RE NUDO - Anno VII - n. 44-45 - agosto-settembre 1976

30 questo punto alle organizzazio– ni della sinistra, e non è tanto stigmatizzando l'atteggiamen– to, quanto perché ci sembra or– mai impossibile sfuggire ad al– cuni interrogativi di fondo. Perché, per esempio, man ma– no che le donne prendono co– scienza tendono ad acquistare autonomia a sfuggire all'ingab– biamento delle commissioni femminili? Forse perché sco– prono che, non solo il maschi– lismo prospera dentro .i Gruppi quanto fuori; ma anche che l'organizzazione politica propo– ne meccanismi autoritari simili a quelli che la donna verifica nel più generale rapporto con il maschio! E perc~é anche gli omosessuali hanno seguito un itinerario analogo? Fintanto che non si inizierà a porsi seriamen– te questi interrogativi, sui rap– portf tra noi peseranno gravi ambiguità e mistificazioni. E gli episodi come quelli del Parco Lambro sono destinati a molti– plicarsi. Magari con l'astuzia della "tolleranza repressiva" al posto della "repressione intolle– rante". Giovanni NON È ANDATA POI COSÌ MALE buio 'ho incontrato due maschi - Massimo e·Andrea - che co- noscevo già, ma che mai avrei osato toccare. Invece lì è successo che ci sia– mo accarezzati e baciati. Loro forse erano un po' "fatti", io no di certo, perché non fumo, non bevo e non vado a donne! Così il giorno dopo, con il ricor– do di tutta l'acqua presa la not– te prima, sono arrivata al parco molto tardi, cioé dopo i fattacci. Sono arrivata li con il mio zaino e una tenda, in tempo per senti- re le mie amiche discutere se andare via o no... Piantata la tenda nella zona gay, sono an- data a battere dalle parti del palco due, vicino le tende di Ruggero è Gionatan. Lì tut~a la violenza del Festival arrivava come attutita, ci si po– teva restare; ho fatto un po' di sesso divertente con una sorel– la frocia, in competizione con una coppia etero-normaloide presente sotto la stessa tenda, poi ho tentato di dormire: illu– sa!. .. FROC..I Jl/ f.,\,Ale DEìTI . 1 !. Di giorno il casino"aumentava, e allora via, di nuovo a Milano, LA SAGA DEL MASCHIO nella nicchia della mia emargi- Il fallimento da tutti riconosciu– nazione organizzata ... Ma ormai le cose importanti to del Parco Lambro di que– succedevano tutte al Lambro: st'anno è dovuto essenzialmen– così, controvoglia, sono tornata te all'incapacità del Movimento nel suo insieme di creare una in quella "valle di lacrime",do- prassi alternativa basata sulle ve la sporcizia accumulata of- 11mio bilancio del Parco Lam- fendeva il mio pudore di frocia tematiche del personale o ca– bro di quest'anno non è stato e di casalinga. · munque di creare spazio così negativo: devo vergognar- Quel lunedì pomeriggio c'era perché queste in qualche modo mene? Ma andiamo per ordine. un'assemblea; finalmente sen- si esprimano, anche nella di– La prima impressione, la sera versità. Gli strati più oppressi tivo parlare dei disagi del Festi- della vigilia, era buona: i prepa- val e della condizione giovanile del movimento, donne e omo– rativi sono sempre stati per me in generale. sessuali, hanno qui visto ripro– la parte migliore delle feste. Proprio all'assemblea ho incon- dotto in grande concentrazione Prevedevo qualcosa di bello co- trato un compagno, conosciuto il maschilismo più bieco, tanto me l'anno scorso. Il gioq10 do- in via Santa Marta, che mi ha che da parte nostra era impossi– po, invece, cominciavo a sen- chiesto di entrare nella Nostra bile tentare qualsiasi discorso. tirmi estraneo a tutta quella Veneranda Parrocchia: io l'ho L:a competitività maschile dei gente sotto il sole, con tanto esaudito-di cuore! Poi sono nati Gruppi, dagli