RE NUDO - Anno VII - n. 44-45 - agosto-settembre 1976
a destra della borghesia co– stringe i riformisti a rincorrerla sempre di più sul terreno della repressione del movimento di classe. E vanno sottolineati gli errori di chi (Autonomia Ope– raia) scambia le azioni di fran– ge opportuniste per indicazioni di classe. C'è un sacco di gente a cui non frega niente del Cile, del Viet– nam, degli scioperi· alla Fiat ecc. ecc. A costoro basta la lo– gica politica dell'appropriazione cosi loro non spendono niente, questa è la triste realtà. lo e i compagni del Collettivo Politico dell'Alfa Romeo siamo usciti dalla Autonomia (Rosso) ap– punto per le conseguenze che tale logica comporta nella quo– tidiana pratica politica. Questa sopravalutazione dell'a– spetto.esteriore porta ad eleva– re a soggetto politico (e ad as– sumerne la pratica) frange che invece, pur esprimendo conte– nuti validi, non sono soggetto politico, né esprimono una realtà d'avanguardia. L'obbietti– vo di questi giorni era una festa del proletariato giovanile, con tutti i problemi e le implicazioni che ne derivano (vedi la prima parte della lettera). Stravolgere quest'obiettivo, dargli altri si– gnificati comporta il fallimento dell'una e dell'altra cosa ma so– prattutto comporta una divisio– ne fra chi è già molto (forse troppo) diviso. Chi non cer– cherà di capire queste cose, chi non si farà carico di ricom– porre questa frattura, sarà an– che responsabile di un ritardo storico nell'unità delle forze ri– voluzionarie che deve nascere e partire oggi dalla chiarezza prima che il radicarsi delle cose lo renda impossibile. · Saluti comunisti Renato, del C. di F. Alfa Romeo I Carissimi compagni, sono uno studente lavoratore. Fin dal 11 Festival, quello di Zerbo, ho sempre partecipato alle feste organizzate da voial– tri. In un certo senso mi sento un vecchio simpatizzante di Re Nudo. Purtroppo l'ultima Festa mi sembra sia stata la più para– noica e resa stronza da alcuni coglioni i::he usano definirsi «Autonomi» (nonostante fosse iniziata molto bene e la organiz– zazione fosse superlativa a confronto delle prime feste). Proprio a questa «setta di stron– zi» io vorrei rivolgere alcune do– mande. Innanzitutto vorrei sa– pere quanto pagano questi «Au– tonomi» ·un panino al loro paese o al droghiere sotto casa loro? Ammesso anche che loro, visto che sono belli e pure stronzi, lo pagassero duecento lire, vorrei chiedere loro se sanno che or– ganizzare una festa costa (im– pianti, luce, amplificazione, Nettezza Urbana ecc.) e quindi se anche c'era un piccolo mar– gine di guadagno da parte degli organizzatori penso proprio che servisse a coprire le spese, perché diciamocelo chiaro: chi ha pagato la tessera per i quat– tro giorni della Festa? Grosso modo il 15% dei presenti, visto che il campo non era recinta– to!!! E quindi come si potevano coprire le spese, visto che l'ac– cesso era semigratis? Un'altra cosa vorrei dire agli autonomi-cazzoni-frikkettoni– rompicoglioni: mi va bene, vole– te lotta armata contro lo Stato? Volete appropriarvi di tutto ciò che la borghesia ci ruba ogni giorno? E va bene, però non ve-· nite a rompere i coglioni alle nostre feste, quando si decide di trovarci per stare bene assie– me, non vogliamo sentire bru– ciore di lacrimogeni invece che bruciore di «roba». O anche sta– volta la colpa è della polizia??? Mi va bene: contestate queste feste? Siete contro le femmini- 9 ste? Siete contro la non– violenza, contro gli omosessua– li? E va bene, organizzatevi le vostre feste e .fatevi le vostre seghe con la vostra violenza; fateci un po' vedere cosa sape– te organizzare!!! Una critica vorrei fare anche al– la direzione-organizzazione del Festival. Va bene: apertura a tutti, ma secondo me ci yuole un minimo di criterio e se è il caso di espulsione (come ab– biamo fatto con gli spacciatori di ero), verso alcuni gruppi. Per molti anni abbiamo detto no ai pseudo-rivoluzionari, no a Co– munione e Liberazione, no ai «Bambini di Dio», no agli Stali– nisti, ed ora perché lasciare le porte e le braccia aperte a gruppi che non si sa bene da che parte stiano? •Un'ultima cosa: ho sentito dire da molta gente che di Festival non se ne faranno più. Secondo me, non è vero chè «... non è più tempo per le feste ...», perché ricordiamoci bene che le prime due seré al Lambro c'erano circa 100.000 persone per sera, e quindi non si posso– no ignorare le esigenze di tutta questa gente, basta un po' di critica e se è il caso buttar fuori dalle balle alcune persone. So– no convinto che ormai il prole– tariato giovanile non ha bisogno di musica solamente, ma ha ve– ramente bisogno di stare insie– me, di conoscersi, di discutere e se è il caso di distruggere, ma distruggere per ricostruire, e non distruggere fine a se stes– so. Saluti, compagni. G.B. Brescia P.S. Per chi non li avesse visti: nel fossato piccolo a destra del palco c'erano decine di polli congelati pieni di . mosche e schiacciati con mattoni. Polli rubati dagli autonomi dalle boc– che dei compagni per buttarli nelle immondizie!!! «Sogno» o son desto?
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