RE NUDO - Anno VII - n. 41 - aprile 1976

\ f LIBERTÀ PER BIFFO Succede che quando un compagno non è "coperto" da nessuna orga– nizzazione può anche marcire in galera, sotto accuse inesistenti su basi assurde, ma nessuno dopo il primo clamore iniziale si dà più da fare per tirarlo fuori. Biffo ormai è dentro da più d'un mese, persino i suoi amici, quelli di "Attraverso" o di "Radio Alice" pensavano che sarebbe stato li– berato in poco tempo, tanti esili e inesistenti erano le accuse basate su un incrocio di indirizzi telefonici. Il sistema dell'incrocio è servito in pas– sato a mettere dentro un sacco di gente e continua a servire: confron– tando rubriche a rubriche si può arrivare a tracciare delle piste all'infini– to tanto più vaste quanto più assurde. State attenti, ad esempio, che il vostro idraulico non abbia un parente che simpatizza con le brigate ros– se, altrimenti potreste finire dentro: prova inconfutabile, il numero di te– lefono dell'idraulico, che avete "non a caso" sulla vostra agendina. La gente che legge "Re Nudo" conosce Biffo perché di recente abbiamo pubblicato un docur:nento teorico sul proletariato giovanile al quale do– cumento egli ha dato l'apporto sostanziale: l'abbiamo pubblicato con particolare rilievo perché ci era sembrato il primo contributo organico a un'analisi e a una proposta politica seria sul terreno della ricomposizio– ne del proletariato giovanile. Volevamo anche e vogliamo tuttora che Biffo collabori più continuativamente al nostro giornale, cosi come pen– siamo sia indispensabile il suo contributo al lavoro di "Radio Alice" in– contestabilmente la più nuova e interessante "Radio alternativa" nel pa– norama delle Radio Libere. Per questo lanciamo questo appello perché in tutte le città e piccoli centri, ovunque ci siano lettori di Re Nudò, si faccia propria la battaglia perché Biffo sia rimesso in libertà. OCCUPIAMO LE CASCINE DE– GLI INDUSìRIALI Da un anno abbiamo formato una comune agricolo– artigianale a Casaleggio Boiro, vicino a Ovada (Monferrato) perché un compagno ha messo la cascina e la terra: ma questo è un caso eccezionale. Molli altri compagni, con cui siamo ,n contatto, stanno cer- cando inutilmente da mesi delle cascine e della terra da coltiva:· re. Nel Monferrato ci sono cen– tinaia di cascine vuote, compe– rate dalle immobiliari, dagli in– dustriali e dai ,ricchi borghesi di Milano. che le lasciano disabi– tate in attesa che la speculazio– ne e la crisi faccia fruttare il ca– pitale. Cosi come nelle fabbriche i pa– droni ltc;er1z1dno, ristrutturano e ricattano gli operai che vengo- no ridotti alla fame, senza alter– native di lavoro, anche il ritorno all°agricoltura è impossibile senza un movimento di )otta, cioè di occupazione delle ca– scine disabitate e delle terre non coltivate. Si parla tanto della comune e dei suoi aspetti rivoluzionari in generale. ma in concreto ci si trova sempre dì fronte al padro– ne anche in campagna, e quindi bisogna prendersi le terre e le 23 Milano 14 febbraio, concerto al Pa– lalido coi Soft Machines organizza– to dai MLS: due feriti dal S.O. in se– guito a scaramucce con alcuni ra– gazzi che volevano entrare gratis. Milano 28 febbraio, concerto al Pa– lalido organizzato da A.O. ancora due feriti che finiscono in inferme– ria. Trieste 25 febbraio, allo sciopero generale il S.O. di.A.O. e del PDUP blocca l'ingresso nella piazza dove si tiene il comizio, al troncone anarchico. Davanti alla dura· rea– zione (verbale) degli anarchici, il S.O. carica facendo 4 feriti di cui uno arnve. I sindacalisti presenti all'episodio riprendono il S.O. di– mostratosi più realista del re. Milano 3 aprile: grandiosa manife– stazione unitaria contro il carovita e contro i divieti della giunta di at– traversare il centro cittadiho. L'im– ponente schieramento del servizio d'ordine (A.O. L.C. PDUP MLS). unitario di oltre due mila compagni che precedevano il corteo scorag– gia la resistenza dei P.S. e C.C. che dopo mezz'ora di braccio di ferro sono costretti ad indietreggia– re davanti ai quindicimila che ir– ·rompono in Piazza Duomo. Ma an° che in una giornata di vittoria l'op– portunismo doveva prevalere: la pattuglia anarchica, non più di cen– tocinquanta compagni, già esclusi precedentemente dal corteo, veni– vano caricati dal servizio d'ordine di OP perché, finita la manifesta– zione, tardavano a sciogliersi. Roma 8 aprile: un compagno auto– nomo viene assassinato da una guardia al termine di una manife– stazione di protesta contro la con– ferma della condanna a Giovanni Marini. L'indomani i gruppi di De– mocrazia Proletaria rifiutano l'ade– sione ad una manifestazione di protesta contro l'uccisione del compagno. Episodi questi, più o meno gravi ma che riconducono tutti ad una logica di cedimento opportunista da piano inclinatò che parte dal PCI che deve dimostrare alla DC di tenere il controllo del movimento operaio mentre nel suo piccolo GP deve dimostrare al PCI la sua ca– pacità di mantenere il controllo della "piazza di movimento" dove proprio perché il ~Cl è assente, pesa il potere contrattuale di De– mocrazia Proletaria nei confronti del PCI proprio perché in gradb di isolare "la provocazione". casc,ne. Pur continuando a cercare in affitto. ci interessa verificare la disponibilità di altri compagni, sbattuti fuori dalla fabbrica, a trovare dei collegamenti per di– scutere del problema. Scrivete o venite. Scilla - Vittorio· Comune Boìro Via al Castello, 4 15070 Casaleggìo (Boiro)

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