Autonomi agli a– caldo e tanta sete. dei casini, perché lui era in trip narchici fino a Lotta Continua, Qualcosa non andava. Con Pie- e io no... Dio mio! / ha fatto della "Festa del proleta– .rangelo vado a fare un giro per Così siamo arrivati all'ultimo riato giovanile" una saga del vendere il bollettino, ma c'era giorno, owero all'ultima sera. maschio, dove solo lui poteva un'aria di totale indifferenza. Avevo perso di vista le sorelle "resistere", non di certo noi e le Ormai noi checche non faceva- del collettivo, ma finalmente donne che stavamo malissimo, mo più impressione: eravamo _"quella sera c'incontrammo per fino al punto che, da parte nci– previste, scontate. fatai combinazion" ... sotto la stra, si è deciso di andarcene C'era una massa di ragazzi torre del Living. E lì abbiamo già dal secondo giorno. Non val– molto attraenti, ma si riusciva a fatto un po' di avanspettacolo, gono certo le prese di posizione comunicare solo sul ritornello in mezzo ?gli altri spettatori mistificatrici ad appianare le delle cento lire, biglietto del "normali". E stato un bel mo- contraddizioni. Lotta Continua tram, sigaretta ... Insomma tut- mento di ricomposizione, sep- sul suo quotidiano accusava noi la la tristezza della miseria. E· pure parziale. Cominciavo a e le donne di non aver saputo poi tutte quelle tende sotto il so- sentirmi finalmente dentro il fe- gestire i rispettivi spazi, quando le mi ricordavano, con rabbia, stivai, forse perché la ,gente ci poi essa stessa "ha gestito" il le tendopoli del Friuli da cui ero guardava divertita... Ma lì al suo e quello della festa (~Cera appena ritornata. E quell'ancia- buio riuscivo a toccare e acca- nel servizio d'ordine) spY~nghe re e venire davanti agli stands rezzare tutti quelli che mi pia- ~Ila ~ano. E senza 9~ard,~re in non era forse una edizione allu- cevano: si vede che ci voleva la fa~c1a ~essu.no ,.~ani~ che pro– cinante della "vasca", cioé la minaccia della FINE per scio-' pno dei .~uo1 mrhtan~• sor,o re- passeggiata in centro davanti gliermi. sponsab1hdella gratuita agigres: alle vetrine della mia vecchia sIone al nostro settore (e r;,ongli Udine? Però era diverso: nel Mario R. autonomi), previo poi 1T,1~.5che- u c(([I]))) randola attribuendola assurda– mente al "parapiglia" durante l'esproprio al camion della Mot– ta. Il Quotidiano del Lavoratori, in un fondo di prim'a pagina, do– po un'analisi sul festival tutto sommato corretta, trae dal tutto la conclusione che a Licola s'è fatto megliÒ perché il rapporto tra le avanguardie e il proletaria– to giovanile era più dialettico e quindi invitava a rifarsi a quell'e– sperienza. Ma che cosa vuol di– re essere un giovane proletario? Le tematiche del proletario gio– vane sono forse più qualificanti rispetto a quello "vecchio"?. Anche riconoscendo alle mas-. se giovanili un potenziale di di– rompenza maggiore, come è stata usata e come viene usata questa potenzialità? Cos'è cambiato, globalmente rispetto al modo di lottare e di vivere del passato? Al Parco Lambro si è visto. Si è visto anche che il movimento è pronto a crollare per l'incapacità di gestire le contraddizioni nel suo seno. Se a livello politico-generale alcuni compromessi sono fattibili, a li– vello politico-personale certa– mente no: come può il maschio "scendere a compromesso" con la donna? Come può l'indi– viduo scendere é\ compromes– so con la propria omosessualità latente in tutti? Questa dicotomia non si risolve spostando il Festival fuori Mila– no: o scoppiano le contraddi– zioni nel Movimento, o scoppia il Movimento ormai svuotato di capacità. Roberto

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