RE NUDO - Anno VII - n. 44-45 - agosto-settembre 1976
18 i giorni, non solo oggi. Perché dobbiamo ribellarci anche con– tro tutte le altre droghe pesanti, che sono la famiglia, la televi– sione, e le dobbiamo. subire perché siamo in una condizione di merda. Poi, sulla musica. La creatività nasce dal fatto che la gente partecipa. E la musica qua funziona che qui c'é la gen– te brava che suona, e sotto la gente che ascolta. Allora biso– gna fare in modo che su questo palco ci siano degli strumenti, e dei momenti in cui possono suonare tutti, anche quelli che non hanno preso mai uno stru– mento in mano!!! E che non ci sia nessuna paura ad andare su, solo perché magari si viene fischiati. Se uno vuole suonare, e la sente come esigenza, e non riesce ad arrivare alla pro– fessionalità di certa gente, non deve essere fischiato né tanto– meno insultato. Per cui la musi– ca dobbiamo cominciare a ri– prendercela. lo propongo che già da ora ci siano strumenti che siano a disposizione di chi vuole suonare!!!» 22 «lo vorrei fare una critica a quello che è stato l'esproprio di ieri. Questi cari éompagni che si dicono marxisti, avrebbero dovuto fare una distribuzione! Però io non ho mangiato niente di quell'esproprio!! I Ho visto gente che giocava a calcio con i polli!!! Io ieri sera son dovuto andare a mangiare allo stand, e di roba espropriata non se ne è vista.» Schianchi. «Qui abbiamo sentito molte considerazioni sulle carenze dell'organizzazione. Molte di queste cose sono giuste e van– no prese in considerazione. lo vorrei parlare cjell'andamento di questo festival sino ad oggi. La prima considerazione, compa– gni, è che nessuno di noi ha vo– luto fare di questo Festival un -ghetto, una zona, ·una terra pro– messa diversa da quella che è l'oppressione, la miseria, la di– soccupazione che ciascuno di noi vive sulla propria pelle ogni giorno. Allora dobbiamo chiederci di cosa faremo finito il Festival, di cosa faremo in tutti gli altri gior– ni per distruggere la organizza– zione capitalistica della vita. Al– lora questo Festival del Lambro può essere un'occasione per– duta o un'occasione conquista– ta. Secondo me quest'assem– blea dimostra che è un'occa– sione conquistata da ciascuno di noi perché questa assemblea è il Parco Lambro. E noi voleva– mo questo Parco Lambro. E al- lora non si tratta di fare distin- compagni!!! Questo è il proble- qualcosa da un qualcuno, zioni fra chi organizza e chi non ma di fondo!!! Allora non si eh???! Me lo dite???!!!» organizza, ma di vedere tutti tratta di avere un'atteggiamen- 24 assieme cosa siamo capaci di tb poliziesco, ma creare st rut- «Qui ci sono problemi immedia– fare mettendo assieme la nostra. ture per cui chi si buca non ti, contingenti, di compagni che creatività. Questo è stato il moti- debba a nd are in manicomio O non hanno i soldi p~r pagarsi il vo per cui si è organizzato anco- morire, ma possa essere curato panino, e problemi che vanno al ra il Parco Lambro. da compagni, aiutato a non ca- di là dei quattro giorni del Festi– E poi, se qui si guadagnano dei dere nella logica di a nd are a val. Allora il problema che ab– soldi, pochissimi, questi servo- spacciare, diventa nd0 ancora biamo è che tutto è legato al la– no alle organizzazioni, per fare una volta complice di queSt a voro, perché se tutti hanno il la– volantini, manifesti, manifesta- manovra contro il movimen- voro, tutti hanno la possibilità di zioni, capito?!!! Qui non c'è to!!!» comprarsi il panino. Dobbiamo nessun padrone!! I uscire fuori da qui in un modo Poi, l'eroina. Nessuno di noi 23 organizzato, per porci delle vuole avere un'atteggiamento «Qui mi pare che si stia accu- prospettive e riuscire a portarle poliziesco nei confronti dei sando un buon compagno co- a fondo. Dobbiamo legarci al compagni che si bucano. Nes- me Valcarenghi, che ha sem- movimento reale ed organizza– suno, però, vuole che lo spac- - pre organizzato delle buone co- tivo, che è il movimento ope– cio dell'eroina proceda indistur- se. Ma io dico: se siete col dito raio, che è quello che lotta den– bato. L'eroina è lo strumento puntato contro, perché non or- tro le fabbriche. Dobbiamo ave– usato dai padroni per distrugge- ganizzate voi qualcosa, perché · re credibilità anche aggancian– re il movimento, che fa paura, siete sempre qui ad aspettarvi dosi con le organizzazioni sin-
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