RE NUDO - Anno VII - n. 47 - novembre 1976

RE NUD0/4 scontrato con gli altri, l'unica speranza è che nella botta si sia fracassata qualche sfera di cristallo. C'è una frase che potrebbe sintetizzare parco Lambro, quello che è stato, il suo rap– porto con la realtà totalmente differente di ogni giorno: «la peste avrebbe svegliato i suoi topi per mandarli a mori– re in una città felice» (da «La peste» di A. Camus). E.A. P.S. Questo è vero o forse soltanto fantascienza! calmente mutare. In ogni caso dovrebbero almeno ces– sare le ingiuste emarginazio– ni». 2) Avete ragione quando vi riferite a molti che sono «na– scosti». Ma voi che cosa fate «realmente» anche per aiu– tarli? Credo non pretendiate che «tutti» vadano in piazza a di– chiararsi «diversi»; non mi sembra giusto. Mi ·sembra, invece, valido dare la possibilità di incon– trarsi, pubblicando una «mappa»dei vari gruppi (au– tonomi e non) che esistono; si darebbe così la possibilità di essere già accettati in un cerchio, di trovare già una certa dimensione, di scam– biarsi il proprio sentimento e senso di donazione. 3) Bisogna a coloro che sono «nascosti» offrire la possibili– tà di «accettare» la propria diversità; ma non in senso semplicemente rivoluzionario od accademico, ma in senso «costruttivo». Ci sono delle enormi ricchez: Cari Amici di Bari, ze da «scoprire» in molte di ho letto la vostra pubblicata a queste persone «nascoste... · pag. 43 del numero 42 di «Re Il «diverso» ha valori di intelli– Nudo». Credo sia opportuno genza, di finezza, di sensibili– precisare che non sono un tà, di generosità, di donazio– lettore fedele; ho visto la rivi- ne che molte, molte volte non sta in ufficio e l'ho letta. troviamo nelle persone che si Molto bello quanto a chiusu- dicono «normali». · ra voi scrivete: «Vogliamo Collochiamo, amici, il proble– estendere il nostro gruppo e ma in una dimensione logi– raggiungere gli omosessuali ca!!! Posso non condividere nascosti che ci cercano an- del tutto il travestitismo; non che se non lo sanno». accetto la violenza, il ricatto, Il mio scritto è un contributo lo sfruttamento di coloro che di ricerca ~u questo rovente «speculano su questi diver– problema e credo, contributo si». particolare, perché steso da Non posso accettare coloro un individuo che di questo che vivono egoisticamente e problema ha visioni sue per- non nutrono, pur nella loro sonali. «diversità» il desiderio di es– Vediamo se si può insieme sere utili agli altri. discuterne: Poichè1ò ib credo il male non è 1) Mi sono sempre chiesto ammirare e volere «amico» un come può comportarsi un bel ragazzo; il male non è es– giovane che abbia dentro di sere «diverso» oppure «nor-' sé .questa «diversità» dal pia- male» oppure «bisex». no normale dell'etero. Il male è non rendersi utili Certamente è una situazione agli altri attraverso il proprio di sofferenza e di tensione. impegno, il proprio apostola– Scrive Valsecchi nel numero · to, la propria generosità. 94 di «DUEPIU'»: «vi sono Stare una spanna più in sù studiosi che si orientano a delle proprie «diversità.. per considerare l'omosessualità costruire serenamente in non già o non sempre come modo «migliore». una deficienza esistenziale, 4) Ci sono poi molti che si ma semplicemente come una fregiano dell'etichetta di diversa maniera di esprimer- «normale» e che fanno della si della sessualità, alla con- condizione del «diverso» vergenza di richiami costitu- un'arma per coprire le pro– zionali, di modellature socio- prie nudità. educative, di decisioni indivi- · Ci sono molti, elevati nella pi– duali. Anche il giudizio etico, ramide sociale, che hanno come il comportamento so- venduto il «proprio corpo» e ciale, dovrebbero allora radi- la «propria personalità.. per una carriera, un posto più alto, per il potere, per un po' di soldi, per ruffianesimo. Sono questi i «diversi• che turbano e rendono «marcia,. la nostra società. Concludo con un saluto a voi tutti. I Oh come sarebbe bello sede- MASCHIO ROSSO IN PIAZZA, ... un po· meno DOPO (?) Che casino! sembra che non ci si capisce più in cazzo: femmi– niste (i), anti-femministe (e); e poi il nuovo modo di fare mili– tanza politica, e la politica del corpo, è i rapporti fra i compa– gni, e il privato-politico, e... cazzinculo. Certo è logico: ogni rivoluzione provoca sconvolgi– mento, e la nostra è una rivolu– zione. Innanzitutto voglio dire che so– no un compagno di agrigento e attualmente finito di fare il ser– vizio militare. sono rimasto «In giro» per un po' di tempo. È sta– to proprio questo 'tpo' " che ha scombussolato la mia globale visione delle lotte di classe, del– la militanza, e di tutte le impli– cazioni di carattere politico– privato. Questo "po' " che mi ha permesso, insieme ad alVi compagni di vivere, confrontare e vagliare tutta una serie di va– lutazioni personali sui rapporti inter-personali, sulla dicotomia maschilismo-femminismo, sul privato-politico. in somm·a sul casino globale che stà vivendo la nuova (e non solo quella) si– nistra. 1 guai sono iniziati quando ci s, è accorti chè non esiste SOLO la politica con la "P" maiusco– la, cioè: Fanfani, governo, in– ternazionalismo, antifascismo, ecc.: ma che oltre questo c'è contenuto. Uomini e donnè vi– viamo contraddizioni «regalate– ci» da una certa società, con re in mezzo a voi giovani e progettare un «domani diver– so»; cioè un «domani miglio– re»!!! Se rispondete (e spero pub– blichiate) non spezzatemi in due.!!! Beppe Guido Torino luglio 1976/1~. un nemico "molto più" perico– loso - uno spettro che si aggira - e si nasconde dentro di noi, e che, ancora noi, non conoscia– mo fino in fondo per combatter– lo - è un nemico che vive den– tro di noi, che cambia contenuti (ideologie, schemi, linguaggio, ecc.), e forme (paure, nevrosi, aggressività, alienazione, ecc.) ma che sempre nemico resta. Ha un nome che si declina con lettere maiuscole, ma molto complicato a pronunciare". Dif- . ficile a "dirsi" ma molto più fa– cile a "sentirlo", perché si vede ogni giorno, ogni ora, ogni mi– nuto, con noi stessi, con gli al– tri; con quello che "si pensa", che "si fa", che "si dice". È sempre quà: presente, bisogna essere ciechi per non vederlo, o meglio, sentirlo. È il prodotto di un fascismo non ben identifi– cato, che vive dentro di noi che si sa ben adattare, confondere, mascherare, e (sopravvive– re?... e se è cosi, fino a quan– do?) nonostante gli sforzi fatti dai compagni più sensibili. Su questo, buon lavoro han fatto le «femministe- in prima linea, e poi altri che non sto qui ad elen– care. Ma, perché FEMMINISMO - e declinato al maschile cosa po– trebbe essere?... maschilista? (sic) fascista! Non importa la parola, vediamo TUTTO QUESTO in termini di torme e contenuti diversi; uomini e donne sentiamo sopra segue a pag. 16 Questa lettera su sessualità-merce– militanza segue a pag. 46. Approf– ittiamo di questo riquadroper annun– ciarviche unaletteraautografadi Mas– simo De Carolishatrovatoinveceospi– talità a pag. 41 in fondo a destra.

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