RE NUDO - Anno VI - n. 37 - dicembre 1975

Pasolini Noi del coli.aut. FUORI! di Milano non siamo mai stati vicini al discqrso politico che Pasolini faceva. Sulle divergenze-profonde-fra lui e noi abbiamo molto diffu– samente parlato nella risposta al suo articolo famoso contro l'aborto (vedi "usciàmo FUORI! . e RE NUDO n° 32). Riassumendo: Pasolini-è vero- capiva che gli omoses– suali sono oppressi, che lui era oppi:esso, ma si trovava troppo ~u una posizione difensivo-vittimistica e non riusciva a vedere vie di scampo alla sua/nostra condi– zione. Insomma, un'incéjpacità di porre la sua omosessualità nei termini politici giusti. Inoltre, se a ciò ~f.. aggiunge l'altro grande errore politico, cioè il non essere riuscito mai a co– gliere la realtà e la grossa potenzialità di lotta del movi– mento femminista, si capisce perfettamente come non pote– vano esserci punti d'incontro fra noi e Pasolini. A parte un punto, uno solo, ma enorme, sconfinato, do– tato di una notevole carica dirompente rivoluzionaria in– trinseca: la sua omosessualità scoperta, portata e vissuta fuori! alla luce del sole e sempre dove maggiormente passa la repressione del po– tere contro di noi: nei ghetti, nei parchi, nei bar particolari. Se mettiamo da parte il Paso– lini politico dunque, che non era mai privo di confusione e approssimazione e che veniva (e maggiormente lo è ora che è morto) sistematicamente strumentalizzato da tutti, de– stri e sinistri; se mettiamo da parte il Paso– lini artista, indistintamente lo– dato da tutti pressochè con le stesse parole; resta l'unico aspetto di cui nessuno o pochissimi hanno parlato (e c'è da vedere in che tono): il Pasolini frocio. Aspetto che ancora una volta è stato relegato dai più nel privato, dimostrando cosi che nessuno ha capito neppure questa volta il fatto che il privato è politico e di guenza sociale. Il blabla borghese Nei due giorni immediata– mente seguenti la morte del poeta i giornali hanno versato galassie di parole sulla vi– cenda. ma il discorso sulla D sessualità è stato esaurito in pochissime righe e molto spesso vi passava soltanto attraverso. Prese di pqsizione scontate peraltro, ovviamente reazionarie, con le pu°nte mas– sime raggiunte dai giornali missini e da un articolo dal titolo "Come esempio ·no» di un tale essere merdoso, un povero eterosessualino re– presso, il quale affermava che secondo il nostro codice mo– rale e penale Pasolini era un mostro e peggio ancora (La Notte del 4 NOVEMBRE). 2 péjrole agli extraparlamen– tari Le uniche cose decenti dette sono state 3-4, non di più. Un ;uticolo molto intelligente di Mangano sul Quotidiano dei Lavoratori del 6 nov. dal titolo "Attenti ai mostri», una lettera di Manconi sul giornale Lotta Continua del 7-11, e qualcosa di Rossana Ros– sanda e Arbasino Guarda _caso (e non è affatto un caso) quasi tutto ciò è apparso sui quotidiani della sinistra extraparlamentare che dopo Parco Lambo e Licola si sta interessando, in maniera più o meno approfondita, alla questione omosessuale dimo– strando di cominciare anche a capirci qualcosa a forza di incontri-scontri con noi del FUORI! e - cosa non meno considerevole - sottò la spinta· degli omosessuali militanti in– terni ai gruppi stessi. Ma un articolo non esprime la posizione di tutto un gruppo, e cosi da tutti gli altri apparsi sui suddetti quotidiani inne– gabilmente è saltata fuori una tremenda confusione di fondo e un'incapacità d'analisi, stret– tamente dipendenti l'una dal; l'altra. Che dentro queste cose (oltre a moltissime altre) sguazzino i giornali borghesi ce ne frega fino ad un certo punto. · Nel momento in cui però ce le ritroviamo - anche se un pò diluite - in un ambito