RE NUDO - Anno VII - n. 44-45 - agosto-settembre 1976
7 lettere lambro - lettere lambro - lettere lambro - lettere lambro - lettere Trento Cari compagni, il Lambro. Incredibile ma io mi sono trovato bene. Voglio dirvi alcune cose non solo perché servono a me ma perché mi dà gioia comunicarle e. PARTECI– PARE alla discussione spero enorme. I provocatori. Mah, mi pare che solo un'ottica ottusa e una vi– sione volutamente cieca può in– dicare nel «manipolo di provo– catori di Autonomia Operaia» i responsabili dei casini nel festi– val. Se provocazione c'è stata (e c'è stata) è venuta da parte dell'organizzazione nel suo complesso. Perché provocato– rio è tenere prezzi assurdi giu– stificati con menate «servono– a-finanziare-il-movimento» (e quale movimento? o esso è Ri– ducibile alle 4 squallide orga– nizzazioni parlamentari o sedi– centi rivoluzionarie presenti sul mercato?) e ancor più provoca– torio è l'atteggiamento del co– siddetto «servizio d'ordine» con paranoie militari e sballi-da– potere (datemi un tesserino del s·.d.o. e vi solleverò il mondo) e la strutturazione dei mome.nti «organizzati» del festival, vere situazioni-partite-di-calcio– domenicali (basti pensare all'u– so repressivo di Don Cherr,y– asso-nella-manica, offerto alla folla per bloccare la discussio– ne - panem et circensem) che davano l'impressione che alle parr-occhie e le feste del patro– no si fosse sostituita l'organiz– zazione dei Gruppi incaricati di piazzare sul mercato merci. Come il prete vendeva santini, qui si vendeva anzi (ciò che é peggio) si regalavano divi che è sempre più difficile spacciare senza coperture e coloriture ideologiche - e le case disco– grafiche lo sanno. Non occorre poi ribadire come gli «organiz– zatori» abbiano più volte «snob– bato» le richieste della gente ri– spetto ai prezzi. Miserabili! E come al solito, di fronte ai casi– ni che sarebbe strano non o scoppiassero, è facile, indivi– duare il nuovo MOSTRO da col– pire per esorcizzare la situazio– ne e mascherare le proprie re– sponsabilità. In questo caso la terri bi Ie-gang-autonomia- operaia. ., Ma è una gang ben simpatica se è riuscita a scuotere l'oppri– mente «armonia prestabilita» che gravava sul festival. Ben venga il casino! Che cos'è la tranquillità .della pasta a 500 il piatto di fronte al bellissimo «saccheggio» (come lo defini– vano gli schizzinosi nuovi ciber– netici organizzatori del festival) dei camions? La gente era con– tenta quando saccheggiava e nessuno (e non era certo a.o. che ha aperto i camions e orga– nizzato la distribuzione) si scandalizzava nel prendersi le cose. Che bello! Il collettivo della rivolta. Altro che fare la fi– la agli stands con le 1500 del pollo-re-nudo. Questi pezzi di merda dei grup– pi devono capire che non trove– ranno sempre delle pecore da pascolare e mungere in nome dell'ideologia, del consenso e del potere che loro viene dal definirsi «avanguardie» o orga– nizzatori o soldati -{meritevoli) del s.d.o. Non solo tentano di fotterti ma anche di fotterti con il tuo consenso (con la scusa, come dicevano, che i «compa– gni• non sono «padroni» - ma non sarà che, per caso, il capi– tale è dentro oltre che contro di noi?). E infatti· Ia contraddizione più grossa era qui. Da una parte i «sinceri rivoluzionari• che co– me al solito anche qui LAVO– RAVANO. Essi facevano «lavo– ro politico» e «lavoro culinario» (nuovi meriti sulle loro tesse– re). Fin dall'entrata quando ti chiedevano la tessera e faceva– rio le ronde a difesa dei sacri confini del Lambro, presentava– no tutti i sintomi del lavoro alie– nante. Ritmi assurdi, costrizio– ne, nocività. E ciò che è peggio, si trattava di lavoro ricompen– sato non con denaro ma con potere. Infatti essi erano non solo depositari del «vero» (ti di– cevano cosa fare e come) ma - poveri! - erano costretti a non divertirsi. Non potevano di– vertirsi parlare danzare cantare fumare assaporare l'odore· dei corpi e il caldo delle mani. La loro miseria li costringeva a LA– VORARE. Per la «Causa• o anzi per il proprio gruppotto che li ri– cambiava con ideologia gratifi– cazione potere. Re Nudo c0m– preso, invischiato in questa pratica, alla ricerca del CON- irresponsabile a volte di auto– SENSO dei gruppi - quasi sof- nomia operaia che sfruttava il frisse di complessi d'inferiorità. Lambro come retroterra-non– Dall'altra c'era però un casino responsabilizzato delle proprie di gente che una cosa aveva scorrerie (ma ci ( mi pare -non ben chiara in testa cazzo! NON cosi grave, complessivamente, STAVA LAVORANDO. Era qui a parte i risèhi ... ). per divertirsi conoscersi parlare Ma il Lambro non è_stato per ballare danzare suonare sentir- fortuna solo questo. E stato mi– si. E tutta questa gente non pre- , gliaia di situazioni create e vis– sentava nessuna delle nevrosi- sute da migliaia di compagni. È da-lavoro. Né aveva preoccu- stata la danza-per-il-sole. La pazione di affermare «linee po- riappropriazione reale del pro– litiche» e potere. Se ne fotteva prio corpo e della sua bellezza di «egemonizzare» le masse, il e vivibilità totale - pur con tutti proletariato giovanile - la nuo- i problemi denunciati dalle don– va merce che tutti improvvida- ne e dagli «omosessuali• e pre– mente hanno scoperto-a- senti in ognuno di noi. La musi– tentoni assieme al femminismo ca improvvisa, i ritmi selvaggi e e altre cose - e strappare il dolci e africani. Il parlarsi e consenso sputtanando altri sentirsi vivi. Il vivere senza gruppotti (basti vedere la riu- . tempi morti, con PASSIONE. nione per «soli militanti di L'accarezzarsi. Il discutere e L.C.»). Due logiche inconcilia- conoscersi e conoscere le co– bili. O che comunque si sono se. Tutto fuori dagli spazi pre– dimostrate tali proprio per l'ot- stabiliti e organizzati. Un sog– tusità dei Gruppi (e l'esempio getto diverso cioè si esprimeva più macroscopico è lo scontro fuori dallo stadio del palco 1 di interessi sui prezzi). La logi- (che raccoglieva soprattutto i ca del sacrificio, della rinuncia, tifosi del pop). Un proletariaato della programmazione e del giovanile che si viveva la sua controllo repressivo di fronte al- utopia, la sua gioia di ritrovarsi l'imprevisto contro quella -oel e inventarsi una nuova forma vissuto çiutentico. Non ho letto della vita. Perché «comunismo gioia di vivere sui visi degli or- è il movimento reale che trac ganizzatori ma paranoia, schi- sforma lo stato presente delle zofrenia e paura di perdere il cose». Certo, in modo molto potere. Costretti continuamente meno spettacolare e massifica– da loro stessi a sacrificarsi, la- to che non al palco 1. Un ritro– vorare, inventarsi la realtà per varsi totale e non nel settore e conciliarla con le loro menate e rapporto «separato» del «politi– trovare cosi conferma e gratili- co». L'area del palco 2 e le col– cazione, inventavano via via line (le «gentili colline attorno• «provocatori• «ultimatum della direbbe Jim Morrison) hanno polizia» «necessità organizzati- brulicato di situazioni e di vita. ve» ecc. La verità è che stava- In una tendenziale riduzione a no lavorando e che il lavoro é zero del divario spettacolare tra nocivo, se non è «libera attività attore e spettatore, tra attività e consapevole» (e sarebbe da passività. In un coinvolgimento approfondire). totale. Perché la vastità dei I vari rackets dei politicanti so- compartamenti del proletariato no stati la vera provocazione - giovanile non è riducibile al solo senza nulla togliere all'atteggia- aspetto «economico» su cui è mento altrettanto paranoico e puntata l'attenzione di a.o. Ab- . . .. \ ~~- ~'" 4 , J, ; ' . ' .. ' - ~
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy