RE NUDO - Anno VII - n. 48 - dicembre 1976

VIVERE BENE I Manuale di alimentazione · alternativa A cura d1 Stampa Alternativa • L. 1.200 CHIEDETE IL CATALOGO A: VIA CICERONE, 44 · 00193 ROMA quartiere o il villaggio o la tribù, o comunque si riconosca, nel senso che la costruzion_edi nuovi rapporti, di nuovi modi di produzione, di di– stribuzione e di scambio, di una nuova realtà di vita associata è visto come compito presente, e non su– bordinata o differita rispetto alla questione della presa del potere su scala nazionale o mondiale. I momenti fondamentali della nuova politica sono a mio avviso !'econo– mia alternativa, il femminismo, l'ecologia e la spiritualità. Econo– mia alternativa ed ecologia sono strettamente legate; uno dei momen– ti di crescita della coscienza ecolo– gica è proprio la gestione di imprese economiche di tipo alternativo, e vi– ceversa, la coscienza ecologica è uno stimolo determinante a liberarsi il più possibile dal circuito commer– ciale gestito dal grande capitale e a creare strutture alternative. Fra le strutture alternative in esistenza oggi negli Stati Uniti, le cooperative per la distribuzione di prodotti ali– mentari sono probabilmente le più diffuse. Hanno conosciuto una cre– scita increçtibile negli ultimi anni. Ce ne sono di tutti i colori, di più avan– zate e di meno avanzate, natural– mente. Ma tutte contengono elemen– ti di sperimentazione e di critica del sistema di distribuzione dominante. Inevitabilmente al discorso sui prezzi si associa il discorso sulla qualità dell'alimentazione, e di li partono molti altri discorsi, sul rapporto fra specie umana e natura, sulla salute ecc. E inoltre il campo di sperimen– tazione include il modo di lavorare, di organizzarsi, di amministrare ecc. Include lo spirito di una transazione in cui circola danaro, che si scopre non è necessariamente legata a quel modo di rapportarsi diffidente e an– tagonistico che prevale nelle forme sociali dominanti. Così a volte in queste cooperative la gente si pren– de sa sè ciò di cui ha bisogno, lo pesa, opera il registratore di cassa, paga ed esce. Oppure offre sponta– neamente il proprio lavoro quando si rende necessario. Insomma si impa– ra a godere di una situazione priva di strutture repressive, in cui lavorare, comprare, agire, vivere è un'attività libera e spontanea, che a volte è at– tività funzionale e gioco \ insieme. Nella cooperativa di cu, 1 facevo parte ogni socio era tenu,o 1 ad al– meno un'ora di lavoro al mesè. Non ho mai sentito quell'ora come un peso. Era un'occasione per incontra– re decine di persone amiche, una si– tuazione del tipo dell'essere sul mer– cato nelle vecchie comunità rurali, dove ci si scambiano informazioni, ci si mette d'accordo su case da fare, su quando vedersi ecc. Nello stesso tempo queste cooperative possono essere assai efficienti, assai compe– titive sul piano dei prezzi. E creare le strutture per portare i priotti dell'agricoltura biologica alle fuasse senza quelle caratteristiche elitarie ed esose del sistema di distribuzio– ne capitalistico dei prodotti «genui– ni». Altrettanto interessanti sono le Credit Unions, «banche alternati– ve», che raccolgono e distribuiscono l'energia monetaria n'ecessaria per la creazione e il funzionamento di imprese economiche alternative. E poi ci sono le cooperative artigiane, le comunità agric e, che di per sé meriterebbero un lungo discorso, ecc. Insomma, s perata la barriera del timore di ess re contaminati dal danaro, si apre un largo spazio di azione, e si libe a nelle persone una grande quantit· di energia creativa. E la cosa importante secondo me è questa: che, benché nessuna di queste cose sia di per sè particolar– mente rivoluzionaria, il significato e la forza di ciascuna sono legate al contesto del processo complessivo. Cioè alla crescita di una comunità reale della cultura alternativa, ri– spetto alla quale il singolo sta nel rapporto di una pianta al terreno, dalla quale cioè trae energia, soste– gno, nutrimento (e alla quale resti– tuisce energia, è un rapporto circo– lare). Su questa base si ~upera la paranoia di essere assor9iti, di es– sere strumentalizzati da «loro»,il ca– pitale, il sistema. Il sistel!la domi– nante può assorbire qua~10 vuole: l'assorbimento di singole i ee, o for– me create dalla cultura al ernativa, da parte del sistema, non indeboli– sce ma rafforza la comunit' alterna- , tiva. Poiché la comunità alt,rnativa è un centro di energia creat~va, e chi viene in contatto con quell energià e attratto verso il centro. «Women's Music» Nel dar forma a nuovi mo i di rap– porto personale all'Inter o della comunità alternativa, e an he nella comunità in generale, nes una for- - za è più potente del femm nismo. E questo non è che l'inizio. Il femmi– nismo è un'esplosione di rtata ri– voluzionaria dei rapporti ersonali. Per molti di noi che nel 68/ 9 erava– mo militanti di sinistra pi o meno tradizionali è stato ed è l'el mento di ispirazione e di critica di ioi stessi più forte. Dove il femmini mo si è sviluppato liberamente in t ta la sua carica creativa una umanit comple– tamente nuova è stata ge erata. Il matrimonio alchemico della femmina e del maschio dentro a eia cun es– sere umano, maschio o fe mina, li– bera una enorme quantità di energia, e apre orizzonti di rapporti i compa– rabilmente più vasti. Le don e, para-

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