RE NUDO - Anno VII - n. 41 - aprile 1976

chilo vuole lanciare lo è stato, ce 10 stanno imponendo come un car– ro armato o come una gomma da masticare) cosi che mi viene vo– glia di andare a cercare qualche pelo nell'uovo. Guardate qua: "She's the One" "... Wilh her killer graces andher secret places thai no boy can fili wlthher hands on her hips onandthat smile on her lips ..." "Sad Eyed Lady of the Lowland" "... With your mercoury mouth Inyourmissionary time andyour eyes like smoke andyour prayers like rhymes andyour silver cross andyour voice like chaines ..." GRATEFUL DEAD: Blues lor Allah (CBS) Ou11sto disco, che ripropone i redi– vivi e mitologici Grateful Dead offre lo spunto per almeno due conside– razioni che vanno anche un po' più in là del discorso prettamente mu- sicale. La prima è: cosa ne faccia– mo dei miti della nostra "adole– scenza"? Perché è certo che i G.D. lo sono stati a pieno diritto as– sieme ai Beatles, ai Rolling a Jim– my e a pochi altri. Visione psiche– deliche californiane, acid-test e un modello di vita (i cento fiori) che ancora fa proseliti intorno a S. Francisco e perché no anche sul territorio della nostra "alternativa". Ma i Grateful "non sono più quelli di una volta". Si è spenta forse per sempre la gloriosa vena, la delizia delle loro liquide ballate e io non ho voglia di starci a piangere su con Bertoncelli & C. ululando al tradi– mento davanti al giradischi. La vita continua. Altre proposte, altre bat– taglie. Ma questi sembrano non rendersene conto e paiono voler vi– vere delle schegge, dei bagliori di un passato non tanto lontano ma introvabile. Ci mettiamo una pietra sopra e li seppelliamo o continuia– mo a paragonarli "al bel tempo che fu" .. vibrazioni nostalgiche e cosi via. Ma la nostalgia è reazionaria e allora lasciamo la "morte ricono– scente" alla sua morte reale e smettiamola di scomodare i fantas– mi. Sono stati bravi, ci hanno dato molto, li abbiamo vissuti con amo– re e con amore li abbiamo sepolti e dimenticati.. e amen. Ma c'è una seconda considerazio– ne: questo Blues tor Allah che dà il titolo all'album è una lunga suite che occupa quasi una intera· fac– ciata ed è dedicata ad una recente conversione all'islam e alla sua re– ligione ... poiché in America, pas– sata la moda del buddismo-zen, sembra allignare un'altra forma di posticcia ghettizzazione del magi– co e della "religiosità" in forma di conversioni mussulmane, bianche o nere che siano. In un articolo fir– mato da Mario Mieli sull'Erba Vo– glio (e che desidero ripreni:lere al più presto in un'altra sede) si ac– cenna appunto ad una forma di "compromesso storico" ante litte– ram operato dalla sinistra e dal ca- 49 pitale operando una spartizione di sfere d'influenza: "il razionale" alla scienza istituzionalizzata, "l'irra– zionale" alle parrocchie, all'im– mondezzaio della controcultura ... sacrificando in una parola il magi– co, l'esoterico, "lo spirituale" a quel ghetto della coscienza dove prosperano le religioni ufficiali, i Bambini di Dio e il Guru. Questo "sacrificio" -diventa ancora più ra– gionato e "necessario" (ma anche più pericoloso e stolto) proprio per l'opera di queste ex star che in au– ra di posticce spiritualizzazioni si consegnano al guru di moda: Al Maharishi i Beati es nel "67 ... allo Sri Chin-moy Santana e Mc Lauglin pochi anni fa ... e al signor Allah i Grateìul Dead dei nostri ·giorni. Cosi che per "d_ifendersC dal .pro– selitismo misticheggiante che·que– sti "mei:lia" hanno sulle masse poi dobbiamo rinforzare l'ironia è la ghettizzazione rimandando ad un futuro sempre. -più improbàbile un discorsi:> serio ed onesto·sulla ma- - gia, l'esperienza· religio.sà & altri veli di Maya. · · Per capire la banalità e lo squallore del messaggio "religioso" postic– cio e raffazzonato di quest'ultima banda basta scorrere i testi allegati all'album. Da "Franklin's Jower": In un altro spazio dimenticato dal

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