RE NUDO - Anno VII - n. 47 - novembre 1976

·Dio, castraci eviraci e rinnova il mondo fottendoci e chiavandoci e riempiendoci e fecondandoci e allargandoci le chiappe, penetrando orifizi e sfintere e buchi e ferite (del braccio-pene staccato) non hai bisogno di entrare coi tuoi nervi-raggi sei già dentro. E dalla nostra fica-cloaca partoriremo redenzione. In culo. Se c'è Dio scompare il salario, resta solo l'organico. Ci sei cosi vicino che è l'unica cosa che vale. Ma Dio non c'è. C'è perciò il salario tra te e l'organico, tra te e la redenzione, che non è più redenzione ma rivoluzione. Il salario dappertutto come forma di vita e distanza dalla vita E se l'rganico è lontano la morte deve essere inesistente. Non deve esistere, non deve apparire non deve essere vissuta (né da chi muore né da chi sopravvive) NON si può ancora morire. Non dire a chi muore che muore non sapere che chi muore muore non dirglielo per non saperlo: e lui sa che tu sai e tu sai che lui sa. E senti che sente e sente che senti. Pulire la morte dalla morte. Che la morte sia: DECESSO. CHE DITTA L'HA UCCISO? Anche a saperlo sarebbe sociologia, se non c'è vita e c'è salario. «Oggi è un buon giorno per morire» disse il vecchio capo indiano. Dove cazzo ce l'abbiamo noi questo bel giorno? Paolo VI vade retro. Ma la merce, il valore, il profitto, il lavoro, il feticcio chi lo può mandare indietro far arretrare fino all'organismo, ai suoi liquidi, muchi secrezioni dolori, pruriti, svuotamenti e riempimenti, piaceri, sensazioni, bisogni e bolle d'aria, tossi, desideri e appagamenti, eccitazioni, pulsazioni, ai suoi peli e unghie e alle sue venuzze MIO, tutto questo. Quanto ancora e per quanto lontani dalla circolazione del sangue e stimoli e risposte elettriche? per quanto senza sentire la nostra diversa consistenza nella nostra carne pelle ossa vene nervi? senza sentirci uscire tutti, «cadere» dal nostro buco del culo per colare nella madre terra-pavimento? e poi tornarne. O sentire il traffico del sangue nella nostra coscia sinistra? Studiamo economia. CRITICA dell'economia politica. Dobbiamo ridurre la distanza CHE È SALARIO Fondare una scienza dell'ascolto dell'ozio della contemplazione della passività dell'autosentirci autopraticarci autopenetrarci autosodomizzarci: da soli e con amici. Ma senza seppellire Marx prima di aver SEPPELLITO il salario INVOGLIA ALQUANTO ALLA RIVOLUZIONE E un giorno qualcosa del genere dovrà accadere Non a macchia d'olio e per lavoro politico mio (o del Partito) Ma, come funghi qui e là, a gruppi o solitari perché le condizioni del terreno dell'humus del muschio, del sottobosco (e delle forze produttive) lo richiedono. A quando? Il seme, sotterraneo come la talpa, anima terreno. «Ben scavato». Si scava sottoterra non in cielo non l'aquila-partito ma la talpa-individuo · (di massa) del sottoterra. Se anche a noi capita in questo periodo di dover salvar l'anima salviamola bene e non in modo elitario ... Come se Marx non c'entrasse e il salario nemmeno. L'organico non è a portata di mano se dobbiamo se _dobbiamoper sentire polso e rumore della realtà fare 4. 600 : 365 = 12,5 morti ogni giorno ... ~- . . . , . " . . 1,;.; ,.,'i-, ! , RE NUD0/31

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