RE NUDO - Anno VI - n. 37 - dicembre 1975
52 necessario al superamento del Franco Falsini-Fillppo Milani: "facile". COLO NOSE (Phonogram) Parlare di Derek Bailey vuol dire anche analizzare 11 ruolo della chitarra nella musica attua– le. . . Passati i tempi, infatti, in cui 1 chitarristi erano considerati i capiscuola di nuove tecniche e di nuovi facili entusiasmi del rock anglo-americano come Clapton, Beck, Page (Hendrix era un caso a parte) l'uso della chitarra come strumehto predominante aveva sub'ito un arresto improvviso. L'ultimo tentativo di imporla come strumento esclusivamente solista lo fece John McLaughlin. Partito di slancio con musicisti quali Miles Davis, John Surnian, e più tardi Billy Cobham e Jerry Goodman, ma troppo presto naufragato nel totale_ ibrido pop– jazz a sfondo m1sttco-onentalf:l della Mahavisnu Orchestra. Non e a caso, a questo proposito, la dèfezione di Jèan Luc Ponty. Attualmente Derek Bailey è per l'appunto l'unico musicista che riesce a rompere 11ruolo. della chitarra esclusivamente solista e a ricercare usi e particolarità totalmente diverse. il suo è un lavoro, in cui non si riassumono esperienze musicali già riote, ma che_ PROPONE esperienze musicali completa– mente nuove. "IMPROVISATION" è il titolo del primo disco di Derek Bàiley curato appositamente dalla Cramps, nella sua nuova collana "DIVerso", dòpo il felice e quanto mai coraggioso tentativo dell_a precedente collana "Nova Musi- . Cha", ·. IMPROVISATION è oggi uno dei pochissimi eslimpi che testi_– moni l'esigenza di stimolare 11 pubblico a sonorità mai ascoltate prima d'ora e a una musica "folle", liberatrice, per nulla con– dizionata da situazioni di privile– gio o di mercato o tantomeno di facile e gratuito intellettualismo .. Ed è inoltre il modo nuovo dt suonare, senza più il freno della tecnica imparata a scuola o imparata da qualcuno. . . Questi due hanno fatto un film e un disco. Andiamo per ordine: Milani ha fatto un film "alternati– vo" sulla "coca" (non la coca cola, la cocaina) e Franco Falsini ha fatto la musica. Adesso non so se dovrei parlarne tra la rubrica musica o tra quella dei dischi. Li per lì il matrimonio sembrava b.en riuscito. Immagini dure, mus1c_a dura, immagini angosciose, musi– ca angosciosa, come _dire_che i'.1 musica era molto funzionale a c10 che stavo vedendo, delle immagi– ni girate molto bene (an_che troppo) su _un giovane coc_a,_no~ mane che gioca & vive con I suo, simboli. Ci sono tutti: La Gabbia Dorata Il Pozzo è Il Pendolo, La Clessidra Dei Tempo, Lo Spionci– no nell'Occhio della Pazzia, La Donna Venuta dall'Acqua, Gli Scacchi, La Partita a Scacchi Con La Donna Venuta Dal Mare (la droga?) (la morte?) e poi oltre ai simboli, giocati ih maniera non infame, la filigrana della nostra quotidiana tragica canzone: Chi perde -. Chi vince - Chi vince chi. .. E poi il film è finito, e la musica pure, ed io ho detto ben (atto, così ho voluto andare subito a casa e mettere il disco sul piatto. Si la musica vive da sola, ho di~enticato il film, matrimonio– ben-riuscito-eon-divorzio-a-tutto– spiano ... Ne ho _perfino la prova: Dall'altra stanza qualcuno . rr:11 grida "cos'è questo disco ... bello!''. Falsini, altrimenti membro de, Sensation Fix l'ha fatto tutto da solo, dopo una specie di esilio fiorentino-intergalattico con fan– tasmi di fuhghi & scimmie sulla schiena e tenerezze improvvise e scatole piene & rabbie sottèrra– nee e un modo di tradurre in musica tutto questo notevolmente maturo, sicuro di sè come una spada nel fianco; come un_a freccia ai costato, come un respi– ro in montagna, come uno spinel– lo "fatto" bene, come una scelta precisa di andare controcorrente. Anche nel prezzo. Il disco costa duemilacinque. A risentirlo. Bailey suo~a con un gusto cosi personale da rivelare che la Mike Oldfieid: OMMADÀWN chitarra (acustica o