dove anche noi ci collochiamo, al– lora il discorso è diverso e ci preme féjre chiarezza estrema. Confusione di fondo e incapa– cità conseguente di un'analisi corretta dei fatti, dicevamo Ci sembra che non siano chiare essenzialmente due cose: 1) che esistono due contrad– dizioni ugualmente fonda– mentali, quella di classe e quella sessuale; 2) che è necessario tenere distinte le due contraddizioni per poter dare un'interpreta– zione corretta di ogni avveni– f)1ento. Cioè: molti hanno detto che il Pelosi era sottoproletario mentre Pasolini rappresentava il padrone, per cui è stato ammazzato -poveraccio– dobbiamo avere pietà, ma in misura molto maggiore la pietà e la solidarietà di tutti deve essere rivolta nei con– fronti del ragazzo. Noi invece diciamo che si, è vero c;he il ragazzo in quanto facente parte di una classe subalterna era/è vittima della classe al potere , ma è anche vero che, facendosi fqrte pro– prio dell'ideologia di quella classe sociale che lo sfrutta e lo reprime, come sedicente eterosessuale egli ha sca– gliato la sua violenza contro un omosessuale, il quale, come le donne, all'interno della contraddizione sessuale è sempre la vittima, il per- dente, l'assassinato. E un ete– rosessuale che fa violenza ad \.In omosessuale, a qualunque classe appartenga, in questo caso rappresenta sempre chi detiene il potere e ne abusa. Perciò il discorso sulla ses– sualità relativo a questo as– sassinio politico (come già quello di Garcia Lorca, dice Arbasino) lo facciamo noi, i froci, gli interessati diretti e le vittime quotidiane che si sono rotte le balle di esserlo e si rivoltano contro i veri mostri e assassini, quelli che stanno al potere. Il fa~to: nostra ipotesi Domenica, çippena saputa la notizia, quando ancora non si sapeva nulla çli quanto gli svi– luppi delle indagini hanno poi rivelato, noi ci siamo detti: "È chiaro ciò che è successo: il ragazzo di borgata sedicente eterosessuale (ma in realtà omosessuale anche se re– presso) va con Pasolini in macchina e una qualsiasi scusa, patto non mantenuto· o altro, è stata b\lona per scate– narsi contro di lui; tentativo di compensare i sensi di colpa derivatigli dallo scollamento avvenuto in lui durante quella fuga, anche se minimale, dal modello di normalità introiet– tato con violenza nell'infanzia. Picchiando , PUNENDO , Pà– solini il ragazzo era convinto inconsciamente di punire e ricacciare indietro lçi sua omosessualità. Ammazzan– dolo inconsciamente creoeva di ammazzare la sua parte omosessuale, eliminéjndola per sempre». Quando poi le indagini sono andate avanti il discorso si è çhiarito ulteriormente~ !,..'ipo– tesi appena riport!'lta veniva a prendere consistenza perchè il Pelosi si è rilevato essere con molta probabilità una marchetta cioè un omoses– suale che patteva per soldi abbastanza spesso, anche se era soltanto agli inizi: ùn frocio che non avendo la forza di viversi liberamente la pro– pria omosessualità scrollan– dosi di dosso le regole della società patriarcale inghiottite a forza da bambino (in un quartiere sottoproletario dove la virilità e l'adesione ai valori borghesi sono tutto) e es– sendo giovane e con un bel corpo soddisfaceva i suoi bi– sogni sessuali facendosi pa– gare, dando cosi una giustifi– cazione economica alla sua frociaggine, cercando fn questo modo di soffocare i sensi di colpa per questi atti che gli avevano·insegnato es– sere a-normali, fuori dé!lla norma. Altre interessanti ipotesi sono saltate fuori nei giorni se– ·guenti, durante il corso delle indagini (giornalistiche quasi sempre; la polizia ha fattò più che ha potuto per non sco- . prire nulla).

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