RE NUDO - Anno VII - n. 43 - luglio 1976
34 r•fiutato di parlare del suo «vive– re a sinistra». perché. da que– sto punto di vista. lui vive a de– stra. Cosi racconta Emina nella nota a margine della sua in– chiesta. Emina ci dice anche che «ci é stato del tutto indiffe– rente il modello attraverso cui vederla quella vita». Quindi niente modeJlo o «pattern» se– condo le buone abitudini olivet– tiane prese a prestito dalla so– ciologia USA; nessun perso– naggio da proporre come mo– dello (e forse Toni Negri ha ri– fiutato la modellistica del non– modello), un insieme voluta– mente casuale di incontri e di colloqui, registrati il più fedel– mente possibile. Momenti vera– mente belli e che danno una grande emozione, tutte le espe– rienze che ci è concesso e che ci sarebbe proibito avere in questi anni trasmesse attraver– so il registratore in queste due– centocinquanta pagine. Eppu– re ... nonostante il medium più diretto possibile, nonostante la disponibilità degli intervistati e il coinvolgimento dell'intervista– trice, quello che ci resta è co– munque un residuo ideologico, è sempre, nonostante tutto, un collage di modelli di comporta– mento. Perché queste compa– gne (poche) e questi compa– gni, queste avanguardie di una nuova umanità, libere di rac– contarsi e di viversi senza limiti, non hanno saputo e potuto «ro– vesciarsi» fino in fondo, fino a comunicarci concretamente un contatto materiale del loro cor– po la loro vita? Sono tutti vestiti, magari nel modo casuale e pie– no di fantasia che ci siamo re– centemente conquistato, ma ancora vestiti e preoccupati di far quadrare i conti con la li– bertà, la liberazione, l'abolizio– ne dei ruoli. La figlia di Giovan- Fra gli altri segnaliamo: Giorgio Galli, Storia del Partito Comunista Italiano, Il Fòrmi– chiere L 5.500. Un'altra storia del PCI, abba– stanza utile per chi voglia capir– ci qualcosa di più nella storia del Partitone. C'è tutto, dalla nascita alle sc1ss1oni, alle espulsioni e alle divergenze, l'organizzazione del partito du– rante la Resistenza, i rapporti con Mosca e la Storia dei suoi Leaders più importanti. Quanta strada ... ,,a. femminista lesbica di Ro- ma. che deve imparare a inte– riorizzare la condizione margi- nale della madre per poter af- frontare il giudizio dei suoi coe- • ~, tanei: il figlio di Marina. compa- ,_____ 9P- gna «professionista dell'impe- ~ _ • gno». che deve frequentare una scuola materna modello che è • pur sempre un «ghetto» nella realtà vera di un bambino di metropoli (ma perché uccidere · .~ per rigore di militanza la sua creatività. e la sua gioia?) I figli :ii queste compagne che vivono a sinistra devono imparare a vi– vere la loro quotidianità come ideologia; cosi come sono ideo– logia i tentativi di nuovi rapporti. finalmente di un modo nuovo di amarsi. Chi è riuscito e riesce a vivere la nuova sessualità, rie– sce a raccontarsi solo in astrat– to, adoperando parole astratte, se non addirittura formule. Questa impotenza di fronte ai materiali dell'esperienza deve averla provata Sergio Finzi quando, al posto di un saggio di introduzione al libro, ha manda– to invece due poesie «L'appar– tamento» e «La casa del popo– lo»: i luoghi, le azioni, le emo-. zioni del nostro vivere a sinistra sono ancora ·una metafora e so– lo attraverso un linguaggio me– diato e metaforico possono es– sere comunicati. Da questo la sottile angoscia e la grande tri– stezza che proviamo dopo aver letto il libro: la registrazione della nostra vita è ancora la cronaca della nostra miseria o il progetto mentale della nostra speranza. È, nei momenti più belli, l'utopia prima della rivolu– zione. Si può trasmettere la speranza, non ci è dato comu– nicare l'esistenza. Leggiamo «Vivere a sinistra», ma non par– liamone, per piacere, compa– gne e compagni ... «la carta gialla», di Charlotte Perkins Gilman, la Tartaruga, L. 1000. È uno dei primi titoli, di una nuova piccola casa editrice che vuole essere particolarmente attenta alla donna, alla sua espressività e creatività: la «Carta gialla» storia .esilissima ma tanto profonda, scritta da una femminista americana alla fine del secolo scorso, fa esplo– dere per mezzo della verità che i regolari e gli integrati chiama– no «pazzia». la ribellione agli schemi convenzionali della coppia. della famiglia. dell'af– fetto~della protezione maschi- le. \ · L'anarchia e Il sistema Livia Barberia Corsetti - L'ESTREMISTA - Ed. Paolino. pngi– ne 150 L. 2.000 Nella nuova collana paolina «Uomini e società .. viene pubbli– cato questo romanzo. che ha per tema uno dei più sconvol– genti aspetti della società contemporanea: il tP.rrorismo poli– tico dei giovani. In ruolo di protagonista troviamo Anita. nata e cresciuta in un tranquillo paesino dell'Italia cP.ntrnle; essa si innamora di un giovane coetaneo. Alfio. si trasf P.risce a Roma con lui. e viene introdotta in un·associazionP. ,marchi– ca. La ragazza partecipa alle agitazioni studP.ntnsche, ecl il suo odio contro il «sistema» cresce al punto da spingerla al crimine, partecipando all'attentato contro un convoglio fer– roviario. Condannata a vent'anni di carcere. inizia quell'e– sperienza di reclusa. che avrà tragica conclusione quando s, troverà coinvolta in una ribellione, promossn dalle compa– gne di pena; allora, al cospetto della morte, Anita scoprirà la «sua» verità. Il racconto è condotto con mano efficace e oc– chio attento a cogliere gli aspetti di un mondo che si lascia attrarre dal mito della violenza come forza purificatrice, e troppo spesso viene strumentalizzato da gente senza scru– poli. 11 aprile 1976 anno XLVI Fernando Polenghl Da «L'autore della lomellina» - maggio '76 Quando il bambino ebbe sette anni. Antusa chiamò a sé il fanciullo e gli mise davanti il volume della Sacra Scrittura. L'invitò a posarvi sopra le mani; poi gli narrò il sacrificio di Abramo, che tua madre ha posto in te. Mi sei stato regalato da Dio; a Dio concluse: «Anch'io ti offro al Signore perché tu realizzi le speranze ti dono e ti consacro». Quel fanciullo divenne sacerdote e vescovo d1Costantinoµo li, San Giovanni Crisostomo. Quale potenza. hanno le mamme presso Dio e presso i figli! Mario Rossi, Vescovo
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