RE NUDO - Anno VII - n. 47 - novembre 1976

che ogni individuo ha verso la comunità in cui vive e nella perdita della sua salute, e a spiegare che l'esistenza ter– rena dell'essere umano ripo– sa su un'unico sostegno: L'ALIMENTO. Intendendolo come tutto, ciò che gli perviene dall'esterno: aria - impressioni s~nsoriali - cibo - bevande e sostanze medicamentose; e ruota su un unico asse: la sua volontà cosciente ed intelligente». Questi tre volumi della Catro toccano chiaramente uno dei punti vitali del l'uomo, cioè quello dell'alimentazione. Es– sendo oggi l'uomo arrivato ad un punto dove questa è con-, siderata secondaria, e nu– trendosi· in eccesso e senza controllo ed attenzione, sot– toponendo il proprio corpo a sostenere sforzi naturali, per poi sottoporsi a visite e con– trolli. Non è cosciente quindi della meravigliosa macchina di cui l'ha fornito il cosmo in armonia con se stesso. Riva– lutiamo quello che ci appar– tiene amandolo e nutrendolo conformemente con ciò che è in realtà. Di grosso consumo è oggi la carne che vediamo sulle ta– vole di tutti almeno due volte al giorno, la Catro e «la giusta medicina» ci insegnano che il nostro corpo non è atto a svolgere la funzione digesti– va comune agli altri animali carnivori, cominciando dalla nostra dentizione, mancando· infatti i denti laceranti e fi– nendo nel nostro stomaco dove mancano le ghiandole che secernano il liquido aci– do necessario. ad aggredire in modo completo le fibre della carne. Già un grosso punto quindi, a sfavore di tut– ti quelli che sostengono che la carne contine proteine ed è giusto mangiarla. Eliminando questò problema se ne pongono altri quello ad esempio di alimentarci in base a quello che siamo indi– vidualmente. In questi volumi viene affron– tato con disinvoltura e sa– pienza anche questo proble– ma offrendo ad ognuno di noi una via da seguire, una via che permetta sia al corpo che alla mente di conservarsi e renderci servizio, vivere ar– monicamente con quello che ci offre la natura. Savona-Straniero, Canti dell'emigrazione, (Garzanti) Voluminosissima raccolta a tema, di canti popolari, canti di cantastorie, fornita anche di qualche «traccia» musica– le. Il volume vive tutto sulla raccolta, non c'è infatti una vera introduzione di metodo o di indicazione di lettura o ·di classificazione. È un po' un peccato anche perché ad esempio sempre la Garzanti aveva pubblicato una raccol– ta di Canti popolari italiani a cura di Pasolini, dove il Pier– paolo offriva alla discussione anche i criteri di metodo e di sistemazione che avevano presieduto alla raccolta, non dando per scontato il termine che scontato non è, «popol~– re». Pasolini poneva diversi interrogativi sulle relazioni d'insieme, sui legami diretti e indiretti tra cultura delle classi dominanti e culture dominate, che servivano mol– -to a collocare poi i testi in una giusta dimensione e giu– stificavano anche in parte la suddivisione per «regioni». Il libro di Straniero e Savona fa uso di una classificazione che non si preoccupa molto di spiegare: 1) Canti popolari e ballate di cantastorie; 2) canzoni d'autore (divise in Tradizione napoletana, cir– cuito commerciale, canzoni di protesta). Già ogni singolo gruppo richiederebbe un di– scorso sui criteri di scelta e di identificazione. Importante oi sembra invece l'idea gene– rale di raggruppare non più per «nazionalità» o «regiona– lità» o «settore» le canzoni, ma di riunirla sotto un unico argomento. Questo approccio mi sembra assai fecondo per i diversi spaccati che com– porta: sviluppo storico di una tematica, diversi punti di vi– sta, diverse collocazioni di classe, diversa struttura del linguaggio e come queste di– versità si connettono su una unità tematica di tondo. Spe– riamo che sulla base del ma– teriale stesso della raccolta Savona e Straniero e chiun– que ne riceva lo stimolo, si sentano di approfondire un'indagine proprio in questa direzione: quella non più e non solo della presunta unità fondamentale della «cultura popolare», ma delle diversità e se vogliamo anche delle «contraddizioni in seno al po– polo». RE NUD0/41 Amendola al e.e. del PCI sulla crisi «Ciò richiede misure gravi, ben più gravi di quelle prese e annunciate dal governo che noi dobbiamo criticare non solo perché contradittorie e non eque, ma soprattut– to perché insufficienti...» Assessore Ferrario, assessorato ecologia, parchi e giardini da un articolo del Corriere della Sera 23/9/76 «lo sogno un futuro in cui saranno proprio i cittadini con i bastoni, come nei paesi nordici, a difendere le loro piante e i loro fiori». · Massimo De Carolis da Panorama 26 ottobre '76 «Nella battaglia contro i comunisti ogni alleanza è buo– na...Il programma massimo è trasformare la Dc dell'inef– ficienza e della passiva gestione del potere in una ver– sione italiana della Cdu, la Democrazia cristiana tede– sca», spiega. «Rifare letteralmente il partito partendo da una scuola quadri sul modello comunista; gente giova– ne e preparata che conosca l'economia ma legga anche Re nudo, che usi le più raffinate tecniche manageriali ma sappia trarre suggerimenti anche da come si fa poli– tica a sinistra». Poi invece Massimo De Carolis ci ha anche scritto di– rettamente: CA':'ERA 01!:I DEPUTATI 11 ottobre 1976 Re Nudo Via Pastorelli, 12 2014 3 Milano C'è posto sul vostro giornale per chi la -pensa diversamente? Mi P.iacerebbe sapere la Vostra opinione sull'ultimo geniale prodotto Mondadori (Doppiovù). Anche se siete rimasti indietro di qualche anno (tirat·e su un po' di soldi e andate a riciclarvi negli Stati Uniti) ra.I!: presentate ancora qualcosa; e francamente, adesso che Monda– dori •si mette a vendere idiozie camuffate da controcultura (con la benedizione di Dario Fo) viene voglia di darvi una mano. Perchè, tra un festival e l'altro, non andate a fare un po' di casino a Segrate? Tanti auguri, (Massimo De Carolie)

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