elettrica che (Ricordi) sia) non è mai "soltanto" uno strumento a corde, ma anche uno strumento a corde. Riscoprire cioè l'uso diverso e vario di uno strumento, non soltanto dal punto di vista metrico e tecnico, ma nella sua TOTALI– TA vuol dire distruggere tutta la vecchia concezione del suono, e neilo stesso tempo ricrearne un'altra. Questo è essènzialmente il lavoro di Derèk Bailey e di tutta l'avanguardia in genere. Un lavoro che quindi non chiameremo "sperimentale" in quanto disperata ricerca del "nuovo" e basta; ma "totale" in quanto ci riavvicina a una diversa concezione della musica, sta come teoria, libertà, pratica e partecipazione fantastica. Beh lasciate che mi vanti di esser~ stato dei primi a "scoprire" Mike Oldfield e a scrivere una guida all'ascolto di Tubular B_ells (vedere Re Nudo n. 2_2).V1agg1o_a spirale, ascesa cosmica e occhio nel centro. Senonché il secondo disco mi aveva lasciato un po' perplesso, diciamo pure incazza– to. Ah mi sono detto, il ragazzo adesso fa il furbo, strizza l'occhio a se stesso, si messo a tavolino a "produrre musica" ... Avevo quasi deciso di cancellarlo dalle mie amicizie ma mi riservavo comun– que di 0 dargli una possibilità di appello alla terza prova. Ed ecco– la qui: Ommadawn, forse _la_ vera continuazione del viaggio in1z1ato con Tubular Bells, solo che adesso Mike suona tutto da solo: l'arpa, la chitarra . e il basso elettrico, un mandolino, tre t1p1d1 chitarre acustiche, un bazoukt, un banjo, l'organo, il synthesiser e per non l11sciarenulla dt intenta~ to... anche alcune percuss1on1 assortite. Gli fan contorno una specie di Banda strapaesana come supporto "classico, . un gruppo di africani alle percuss1on1 e alcuni membri del parentado per i vocalizzi vari. Nonostante tutte queste novità e l'apporto africano che aggiunge un tono nuovo, pulsante e drammatico, ,iamo pur sempre in una specie di linguaggio, di "codice alla Oldfield" ... Il disco è bello, cht avrebbe il coraggio di sostenere il contrario, ma è tutto "prevedibi– le" ... Non più l'ispirazione, ma il codice, segnali eternamente ripe– tuti, una melensa sensazione di "deja vu" ... di già ascoltato. Que– sto è tutto, i miracoli non sj ripetono, ma noh è nem_meno il caso di prendersela. È una vec– chia storia: l'ispirazione è una magia, viene distribuita dall'in~ conscio collettivo forse una volta soia a taluni individui. Toccò a OldfieJd con Tubular Bells, poi non gli è più capitato e forse non gli capiterà mai più. Non è il caso di prendersela se adesso non 911 resta altro da fare che lavorare e sviluppare il suo codice su una folgorante visione di tanti anni fa. Arthur Brown: DANCE (C.B.S.) Dichiarare che Arthur Brown è stato sicuramentè l'antesignano di tutta la musica "travestita", schizoide, allucinogena, nata al– i'UFO nel "primo periodo psiche– delico" sarebbe fin troppo facile, visto che l'han scoperto perfino "quelli che scrivono su Ciao 2001 perché ci hanno i figli da mante– nere..." Si potrebbe aggiungere che Arthur Brown è stato ed è sicuramente l'esponente più sot– tovalutato e misconosciuto dell'a– rea pop-underground inglese ... Oppure si potrebbè, per da,re_un segnale del tipo, um11noe 1rnve– rente, raccontare di quando a Londra, preparandosi a una tour– neè italiana mi chiedeva qualche "detto tipico" per poter colorare la sua conversazione nella lingua locale. lo gli raccontai una fila– strocca infantile che aveva a che fare col suo nome e che diceva così. "San Arturo, col catzo nel futuro, si inculava i posteri." Ad Arthur piacque molto e decise che in Italia si sarebbe presentato così. A Roma, Stadio Flaminio auditorio teso ed eccitatissimo. Arthur attacca Journey in silenzio - Ah vigliacco,. ho pensato, non è poi COSI irriverente... Ma al numero del telefono, un grosso telefono di plastica che si presen– ta in scena trillando, lui