RE NUDO - Anno VII - n. 44-45 - agosto-settembre 1976

58 Cari compagni di Re Nudo, vi scrivo perché sono incazza– to, incazz.ato della situazione paranoica che si sta creando intorno al "problema droga". Ho vent'anni, mi considero ap– partenente al Movimento, in quanto ogni mio atto, ogni mio pensiero rispecchiano bene o male la voglia di fare la rivolu– zione ora, di riprendermi ciò che mi è stato rubato, la gioia, la voglia di vivere, amare, lotta– re, pur fra le contraddizioni che ognuno si porta addosso. Non mi identifico nello stereotipo di "drogato", sono solamente un compagno che usa delle so– stanze come meglio crede: se il differenziare droghe e droghe (leggere e pesanti) è servito a sgonfiare. le montature della stampa padronale e una menta– lità che identifica la droga con il peccato, ora questa differen– ziqZionè può portare a fare con– fusione. Fumo da tre anni circéi, piuttosto regolarmente, ho fatto diverse esperienze con l'acido e ho provato anche eroina e ogni tanto, quando mi va, ne faccio ancora uso e non per questo sono diventato un fasci– sta che pensa solo ai cazzi suoi o un automa al servizio della mafia e della CIA; sono riuscito a usare eroina e a non farmi usare dà lei e questo cre– do sia l'essenziale, ne faccio uso non per fuggire la realtà (mà, scusate, quale realtà?) e l'impegno rivoluzionario, ma perché credo di poter decidere in prima persona che cosa fare, come agire e 'quindi che so– ,!anze usare. Ovviamente sono concorde nel combattere la mafi.3 dell'eroina, i boss che controllano il traffico, chi spe- -cula sui compagni, ma com·– batto anche i moralisti-stalinisti del MSI o i nuovi poliziotti di "Mai più senza fucile" che in definitiva identificano l'eroina come il diavolo da combattere. Credo che se ci sono compagni che mJJoiono per il lix, ciò non sia da addebitare alla sostanza in se stessa, ma alle condizioni di vita in cui ci tiene il sistema industrializzato, la mediocrità, la noia, l'abbruttimento di una vita super-orgar1izzata e già prestabilita e anche a tutti quelli che si sciacquano la bocca par– lando di "Droga" come piaga sociale, non ultimi quegli pseudo-rivoluzionari che· conti– nuano ad illudere su un "futuro radioso dove tutti saranno liber.i ed eguali": questi sono i veri re– sponsabili di questo massacro silenzioso. Ogni droga, ogni so– stanza: presenta un lato positi– v-0e un lato negativo ed è fon– damentale con quale spirito e in quali condizioni ci avviciniamo al fumo come all'eroina: è chia– ro che in una situazione di di– sperazione l'uso dell'uno o del– l'altra .non può portare che al- l'autodistruzione, fisica o men- tale che sia; vedo di persona molti buoni compagni rimbam- non-nocività delle leggere: chiaramente, infatti, lo spinello uò essere fumato anche an– aando a scuola o in fabbrica, mentre l'eroina, per tutti i casini (economici, ecc.) che compor– ta, rende il consumatore abi– tuale un emarginato, una com– ponente non-produttiva in seno al sistema. Questo i padroni l'hanno capito e saranno sen– z'altro disposti in futuro a far fu– mare liberamente chi vuole (magari nei ghettitutticolorati come Amsterdam) pur di scac– ciare lo spettro della eroina. Con tutto ciò non intendo asso– lutamente dire "viva l'eroina", è una sostanza infatti da usare con tutte le cautele possibili, vorrei però che si evitasse di vedere il "male" tutto da una parte come al solito e soprattut– to che, anche da parte del mo– vimento non si iniziasse uria nuova caccia alle streghe con– tro il "tossicomane". Credo dunque che ognuno_sia libero di fare del proprio corpo ciò che vuole, usare ciò .che vuole come scopare con chi vuole, vivere come vuole, vesti– re come vuole.: compito di Re Nudo e di tutti i giornali, fogli, stampati che si rifanno al movi– mento, potrebbe essere quello di specificare cosa sono le va– rie sostanze, come usarle; quali sono i loro