RE NUDO - Anno VII - n. 43 - luglio 1976

22 Cari amici{ i circoli del proletariato giovani– le non sono solamente realtà nell'Italia Settentrionale, ne na– scono continuamente, e molti esistono già da diversi anni, an– che qui in Sicilia. A Regalbuto (è il paese da cui vi scriviamo) già da due anni il nostro colletti– vo cerca di portare avanti un di– scorso alternativo nell'ambito della sinistra ufficiale. E crede– teci,. cercare di fare della cultu– ra alternativa in un paese come il nostro è molto più difficile e ci vuole molto più coraggio che non al Nord. Regalbuto (Enna) è un paese di 10.000 abitanti di cui metà emigrata al nord. Con una tradizione culturale, se di tradizione si può parlare, clerico-fascista (14 seggi DC, 5 MSl)._A ciò fa riscontro una si– nistra disgregata e il nostro col– lettivo è l'unico in paese che cerca di seguire una linea poli– tica d'aggregazione delle mas– se. Per rompere con le feste tradizionali del paese (feste re– ligiose, carnevale ecc.) abbia– mo pensato di organfzzare una festa popolare dal 23 al 25 Lu– glio, non solamente per divertir– ci ma anche per parlare seria– mente dei problemi del nostro paese, affinché sia un momen– to di incontro e di scambio fra le nostre esperienze e quelle dei gruppi musicali artistici e politici che abbiamo invitato. Tali gruppi (femministe, Circolo Culturale Popolare MLS ecc.) autogestiranno la loro attività. A ql:lesto proposito vorremmo estendere l'invito attraverso il vostro giornale, a tutti i gruppi e tutte le persone che vorranno intervenire. Specialmente gio– vani musicisti, gruppi teatrali ecc. che desiderino portare avanti i loro discorsi. Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Venite in massa armati di sacco a pelo e tenda. Abbiamo un bellissimo lago dove potete campeggiare. Vi aspettiamo! Collettivo Salvator Allende N.B.: per informazioni più pre– cise rivolgersi a questo indiriz– zo: Via Nazario Sauro, 11 94017 Regalbuto (ENNA) ~ A Castelletto la Casa del Popolo è sempre stata il luogo di so– prMvivenza dei giovani meno sfigati.! Ed essa è stata ed è ancora il luogo in cui il recupe– ro viene giocato con maggior successo, recupero tanto più sottile quanto più viene ma-. scherato col falso impegno e col liberalismo progressista marca PCI. A tale scopo tutti i mezzi vengono usati un esem– pio: giocando sul bisogno reale fra di noi, locale in cui trovarsi e dei giovani proletari di un luogo in cui creare delle situazioni al– comune in cui trovarsi e in cui ternative, questi· e tanti altri risolvere i propri problemi problemi che ci ponevamo. Co– personali-politici (sesso, tempo munque molto presto la diver– libero, musica), viene avanzata sità delle varie tendenze crea i la prospettiva di una discoteca primi casini. Da un lato alcuni alla Casa del Popolo e viene la- oppongono alla chiarificazione sciato intendere la possibilità di e alla analisi l'esigenza della partecipazione diretta alla pratica, mentre proprio loro si creazione di tale situazione e dimostrano per lo più incapaci alla discussione sulla sua strut- di compiere la più piccola prati– tura. Vengono così reclutati 70 ca. Dall'altro lato alcuni tendo– iscritti alla FGCI. Quando però no a restringere tutta la proble– la discoteca inizia a prendere matica alla teoria pura, alla ma– forma diventa chiaro a tutti che sturbazione mentale. Ci si ritro– a gestirla sarà il PCI e che i di- vava a continuare il lavoro in scorsi di partecipazione e ge- una decina. Inizia la lotta dei la– stione diretta da. parte dei gio- voratori del Setificio (100 di– vani erano solo palle per inqua- pendenti contro 60 licenziati) drarli nella struttura di partito. alla quale partecipiamo anche Parecchia gente si incazz& e in- noi collaborando ad alcune ini– comincia a capire