RE NUDO - Anno VII - n. 48 - dicembre 1976
RE NUD0/14 che va letto tutto il libro, quando par– la di matrimonio ne parla in modo che assolutamente non può essere riproposto come matrimonio rituale a due, ma parla di una relazione di tipo elettivo che si crea dentro un ambiente erotico, sessuale, di scambio umano che è comunque collettivo. Andrea: no guarda sul matrimonio è categorico, dice: « ... ecco perché proporrei un matrimonio sacramen– tale piuttosto che un matrimonio le– galmente contratto con o senza con– nivenza di una chiesa istituzionaliz– zata» (controllare testo). Quindi direi è molto preciso, il matrimonio non ovviamente contratto legalmente da– vanti all'istituzione civile o clericale, ma come promessa, decisione con– tratta. Spiritualità ma non religione Walter: io direi che la parola con– tratto non è giusta in quanto è un termine legalistico.· Cooper dice: «matrimonio nel quale si sia fatto .esplicitamente o implicitamente un giuramento riconosciuto di portare il rapporto sino al suo termine natura– le». Andrea: Penso che la cosa più im– portante di questo libro comunque sia che rispetto alla nostra particola– re situazione politica e culturale ci dà degli strumenti, degli stimoli im– portantissimi per capire come muo– verci. Per esempio la grande esigen– za di una spiritualità che noi da sempre in occidente abbiamo identi– ficato con fenomeno religioso senza capire che la risposta religiosa era una sovrapposizione a un'esigenza di spiritualità reale, ci ha fatto pren– dere dei grossi granchi. Partendo dalla pratica quotidiana vediamo per esempio che oggi, a livello di movi– mento politico giovanile ci sono dei gruppi come «Comunione e Libera– zione» e alcuni gruppi mistici che danno delle risposte a questa esi– genza ancora di tipo religioso e rea– zionario, per distogliere da un pro– cesso rivoluzionario le masse giova– nili che questa spinta sentono. Coo– per recupera questo concetto di spi– ritualità in antagonismo o fuori co– munque dall'accezione religiosa. In– fatti dice che la religione è l'oppio dei popoli invece la spiritualità può essere una droga psichedelica e cioè che avrà l'effetto del tutto oppo– sto. Rispetto a questa cosa tutta la sinistra ha sbagliato e anche Re Nudo: i gruppi che prendevano quelli di C. L. a botte o a bastonate, noi che sapevamo solo dire che i gruppi mistici erano legati agli ame- In questa spinta ad approfondire dentro di noi c'è un po' di fuga e un po' di ricerca: un po' di voglia di scappare da responsabilità sociali sempre più pesanti da reggere e un po' di voglia di co– noscersi meglio anche per tene– re un terreno di lotta. Queste due tendenze giocano in propor– zioni variabili dentro ognuno di noi. Difficile che uno abbia solo voglia di scappare perché allora sono altre le dimensioni che scieglie e difficile anche che sia puro impulso a fare i conti con se stessi, dal momento che i conti con gli altri sono inevita– bilmente (e non per nostra scel– ta) rimandati. Questo momento è forse il più brutto e il più povero di prospet– tive dalla fine della guerra; sconfortante la miseria dei rife– rimenti. Non sappiamo proprio come fare. È la decadenza dell' «imperialismo d'occidente», ma dove sono i barbari? Alla di– mensione di questa crisi mon– diale, che è economica, religio– sa, sociale e culturale, noi ci sentiamo inadeguati per idee, organizzazione e conoscenza. Di qui la spinta di fuga che il raccoglimento su se stessi ine– vitabilmente comporta: è la pau– ra di non avere identità, di non sapere che fare, come essere. Ma la paura non ha segno: dato ricani. .. ci siamo cioè comportati come chi butta via il bambino con l'acqua sporca. È chiaro che C. L. è reazionaria e certi gruppi mistici sono tenuti in piedi dal dollaro, però deve diventare altrettanto chiaro che le esigenze che sentono le masse giovanili, e noi con loro, verso que– ste problematiche non possono es– sere soddisfatte·con l'anatema con– tro la religione. Il problema è dare e darci un'alternativa per far sì che chi sente l'esigenza dello spirituale non rischi di cadere nelle mani dei bec– chini di C. L. e dei Bambini di Dio. Cooper poi indica due strumenti principali: l'acido e la meditazione. A me sembra importantissimo il se– condo perché bene o male l'espe– rienza psichedelica l'abbiamo abba– stanza vissuta in questi anni. Emilio: l'abbiamo consumata più che vissuta. Andrea: sì, molti l'hanno consuma– ta, ma non tutti e non sempre. Coo– per testimpnia un'esperienza molto diversa, la sua; anche con l'acido. Però la cosa che volevo mettere in luce era proprio come rispetto la me– ditazione sia più difficile avere un at– teggiamento di mero consumo. Per– ché qui il viaggio non è procurato da uno stimolo chimico. Qui ti è richie-
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