lo afferra e dice «Pronto?" la voce al telefono «C'è il comandante?" E Arthur « Qui non ci sono più comandanti, qui è Arturo, col cazzo nei futuro che si incula i posteri " Che c'entra tutto quest? col disco? Eh, c'entra perche Arthur, dopo un esilio disgustato dai mille cialtroni scop1azzaton che raccoglievano con prestazio– ni da Grand Guignol i frutti della sua pazzia, della sua irriverenza e del suo sarcasmo,. ha deciso d1 mettere in pratica la filastrocca e si presenta tirato a lucido con 11 motivi undici tutti da ballare, ma con quale classe, con quale irriverente, sardonica, sanguino– lenta grinta ... Da spazzar_e ih un sol colpo, con lo straccio della beffa clandestina, tutta la funky music degli ultimi anni. Lunga vita ad Arturo. Van Der Graaf Generator: GOOD– BLUFF (Phonogram) Breve la vita felice dei Van Der Graaf. Titolo e fine della canzone. Mi prende una certa tristezza a continuare ... Dio mio non erano forse la rivelazione delle orecchie più attente intorno all'ann_o197~? Non li abbiamo scoperti noi in Italia prima e molto più ché nella patria Inghilterra persa n_eldeltno di Mare Bolan & soci? E ne andavamo fieri. E li abbiamo ospitati in Italia per tre volte in sei mesi. Con la voce d1 Peter Ham– mil che ci straziava il cuore "the tempest in· My mind ..." E poi lo scioglimento, e già una fetta dt mito aperta verso il futuro, un ricordo incontaminato, la puntina sul solco ogni giorno a rabbr_ividi~ re ricordando la sua faceta dt angelo straziato. Ma che bi_sogno avevano di riunirsi? Non e, pote– vano lasciare in pace a baloccarci col loro mito? Che bisogno ave– vano di ricomporre il traballante cranio smantellato dall'uso? Giro l'altra facciata e cori "Arrow" posso sentire un momento il Peter Hammil che ho sognato, uno dei più grandi "interpreti''. nella storia del pop, ritornano gli antichi vibrati, gli orizzonti e le antiche angosce e provò a pensa– re per un attimo se questi quattro musicisti avessero avuto 11 corag– gio di lasciar dormire il loro mito e ripresentarsi all'ascoltatore con un nuovo nome. Di sicuro i ragazzi, quelli che non li avevan conosciuti ora li apprezzerebbero, ed io e quelli della mia generazio– ne non sarem_rrioqui a paragonar– li a se stessi. Paragone impossibi– le., il tempo è andç1to. '.'Non c'era ragione di aspettarsi un tale disastro ...'.' da "Undercover Man" Avrebbe fatto meglio, l'uomo, a starsene rintanato nel suo segre– to, oppure se impossib_ile far tacere una voce & un gndo del genere formare una nuova banda con quattro ragazzotti della co– sta... Due sassofoni sono vera– mente troppi. .. anche per metter su un "bluff da Dio". 1.P.SON GRÒUP (Ultima spiag– gia). La ritmica africana ha sempre stimolato musicisti di varie scuole e tendenze. Questo non soltanto per un fatto puramente di "origi– nalità", ma soprattutto per dare alla musica un senso di partecipa– zione più vasta, oltre le barriere della cultura-made-in ...o-della musica fatta in casa. Ben venga quindi questo carat– tere di internazionalismo culturale a cui gli I.PSON Group fanno riferimento. Il pericolo maggiore, .comun– que, di amalgamare vane espe~ rienze musicali sta nel fatto dt creare un minestrone ibridç> e insapore che generalmente fini– sce per irrealizzarsi in una moda o in un "genere" completamente privo di personalità. Durante l'epoca pop infatti! abbiamo avuto vari esempi dt questi accostamenti mal riusciti.. Gli Exuma e gli Os1b1sae altn gruppi del genere, che si sforza– vano di creare un sound nuovo e interessante, finivano Inevitabil– mente in posizioni con_flittuali tra ritmi e testi africani, e basi solistiche rock che nulla avevano in comune fra loro. Santana, invece, è stato l'unico esempio riuscito, di questo_tenta~ tivo di avvicinamento e fusione d1 vari mondi musicali.
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