che i proble- ziative (spettacoli, mostra e mi vanno affrontati in prima raccolta fondi). È a questo pun– persona e in modo autonomo, to che incominciamo a stare fuori e contro i racket politici. Si sulle balle a PCI e soci che ten– giunge così ad un incontro fra i devano a far passare come un giovani sulla base di una azione evento naturale l'attacco all'oc– autonoma e gestita in 1 ° perso- cupazione. La repressione ini– na. Siamo in una trentina, alcu- zia a livello di calunnie fatte cir– ni usciti dalle file del PCI e FG- · colare dal PCI fra la gente. Ve– Cl, altri su posizioni libertarie, al- niamo provocati e denunciati tri ancora provenienti da provocatori, ci stracciano per 2 esperienze le più diverse (co- volte dei manifesti che aveva– munità cristiane avanguardisti- mo messo nella Casa del Popo– che, freak ... ). Viene fatta una lo. Un guardiano del PCI intimi– critica dura alla esperienza ca- disce un giovane la cui unica strante alla quale si era costret- colpa era quella di aver parlato ti, si tagliano i ponti con i racket con noi - I risultato della re– politici, si inizia a discutere dei pressione: propri problemi e dei modi in tre compagni vengono fer·mati e cui risolverli. Controinformazio- denunciati dai carabinieri (-avvi– ne, alisi delle situazioni da sati prontamente da qualche affron re, qualità dei rapporti guardiane) per l'affissione di due manifesti. Nessuno natu– ralmente denuncia la provoca– zione poliziesca. Sempre attra– verso voci sotterranee si cerca di collegare alcuni nostri com– pagni alla droga, nonostante tutti sappiano quali circoli ma– fiosi gestiscono la roba. Scop– pia una bomba alla caserma dei CC di Castelletto. I nostri nomi vengono fatti pervenire da qual– cuno che evidentemente ci co– nosce molto bene, e che con– fonde la vigilanza rivoluzionaria con la delazione falsa e reazio– naria. Arriva la politica, l'anti– terrorismo, (viene persino il fa– migerato Della Chiesa). Vengo– no perquisite le case dei com– pagni, si cercano libri e riviste, perché di bombe e di esplosivo non c'è nemmeno l'ombra. La perquisizione ha il solo scopo evidente di intimidire e di cer– care materiale di informazione sul movimento. Alla azione del– la polizia la giunta «rossa» ri– sponde con un manifesto fasci– sta - 11PCI firma con altre for– ze politiche un manifesto di so– lidarietà coi CC e non parla del– la provocazione e delle perqui– sizioni. Quando le acque si so– no calmate un po' il PCI si co– pre le spalle facendo uscire un volantino firmato FGCI IN CUI ci cerca di liquidare in poche parole l'azione intimidatoria della polizia. Le intimidazioni continuano anche dopo la ca– gnara delle perquisizioni. Com– pagni pedinati e identificati per accertamenti sul merca– to!!??!!! nuove provacazioni e nuova serie di calunnie da parte del PCI, intimidazione del solito guardiane a due ragazzi che ti– ravano palle di neve contro il muro del Comune. Così un po' per problemi interni, un po' per le intimidazioni (re– pressione) un po' per mancan– za di un locale (ne avevamo chiesto per ben due volte uno in affitto alla giunta «rossa» la quale non ci ha neanche rispo– sto), ci siamo trovati in pochi, due mesi di vita del gruppo sof– focati dagli avvenimenti stessi. Ma le basi erano buone, molti giovani erano scazzati di am– bienti castranti e hanno preso coscienza da questa repressio– ne. Se alcuni risultati politici li abbiamo raggiunti nello smuo– vere certe contraddizioni, è an– che apparso chiaro il nostro isolamento e l'esigenza di ave– re collegamenti con i paesi in– torno (gruppi ecc.). Si è così programmato per fine màggio una festa di un circolo giovanile proletario di zona che si va così formando. GIOVANI CASTELLETT0 TICI– NO

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