RE NUDO - Anno VII - n. 42 - maggio 1976
24 Cerchiamo registrazioni di mu– sica libera non· inclusa disco– graficamente. Cerchiamo consigli tecnici, in– formazioni su radio, leggi. .. etc. L'indirizzo l'avete, fatevi senti– re. ciao Con Amore e Libertà per la libertà e l'uguaglianza FREE LAND INDIAN LOVE AC– QUARIO PLANET FREE «COMMUNE» C/o Piero Naselli Casella Posta– le n.39 94015 Piazza Armerina (Prov. EN) - ITALY Ma contemporaneamente mol– te altre cose funzionano: dai proletari in divisa che continua– no il loro intervento molto se– guito, da quel che ci si dice, nelle caserme, alle trasmissioni dei compagni ché organizzano il centro del proletariato giova– nile. La mattina in cui i vigili e i poliziotti vanno a sgomberare i mercatini rossi a San Donato e . Bolognina, poi, il microfono di Radio Alice, é là a registrare i porci (quelli del ministero del– l'Interno e quelli della Giunta rossa) che sbraitano contro i compagni e le massaie, che mi- nacciano arresti per tutti, che chiedono documenti e genera– Compagni lità, a registrare le donne che si è costituito a Firenze un urlano di andare a chiudere i gruppo FUORI. grandi magazzini dove la carne Saremmo interessati di sapere si vende a 5.500 lire al chilo, se tra voi ci sono compagni che non il mercatino dove si vende lavorano già per il movimento a 2 .500. ed' eventualmente se possono Eppure qualcosa é successo, al spedirci materiale _enotizie, te- di là del funzionamento tecnico nerci informati della loro atti- e della presenza politica della vità. radio. Poi se ci sono compagni inte- L'esperienza di Alice ha vissuto ressati a lavorare con noi e in. fra due poli: espressione delle tal caso, mandateci eventual- tensioni politico-desideranti di mente un foglio con indirizzi, un piccolo gruppo (e poi di più nomi ecc. piccoli gruppi) - e dall'altra par- li nostro indirizzo è: te espressione di una tendenza FUORI presso il Partito Radica- del movimento che si aggrega le · intorno alle esperienze di libe- Via dei Neri 23 razione, alla loro irriducibilità al FIRENZE _ t. 293391 riformismo, al loro bisogno di Ciao Da Bologna: Radio ANCHE I MIGLIORI VANNO IN CRISI UNA LETTERA DI UN REDATTORE DI «RADIO ALICE». Il terzo mese è difficile. I com– pagni parlano di crisi di Radio Alice. Indubbiamente, da diver– se settimane, il livello delle trasmissioni del pomeriggio e della notte é peggiorato, e sono emerse alcune difficoltà orga– nizzative: continuità della pre– senza in redazione, tempesti– vità nei servizi e nelle registra– zioni; inoltre il problema del fi– nanziamento si é tutt'a un tratto rivelato un baratro spaventoso; i debiti sono li davanti a noi, e nessuno ha voglia di rendersi conto del fatto che, perdio, an– che nel paese al di là dello specchio occorre fare i conti, investire, incassare, guadagna– re o perdere. una prospettiva rivoluzionaria. Nel momento in cui, però, que– sta esperienza é andata avanti, ed ha avuto una verifica proprio nel modo in cui il movimento ha risposto alla sollecitazione della radio, la tensione creativa di piccolo gruppo é entrata in cri– si: in primo luogo perché arriva– ti alla radio dopo il primo perio– do esprimono una grande estensione di bisogni, ma una minore intensità teorico– desiqerante del piccolo gruppo che i,roviene dall'esperienza di A/traverso. In secondo luogo perché la risposta del movi– mento al messaggio-Alice (ri– sposta superiore a qualsiasi previsione) ha agito come forza disgregatrice dell'omogeneità politico-esistenziale del piccolo gruppo. E tutta la dinamica piccolo gruppo-movimento che viene messa qui in discussione; e oc– corre farlo (ma Luciano, Stefa– no, Matteo, Ettore, Ambrogio, Molli, Moreno, Paolo hanno vo– glia di farlo? non stanno forse vivendo la crisi senza metterla in discussione, senza spiegar– sela?). Occorre farlo anche perché il piccolo gruppo come figura della disgregazione e co– me unità desiderante,. quindi come forma politico-esi- stenziale della ricomposizione trasversale, é un discorso tutto da scoprire. Abbiamo detto che, dentro la disgregazione del movimento, contro l'istituzionalizzazione delle forme organizzate, il pic– colo gruppo é la forma che as– sume il desiderio rivoluzionario nella esistenza dei giovani pro– letari, degli operai assenteisti, delle minoranze culturali e ses– suali. Il piccolo gruppo é un'u– nità che non si costituisce nello spazio volontaristico dell'orga– nizzazione politica, ma nello spazio materialistico della tra– sformazione dell'esistenza. La sua·omogeneità e le sue tensio– ni interne sono tutt'uno con la sua contraddittorietà nei con– fronti dell'istituzione. Ma quello che non abbiamo analizzato a sufficienza é il rap– porto fra piccolo gruppo e mo– vimento. Piccolo gruppo in mol– tiplicazione; la trasformazione collettiva dell'esistenza percor– re trasversalmente i comporta– menti di strati sociali, in un pro– cesso che non é meccanico, sommatorie (l'estensione del– l'organizzazione) ma trasversa– le (enunciazione di nuovi desi– deri e formazione di piccoli gruppi), la diffusione di com– portamenti sovversivi e libera– tori avviene su vari piani: as– senteismo e collettivizzazione, egualitarismo e trasformazione dello spazio abitativo, omoses– sualizzazione e critica pratica della prestazione ... questa plu– ralità di trasformazioni si dà soggetti di enunciazione diver– si. Spesso il piccolo gruppo si costituisce su un livello specifi– co di comportamento (esem– pio: la collettivizzazione della casa) e si interseca con altri piccoli gruppi che enunciano un altro ordine di trasformazioni (esempio: sabotaggio, assen– teismo). Nell'esperienza della Radio questi soggetti di enunciazione di livelli diversi di desiderio e di trasformazione si sono interse– cati turbinosamente. Ma quello che non si era valutato, ,era l'impatto che la ricomposizione di movimento avrebbe avuto sulle omogeneità interne di pic– colo gruppo. non si erano visti prima, la r dio é incapace di contenere t tto questo. Ma questa esplosione, questa verifica di movimento ha un ef– fetto disgregante sulle teAsioni interne al piccolò gruppo. Alice ha evocato una forza che or.a non riesce più ad esorciz– zare. Il movimento entra den– tro la radio con tutta la sua ric– chezza, ma anche con tutta la sua miseria. Le trasmissioni di notte, quando il microfono pas– sa di mano in mano fra i com– pagni che vengono lì dalle loro case, o dalla piazza, sono spes– so espressione della miseria del movimento: ci sono anche gli zombie. Ma soprattutto, il piccolo gruppo ha vissuto la ri– sposta del movimento al mes– ·saggio di Alice come elemento di disgregazione per la sua pro– pria omogeneità desiderante. È dunque il movimento che si impadronisce della radio. Ma il piccolo gruppo deve sa– persi mettere in discussione di fronte al movimento, anche a costo di perdere la sua omoge– neità rassicurante. Mettersi in discussione in relazione al pro– getto della radio, e in relazione alle sue tensioni interne, al suo vissuto di piccolo gruppo. Non far questo, abbandonare la ra– dio significa lasciar cadere la tensione fra piccolo gruppo e movimento, e lasciare che la radio finisca da un lato per tra– sformarsi in megafono predica– torio nelle mani noiose della 'politica', dall'altro per nascon– dere, con un continuo di musi– ca, il silenzio del piccolo grup– po, la sua incapacità di vivere in modo dialettico il rapporto col movimento, di percorrere la separazione -come spazio ne– cessaOo della ricomposizione. Franco Berardl «Aprile é il mese più crudele». Il ·, blocco dei cancelli a. Mirafiori, la risposta operaia contro l'ac– cordo dei chimici, tremila com– pagni, a Bologna, scendono in piazza, in una festa alle repres– sioni, fronteggiano creativa– mente la polizia, e creativa– mente la battono sul piano mili– tare. Intorno ar progetto del centro del proletariato giovanile si aggregano compagni che
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