispetto Gianmario. La storia del nostro circolo è un pò particolare perchè le ragazze che ci sono le conoscia– mo da tre, quattro anni, ci hai vissuto insieme, magari -ci hai fatto

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