RE NUDO - Anno VI - n. 37 - dicembre 1975

Di sera. Una sera. La sera. - ... cosa fai poi stasera? - al massimo un cinema; sono stanco, oppure - c'ho riunione, oppure - 1en sono andato a letto tardi, domani lavoro... ecc. ecc. cioè: poco tempo/ poco spazio/ totale riempimento dei pori del tempo/ continua produ– zione di qualcosa (CHE COSA?)/ costrizione salariale (Marx: vivere per lavorare e lavorare per sopravvivere e riprodurre vite)/ niente rifles– sione = (letteralmente) ripie– gamento su se stessi/ tam . poco: meditazione/' pause e tempo libero: in estate, per PRODURRE vacanze/ da soli, per costrizione, quasi mai per scelta/ fare, Fare, FARE/ pro– durre: merci (per costrizione), servizi (per costrizione), poli– tica (per scelta), famiglie e figli (per abitudine millenaria), discorsi (per riempire il silen– zio), coiti (per imitare orgas– mi), spinelli (per dire, oh· che bello ho fumato lo spinello, domani ancora), libri (perché così si è scritto un libro), desi– deri (così si sente che si hanno-provano dei desideri)/ si lavora, si fuma, si "FA l'a– more» con dei ritmi, se non con dei cottimi/ si è in tanti e si applaude, si produce lo stare insieme. Di fronte a que– sta tragica eccessiva pienezza della vita quotidiana di tutti è necessario cominciare a scri– vere davvero l'elogio della im– produttività, dell'ozio, della ri– flessione, della meditazione, della pausa. E se il vostro sinistrismo vi ruggisce dentro e vi riempie di "sinistro» (si– nistro) livore contro la medita– zione, perché c'è ben altro da fare e non c'è tempo da per– dere, da buttar via ... non avete proprio èapito un cazzo e sie– te proprio riformisti: semplice– mente (!) non vi è venuto in mente (e ciò che "viene in mente» è molto significativo) che il problema non è essere SOCRATE, L'EROTISMO E I VINO. CONSIDERAZIONI PROGRESSISTE contro la meditazione, ma contro il salario! Che il nemi– co non è la voce del mare: (cfr. Dino Campana, poeta, finito in manicomio, morto in manicomio): fabbricare, fabbricare, fabbri– care/ preferisco il rumore del mare/ che dice fabbricare fare e disfare/ fabbricare/ preferi– sco forse il disfare è tutto un lavorare/ ecco quel che so fare. Oppure, forse,· non è che non avete capito un cazzo. Anzi. È che magari vi sta pro- · prio bene così: fabbricare, fabbricare, fabbricare: merci, innamoramenti, politica, vita, socialità, amori. C'è qualcosa che ci possiede: serve un esorcista (individuale, sociale, ·storico). Qualcosa che ci vive dentro non vuol saperne di fermarsi ... - cosa fai/ faccio stasera? Cosa produciamo? FERMATE IL MONDO, VO– GLIO SCENDERE/ FERMA– TEMI, VOGLIO FERMARMI/ IO Ml FERMO, ANDATE PURE AVANTI/ IO (NON) VI RAGGIUNGO (POI). Fabbricare, fabbricare, fab– bricare: è sempre alleato del– l'idea di progresso. Dunque, prima c'era l'uomo primitivo. Poi, facendo, facendo, facen– do: comunismo primitivo, poi schiavismo, poi feudalesimo, poi capitalismo, poi ci sarà il socialismo, poi ci sarà il co– munismo. E poi che faremo? 5 stadi (socialismo e comunis– mo valgono per uno) per un continuo miglioramento, per un progresso senza avventu– re, facendo si avanza, dunque facciamo. Prima c'erano gli schiavi ora non ci sono più; prima non c'erano libere ele– zioni adesso ci sono; prima si moriva di fame e malattie, adesso meno. Abbiamo fatto. Siamo proprio fatti. Solo alcuni aristocratici "reazionari» criticano il capi– talismo rimpiangendo mondi passati. Scrivono che l'arte greca è qualcosa di assoluto, di non più ripetibile e superabile, che è come una infanzia perduta. Poveri esteti! Scrivono che c'erano sì gli schiavi e le don– ne che erano come schiavi, ma che per la minoranza di cittadini liberi esistevano dei Non è Nietssche, ma il buon, caro, vecchio, sorpren– dente, intelligente Marx. Da sempre contro il produr– re per il produrre, da sempre contro la "volgarità» (VOL– GARITA') del mondo borghe– se, da sempre contrario (tran– ne qualche piccolo cedimento, ahimè) alla conce– z i on e progressista- 37 valori, esisteva rispetto, de– mocrazia vera e diretta, esi– steva una vita, esistevano gli uomini, l'importante era l'uo– mo. Scrivevano: evoluzionistica della borghe– sia. Ci sono gli schiavi, ma per i liberi esiste l'uomo, il valore d'uso il senso delle cose, il perché. Qualcosa di irri_p~tibi~ le ma con una sua venta mai n~mmeno sfiorata dalla schia– vitù di massa della società dei liberi lavoratori salariati. Dopo tanto progresso, oggi « Ciò che io sono e posso non è allatto

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