RE NUDO - Anno VII - n. 41 - aprile 1976
mente nascendo e non è anco– ra in grado di esprimere certi li– vAIII di scontro. Stefano: Invece, secondo me, almeno in certi au;:irtieri. è pos– &1bile già fin d'ora organizzare una ronda, una controinforma– zione di massa anche contro l'eroina. Marco: Al massimo noi siamo in grado, nei quartieri in cui sia– mo più avanti, di rallentare o fermare l'espandersi del feno– meno, ma non certo ancora di proporre nuove forme di vita, una alternativa concreta alla di– sperazione che c'è dietro l'eroi– na. Quindi per me queste azioni sono belle e fanno piacere non solo emotivamente ma anche esemplarmente nel senso che da Ùna pratica di un uso che è importante perché sappiamo che prima o poi bisognerà fare i conti anche con questa gente. Dove la divergenza? Che noi non poniamo come centrale l'obbiettivo militare ma quello politico che coinvolge anche quello militare, ma in un conte– sto più ampio. Re Nudo: e sul bombardamento delle sedi di Comunione e Libe– razione? Stefano: Dunque, loro dicono una cosa giusta, quando dicono che non bisogna vedere in ogni ciellino un agente della CIA. In questo siamo d'accordo e le masse di C.L. ci interessano; cioè: rispetto a un settore di giovani, chiamiamolo il "ceto medio giovanile", la precipita– zione della crisi e i limiti del movimento nel risponderle han– no creato un grande disorienta– mento politico e culturale, una sempre maggiore sfiducia in qualunque proposta che riman– ga interna al sistema di valori della società capitalistica. Que– sta situazione qua è chiara a noi come è chiara a C.L. In– somma gli strati giovanili oggi esprimono, nella loro larghissi– ma maggioranza un bisogno di comunismo che è strettamente legato alla voglia di riappro– priarsi. di un ruolo, alla voglia di essere protagonisti di una vita che abbia un senso per il singo– lo e per la collettività. Ma men– tre noi occupiamo le case, co– struiamo i centri sociali, cer– chiamo nella pratica, fin d'ora, di costruire un progetto alterna– tivo a questa società, CL offre invece uno schema metafisico che ti dà la certezza dell'utilità del suo ruolo, del senso della tua vita in base alla religione. CL dà delle risposte distorte a dei bisogni reali, che sono poi i bisogni che esprimono anche le masse giovanili che vengono da noi. Proprio per questo una grande parte della base di CL Comunicato n. 1 Milano come Algeri Stanotte un commando di giovani comunisti armati ha colpito in C.– so di Porta Romana un grosso centro cittadino di spaccio di eroina controllato da Mala fascisti e polizia. La circolazione di eroina nei quartieri ghetto dell'hinterland è diventata un fenomeno di dimen– sioni paurose e inaccettabili. Questa situazione prodotta dalla disgregazione sociale e dalla vita disumana ed alienante che il capitale Impone ai giovani proletari della città è però anche da imputarsi all'opportunismo di tutte quel– le organizzazioni che dietro l'Impotente condanna dell'uso di tutte le droghe pensano di nascondere la loro incapacità politica di muo– versi sul terreno dell'iniziativa armata. Non è con 4 spranghette che si combatte il potere ma con l'orga– nizzazione del proletariato armato. Da oggi siamo pronti a colpire chiunque verrà individuato, nelle scuole nelle fabbriche nei quartieri a spacciare eroina anfetamina e morfina e ogni altra sostanza da buco. Organizziamo dappertutto una denuncia e l'esecuzione di questi venditori di morte. Staniamoli dai loro covi e distruggiamoli. Costruiamo nei quartieri momenti di liberazione e di organizzazione di tutti i giovani proletari per la li– bertà e per la vita. Tutto il potere al Proletariato Armato (DA «MAI PIÙ SENZA FUCILE) «...Sbaglia chi vede nel ciellino solo l'agente prezzolato della CIA, ma sba9iia ancora di più chi, di fronte alla caratterizzazione di mo– vimento di CL, prende le distanze dagli attacchi violenti dissacrato– ri definendoli provocatori e controproducenti. Il solo modo per convincere uno spacciatore ad uscire dal giro è fargli sentire sulla sua pelle il rischio di restarci dentro. La bomba contro il bar è solo l'inizio. 11solo modo per distruggere CL, per convincere i giovani a girarci alla larga è attaccare e ridicolizzare il loro pacifismo come la peg– gior violenza perché si fonda su quella dello stato, il loro rifiuto del materialismo borghese come il peggior materialismo perché accet– ta nei fatti l'attuale distribuzione dei beni materiali. E contro questi figli della CIA è giusto usare la violenza, non solo perché loro la usano in continuazione sotto forma di delazione, ma perché contro i nemici la sola dialettica possibile è quella delle armi. Sconfitte e debolezze fanno cambiare le idee e non Il contrario.» · (COMUNICATO TRATTO DA "MAI PIÙ SENZA FUCILE") sarebbe recuperabile alla lotta di classe. E da questo punto di vista le azioni dei compagni di "Mai più senza il fucile" indub– biamente ritardano questo pro– cesso. Direi che proprio la stes– sa logica della distruzione dei bar mostra la corda (ancora di più) quando viene estesa come progetto politico generale con l'esempio di C.L. Che strano, loro individuano degli obbiettivi: spacciatori di eroina, bisogna farli fuori; CL=CIA, bisogna bruciargli le sedi e non fanno però i conti con le dinamiche, i riflessi nella società dell'esi– stenza di queste cose. Eppure mostrano di averle capite que– ste dinamiche! 11 fatto che ci sia uno spaccio di droga cosi esteso è la spia di una serie di problemi, gli stess.i che portano altri giovani a CL. E progetto esterno a questa so– cietà quello che va all'eroina e un progetto esterno quello che va verso il cielo. E allora come fanno questi compagni a pen– sare che tu riesci a egemoniz– zare la base di massa (che ap– punto, come r,co11u~e,unoan– che loro, non è fatta di agenti. della CIA) buttando bombe nel– le loro sedi? Non valutano che i giovani esprimono sì bisogni uguali, ma li vivono in modo di– verso a seconda della loro esperienza e origine. In fondo è poi il problema della cultura; c'è uno scontro fra culture di– verse ma chè oggi tendono ad omogeneizzarsi sulle nostre po– sizioni perc.hé i giovani sempre di più vogliono partire dai loro bisogni e vogliono essere i.sog– getti attivi della loro liberazione. Ecco, i compagni di questo giornalino trascurano questa di– namica che è interessante per la crescita del movimento, quando propongono non tanto l'azione violenta in sé, quanto la logica di sostituirsi alle masse di fare per forza e non richiesti i Robin Hood delle masse giova– nilì. Marco: Per me le azioni di que– sti compagni sono da valutare in modo molto diverso nel caso dell'eroina e nel caso di CL. Ri– spetto a CL è assurdo muoversi sul terreno delle bombe, non proponi niente così; o gli propo– ni un'altra cultura, altre risposte ai loro bisogni, altri modelli di vita e li convinci oppure sei per– dente; insomma CL non fa il ri– catto dell'eroina che una volta che cl sei entrato non sei più ... NON PfU' TAQOI 01 UN ANNO FA HAMP&oN E' &TATO PROCE5&ATO PER SC'>SPETTE CONNIVENZE COL RACl(E?T' 1'EL.l.A ~OGA.,. NESSUNO SOSPETTAVA CHE Si SAREBBE DRES.ENT.,O,TO CANOIDATO AL.L.E E'.1-l!ZIONI ••• 13 ct:.sorutctmente in grado di uscirne, sono due cose diverse. È vero che CL ha legami col po– tere democristiano e con la CIA e quindi inevitabilmente in pro– spettiva lo scontro con questa gente qui non sarà solo dialetti– co, ma mentre il problema del– l'eroina é già oggi nella pratica del movimento uno scontro vio– lento con la mafia e pistole col– telli e tutto, con CL ci scontria– mo ancora sulla forma di orga– nizzazione, sulle risposte che loro e noi cerchiamo agli stessi bisogni. Bisognerebbe poi fare un'anali– si di classe ... in CL vanno i ceti medi (da un punto di vista cul– turale) giovanili che sono molto più soggetti alle mediazioni e ai ricatti del potere rispetto ai gio– vani proletari; e il potere nei pe– riodi di crisi si dà queste scap– patoie per poter mantenere il nucleo d'acciaio sul quale dopo rifondere la sua base di massa. Ecco quindi che è doppiamente sbagliato mettere eroina e CL sullo stesso piano perché cer– tamente CL non passa dove passa l'eroina. Secondo me so– no i giov~ni proletari distrutti culturalmente quelli che buca– no e invece CL è una proposta che funziona per gente che uti– lizza già dei meccanismi di di– fesa. Re Nudo: qual è il vostro pro– gramma per combattere la dro– ga nei quartieri? Stefano: soprattutto a Saggio e all'Ortica qualcosa si è già fat– to; vorremmo, a partire dai cen– tri occupati; organizzare delle ronde, delle inchieste di massa, un lavoro di controinformazione capillare, la separazione dei pesci piccoli da quelli grossi ... ma senza dividere il problema dell'eroina dagli altri. Marco: Ecco, questo soprattut– to; perché secondo me tutti i frutti anche di una sprangata ce li hai solo se riesci a organizza– re gli strati giovanili e a combi– nare qualcosa di concreto, 'di costruttivo. Parlare oggi della lotta contro l'eroina da sola, isolata da qualunque contesto mi sembra ancora una volta terribilmente fuorviante.
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