benefici e i pericoli che comportano. In ogni caso sono stufo di sentirmi dire "questo non lo devi fare perché è male", mi sembra di sentire mia madre che diceva che por– tare i capelli lunghi, frequentare certa gente, pensare in un cer– to modo è male: cos'è male? Ricki P.S.: Mi piacerebbe che pubbli– caste questa mia lettera, non certo per vedere il mio nome e le mie parole sul giornale, .ma perché credo che questo pro– blema sia uno dei problemi più immediati e complicati che dobbiamo affrontare e che si potrebbe, partendo dalla niia, aprire un dibattito sul Re Nudo fra voi e tutti i compagni, Con amore e rabbia. birsi totalmente col fumo, vede- Caro Ricki, tu tocchi un tasto re nello "sballo" l'unica alterna- molto doloroso perché non si tiva possibile: in questi termini può risponderti senza ammette– qualsiasi sostanza può diventa- ~ re che tu dal tuo ·punto di vista re "di destra". Non a caso poi i hai ragione, ed è un fatto, che mass-media del sistema (gli probabilmente per te e quanti stessi èhe annì fa fomentavano come te hanno fatto la tua la caccia alle streghe contro i esperienza è il più Ìmportante. "fumatori") si sono gettati ani- Detto questo vorremmo in bre– ma e corpo in una campagna ve spiegarti perché il tuo punto denigratoria contro le "droghe di vista non può diventare no– pesanti" ammettendo magari la stro: è verissimo che una per- sona con un certo equilibrio psichico e culturale può fare uso di qualsiasi sostanza stupe– facente, Fior di persone in tutti i tempi hanno fatto di tutto. La classe medica, a quanto dice Dario Fo, è quella che fa più uso di tutti i liberi professionisti di droghe pesanti. Notissimi at– tori, notissimi uomini di giusti– zia e del mondo degli affari.per non parlare degli intellettùali usano con parsimonia vari tipi di droghe pesanti. È un fatto che nessuno di loro come molti compagni come te, di solito fi– nisce in cronaca nera, mentre di solito in cronaca o al cimitero ci finiscono degli altri. Allora a noi sembra giusto non disgiun– gere il discorso sulle pesanti dalla classe sociale che le usa. E dato che noi ci rivolgiamo ai giovani proletari o comunque ai giovani in generale e sappiamo che in questa epoca soprattutto l'uso dell'eroina coincide con scelte autodistruttive o di rinun– cia noi pensiamo sia giusto de– nunciare i rischi che a livello di massa uno si assume prenden– do l'eroina. Dire che l'eroina è fascista, è una cazzata, dire che è male, è un'altra cazzata, dire però attenzione che come feno– meno di massa l'uso de/l'eroina coincide con: assuefazione pe– sante, prostituzione o delin– quenza per procurarsi le dosi, condizionamento della tua vita ad un bisogno creato da una so– cietà di merda ed alimentato da una fìorente industria nera, beh, dire tutto questo caro Ricki è sa– crosanto per chi stà dalla parte della gente. Dopodiche se tu o altri riuscite a controllarne l'uso, non noi vi di– ciamo di smettere solo che scri– vendo pensiamo alle decine di migliaia di potenziali junky, a cui parliamo e non ai cento privi/e-. giati che possono fare tutte le e– sperienze senza rischiare di pa– gare con la vita. C'è una cosa invece soggettiva– mente ed oggettivamente sba– gliata in quello che tu scrivi e cioè che i padroni sarebbero contrari alla diffusione dell'eroi– na perché allontana dal proces– so produttivo. Questo errore è grave perché non tiene conto 1° che il business dell'eroina ha un fatturato nero fra i più alti e non solo fra l'industria del crimine, 2° che alla borghesia fà comod0 la delinquenza,: i·emat'ginazio– ne, la disoccupazione percflé nella situazione attuale,in'pat'ti– colare il capitate non:può 1 assor-'– bire altre forze produttive; quin– di è più facile per la borghesia fare crescere gli intossicati e gli emarginati e poi dargli un sussi– dio di qualéhe lira, Costa,meno.

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