RE NUDO - Anno VII - n. 46 - ottobre 1976

mento più estraniato dalla sto- film). Ora pare che Bertolucci si ria e più vicino al simbolo (la stia preparando a girare Nove– donna col fantoccio). Rimane cento parte 111, che a suo dire insomma quello che è più vici- dovrebbe arrivare fino al ses– no alla realtà di Bertolucci Ber- santotto. C'era da aspettarselo: nardo. Più invece il nostro s'av- "Il figlio di Novecento"!! Scon– vicina al movimento operaio più volto all'idea di apparire sullo affonda a piene mani nell°a su- schermo attraverso l'immagine perficialità e nella noia . .Per no~ che di noi hanno dati i nostri parlare dell'insistere continuo "cinegiornali di movimento". i sul parallelismo pseudo-di clas- nostri decisivi proclami e docu– se che ci infligge ora il ballo dei menti e controcorsi d'allora, i contadini, ora quello dei signo- nostri infelicissimi posters, e ri, ora la cena dei contadini, ora che tutto questo presentato co- la cena dei signori, ora la musi- me nostra vera realtà sia ripro– ca dei contadini, ora la musica posto a struttura speculare dei signori, ora il futurismo ri\tp- mentre Agnelli _incontra qual– luzionario, ora quello borghese che diva sul suo yacht .annu– ecc. ecc. con un meccanismo sando "coca" e rispo_ndendo cosi prevedibile da diventare al- picche ai sindacati e che la mu– la fine un gioco da indovinareJa sica sia ancora e sempre di En– prossima scena che almeno al- nio Morriconè con qualche in– levia un po' dalla noia del film. serto micidiale di Ivan della Un momento a sé stante è quel- Mea e che il film duri di più di lo della "doppia tentata sega di qvanto non sia durato il '68 povera epilettica ad amici d'in- stesso e seppellisca tutto sotto fanzia uno borghese e disinvol- una cortina di noia eccettuata to altro contadino imbranato" qualche parentesi erotica in scena che rimane misteriosa fabbrica occupata, sconvolto nel contesto del "novecento" da questa prospettiva le rivolgo (inteso come secolo) e che po- a nome di tutti una cara suppli– trebbe meglio figurare in uno ca egregio signor Bernardo: "ci dei Decameroni (intesi come faccia un altro giro di Tango". 39 3. Vediamo il film di Kubrick. La tutti uguali". Da questa angola– struttura del film é certo più zione il film però si legge anche piacevole e snella per-cui all'i- meglio, anche nelle scelte figu– nizio ci si rallegra ("finalmente rative e ambientali, anche nel– succede qualcosa"). Ma anche l'assoluta, assurda assenza di qui sembra d'essere sempre al- sesso: un film che farà conten– l'antefatto: non riguardo agli av- te le vostre mamme sì proprio venimenti, piuttosto riguardo al- quelle mamme piccolo– la definizione del protagonista. borghesi con le stampe in salot– Detto Barry anche se passa to che mugugnano alla perdita dall'umile condizione alla rie- dei buoni sentimenti e che an– chezza e poi di nuovo all 'umi.le cora ambiscono i modelli d'una condizione, resta sempre un aristocrazia che realizzano solo giuggiolone ambulante. Nono- nelle parruccone e nei vestiti da stante Kubrick voglia dimostra- damina con cui vestono la po– re attraverso l'esposizione di vera figlia a carnevale. caratteri e fisionomie di incontri e di scontri, che nella realtà 4. Ultima domanda: perché si precapitalistica erano possibili investono miliardi dì queste co– liberi rapporti umani tra perso- lessali imprese, perché si maci– ne differenti e varie mentre nano film che durano ore? Che adesso é tutta una vuota piat- operazione di mercato c'è die– tezza e omogeneità di compor- tro? Per lo meno in una cosa lamenti spersonalizzati, quello Kubrick ha ragione nel rimpian– che ci mostra sullo schermo gere gli aristocratici: allora sul conduce poco a poco lo spetta- surplus estorto dai contadini si tore a chiedersi: "ma a me di costruivano delle Versailles che Barry Lyndon che mi frega?". comunque la si voglia mettere, Se questa estraneità fosse rap- sono cose che restano. Oggi presentata per tale, senza "par- sul surplus degli operai invece tecipazione", la cosa potrebbe si finanziano delle kolossali anche suscitare riflessione, ma beiate. È questo il vero dram– dato che invece il film si auto- ma. E-come possono sostenersi presenta come grande tentativo simili operazioni? Le aspetta il di suggestione (dal ritmo del fallimento o presuppongono un racconto, alla fotografia, alla P!:.ElCisocontrollo del mercato bellissima musica, alla parata cinematografico? Qui è già un dei buoni e cattivi sentfmenti), altro problema che riaffrontere– questa estraneità-ci si 1 presenta mo a parte. Per ora un sogno: proprio per quella'·che .$: noia e che qualcuno si rimetta a fare disinteresse. Ca)di aR.pla4si in- dei film magari muti, magari in vece, alla frase finale, .che dice bianco e nero, magari che du– che "oggi purtroppo siamo tutti rano mezzora soltanto ma che uguali", del pubblico benpen- comunichino senso e non po– sante che naturalmente avvili- tenza e che stimolino ricchezza sce tanta profondità di pensiero (delle persone) e non proiettino n,ella banaJità 0 ?g uome,.::qualun- miseria (della fabbrica cìs!,:.i que: "questi giovani s1 vestono spettacolo).

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