RE NUDO - Anno VI - n. 37 - dicembre 1975
Questa lettera è tratta da "URLO" foglio di quartiere redatta dal collettivo giovanile di BAGGIO. Non è più tempo di vendere, è tempo di cominciare a guardarsi in faccia. Una volta Il fumo lo si chiamava "roba", tutte le altre droghe avevano il loro nome, il fumo semplicemente roba, come delle cose che si usano tutti i giorni; prova oggi a chiedere a qualcuno se ha un po' di roba per te; ti tira fuori mezza busta se ti va bene, si, perché oggi la "roba" è solo l'eroina, il resto è scomparso ed ha preso il nome specifico che di tutte le cose di uso meno comune. È sempre più difficile trovare del fumo; gli acidi quasi impossibile - Il fumo non lo si trova perché è molto più comodo e redditizio vendere eroina; l'ero la vendi sempre (per forza) non c'è pericolo di concorrenza né di scarsità di clienti, a meno che tu non faccia le mini-buste, ma anche in quel caso vai tranquillo, vendi lo stesso e tutti i giorni. Gli acidi non si trovano perché ormai non li fa più nessuno, è diventato pericoloso buttarli giù e sentirti sputare in faccia dal tuo cervello, dagli occhi degli altri e da tutto ciò che ti sta attorno quello che sei per cinque o sei ore col pericolo di andare in paranoia (ci credo che non li fa più nessuno) è molto più facile un bel buco (o sniffo), niente pensieri, niente paranoia, si ha solo la voce un po' roca e gli occhi un po' più chiusi del solito, si sta bene e... a domani! Per una busta ormai venderesti tuo figlio o il tuo amore, conosco qualcuno che ha fatto qualcosa di simile. Faresti la casa del tuo migliore amico (vero ... tanti). Non conosco qualcuno che avrebbe rubato cento lire ad un'amico per un acido o uno spinello. E se non mi faccio cosa faccio? In questo caso non ne parliamo più, se non hai Il coraggio di guardare nel vuoto non pretendere di respirare, togliti dal gioco e fatti, tanto, stai tranquillo, se non giochi tu gioca qualcun altro al tuo posto, solo che, cazzo, di solito lo fanno contro di te dato che tu non giochi e ti va bene tutto. La merda la si vive, non la si fugge - Ho sentito dire da tanta gente che adesso si fa di ero "Non faccio più acidi perché l'ultimo è andato male" ... nessun commentolllllllll Una cosa per finire - la prossima volta che stai male, ma male sul serio, quando ti esplode il cervello e non sai dove sbattere la testa, quando l'ultima cosa che faresti è buttare giù un acido ti fai di ero per avere un attimo di respiro perché non ce la fai proprio più; prova a metterti in una situazione scomoda e butta giù un acido (intero) e metti le mani nella merda fino in fondo e vediamo cosa succede. Non firmo solo per non andare In galera L'OCCUPAZIONE DELL'EX-FABBRICA Di Via Tortona Via Tortona, angolo via Novi, dietro la stazione di Porta Genova, Milano. Più della metà di un isolato è di proprietà di un certo signor Chiesa, industriale. Al piano terra ci sono gli uffici e I saloni che ospitavano la fabbrica vera e propria; sopra le case degli operai. Chiesa ha trasferito la sua fabbrica fuori Milano, lasciando andare in disfacimento l'Intero edificio. L'obiettivo è chiaramente quello di una speculazione ·edilizia: ottenere che gli abitanti slogglno per poi poter ricostruire. Case «signorili», com'è accaduto intorno alla sua fabbrica. Ma gli è andata male. Un gruppo di giovani del quartiere ha infatti occupato l'im– menso edificio della fabbrica e gli appartamenti deserti annessi. È stato deciso che questa fabbrica serviva al quartiere. E si sono messi al lavoro. Innanzi tutto hanno dovuto pulire, aggiustare, Imbiancare, ricostruire perché il posto era In gran parte in condizioni disastrose. Durante i lavori continuavano ad arrivare gruppi di compagni interessati ad usare nei modi più diversi lo spazio conquistato. Un gruppo voleva fare teatro, altri volevano fare un bar o uno spaccio, le donne si prendevano del locali per riunirsi, cosi come facevano anche collettivi studenteschi della zona. Queste sono state le iniziative più importanti prese dai compa– gni occupanti. 1) Organizzare la lotta degli inqulllnl di uno stabile vicino per ottenere l'inizio del lavori di riadattamento (nelle case piove) e che si iniziasse la costruzione di case popolari. 7 Si è lottato anche per respingere uno sfratto In un'altra occupazione in una via vicina (ci sono più di trenta appartamenti . occupati vicino l'ex-fabbrica). 2) Un Intervento di propaganda dell'occupazione dello stallile e delle attività che vi si svolgono, nelle fabbriche della zona. 3) Una biblioteca con più di 400 libri. 4) Un asilo che raccoglie più di 40 bambini al gior~o. 5) Un collettivo di donne che, tra l'altro, ha organizzato un mercatino di vestiti e giocattoli per bambini. 6) Uno spaccio alimenfare e di generi per la casa a prezzi di costo, cioè il 20% In meno rispetto ai prezzi del supermercato. L'iniziativa ha avuto un grosso successo, e in occasione dell'a– pertura dello spaccio, una cinquantina di compagni ha organiz– zato picchetti volanti di fronte ai supermercati della zona, invitando a far la spesa nello spaccio autogestito. 7) Una sorta di 15ardove si possono anche ascoltare dischi e ballare. 8) Un teatro dove si sono fatti concerti e spettacoli teatrali, e dove si sono organiuati 3 gruppi teatrali e uno musicale. . 9) Un ciclo di proiezioni di film con l'aiuto del Collettivo Cinema Militante. 10) Una comune con più di trenta compagni che abitano stabilmente negli appartamenti occupati. 11) Un collettivo grafico; un collettivo che si occupa di coordinare gli spettacoli, i lavori interni della fabbrica e le altre attività.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy