RE NUDO - Anno VI - n. 36 - novembre 1975

Dice: andiamo al cinema tutti insieme. Poi si va li,- ci si siede nel buio e praticamente si sta tutti insieme ognuno per conto suo. Poi inizia il film e tutti lì a guardare, a contemplare. Dice: dove andiamo stasera? Se uno ha voglia di ridere, va a vedere un film dove c'è gente che ride, se ha voglia di fare l'amore va a vedere un film dove c'è gente che fa l'amore, se ha voglia di sen– tirsi intelligente va a vedere un film dove c'è gente che fa discorsi intelli– genti, se ha voglia di spaccare la faccia a qualcuno va a vedere come gliela spacca Bruce Lee ecc. Allora facciamo una cosa diversa: rovesciamoci lo schermo nella realtà. Dove andiamo stasera? A fare l'amore, a parlare, a picchiare, a ridere tra noi. Occhio però, che riportandolo alla realtà al film deve essere tolta la sua abituale ideologia, che è anch'essa da capovolgere e smitizzare. ~osi si possono fare dei contro-copioni veramente mica male. Facciamo un paio di esempi: 1. Invece di vedere un film per guardoni, fare un film per guar– doni e poi guardare i guardoni dallo «schermo». SI fa cosi: si prende una casa di un amico con almeno due finestre una accanto all'altra (ma più sono e meglio è). Ci si preoccupa che nella casa di fronte ci siano tante finestre e non troppo lontane. Poi si comincia: Gianni passa davanti alla finestra. Qualche secondo dopo passa Annamaria. Poi ripassa Gianni, poi Annamaria. Poi tutti e due si fermano nel riquadro. Scherzano e si palpeggiano. Si sbaciucchiano. SI tirano via la camicetta uscendo di campo. Appare nel riquadro Pierluigi, poi Sandrino, poi Elena, Armanda ecc. poi scompaiono. Ora nel riquadro si vedono volare calze, scarpe, maglioni, magliette, , mutande. A intervalli rapidissimi gente che corre attraverso la finestra inseguendosi. Poi gli inter– valli si fanno sempre più lunghi. Poi la luce si accende e si spegne una cinquantina di volte. Poi il riquadro è invaso da nuvole di fumo azzurro. poi appare un manichino. Uno vestito da Fran– kenstein con un'accetta gli arriva RE NUDO CONSIGLIA LENNY di Bob FOsse alle spalle e gli taglia la testa. State sicuri che a questo punto dalla casa di fronte nel buio delle finestre vi stanno osservando dai quindici ai venti guardoni. Qual– cuno si sta domandando se è il caso di chiamare la polizia o di gustarsi ancora lo spettacolo. Mentre ad una finestra inscenate lo spettacolo, dall'altra (al buio, tapparelle semiabbassate) scru– tate il palazzo di fronte col canoc– chiale. Scoprirete una strana fauna di gente: chi disinvoltamente sul balcone facendo finta di fumare, chi nascosto dietro le tende, chi carponi con canocchiale tipo Nelson, teste che si tirano indietro, teste che si spingcno avanti ecc. ecc. Un divertimento pazzesco. Il massimo della riuscita è quando si riesce a «liberare .. un guardone. Quando cioè costui si accorge del gioco e si mette agio– care anche lui dalla finestra di fronte. Di finestra in finestra si può finire a coinvolgere un palazzo! Anche se è più probabile_che arrivi la Volante: in questo caso il diverti– mento è anche maggiore. 2. Invece di andare a vedere «Il giustiziere della notte», fate Il giustiziere del giustizieri. Si fa cosi: 'si prende un parco di notte, o una metropolitana ore seràli, o un cinema. Elisabetta ci va da sola o magari con Giuliana (ma non più di due). Dopo un po' si ferma una macchina («vuoi un passaggio?») o arriva il solito rom– picoglioni, o quello che fa la mano– nfOrta, o l'esibizionista ecc. SI attira l'individuo in luogo oscuro e quando costui parte all'attacco, le quindici amiche di Efisabetta e Giuliana escono dall'ombra e lo riempiono di sprangate. Fatto anche solo una volta al mese, magari sempre nello stesso sabato, questo spettacolo può seminare il terrore tra i maschi e contribuire a rendere più sicure e tranquille le serate che si vogliono passare da sole. Per questa volta basta cosi. Fateci sapere di altre idee, o di altri spet– tacoli effettivamente organizzati, dei risultati ottenuti eccetera. E ricordate sempre: «Libertà è par– tecipazione!» Il film è abbastanza bello nonostante diverse note stonate di eccessivo patetismo. È fatto per un pubblico americano rispetto al quale la figura di Leriny Bruce è nota come qui quella .di Gaber. Per questo prima di vederlo è utile leggere la autobiografia di Lenny Bruce edita.da Bompian Bompiani col titolo: «Come parlare sporco e Influenzare la gente». Forse dopo il film vi piaçerà un po' meno, in compenso avrete conosciuto IL FANTASMA DEL PALCOSCENICO di Brlan Òe Palma Il film è stato molto dlscu110, opinioni dlvèrae. Comunque non c'è dub– bio che è Il prlmo-tentativò di un'opera rock che prenda per Il culò l'o– pera rock. Tutto Il primo tempo è ànche un'analili del rapporto rock-commercio discografico.particolarmente pregevol•: tutte le varie fasi aono preae e sputtanate, a partire dal rock revival, proseguendo col Phlladelphla Sound, col country, con Elton John, con Carol Klng; col rock-decadente e perfino qualche cenno alla rlelabòrazlone eltlttrònlca del naatrl e delle voci. Il tutto fatto con eplrlto e Ironia dissacratoria. SHAMPOO di Mal Aahby Sembra un filmetto a ruota llbera, ma non è coal. Non è meno duro del– l'Ultima courvée, anche ae aenz'altro è meno lntenao. Sembra a ruota llbera perché deacrlve gente a ruota libera, che gira a vuoto, alla rlcerc:a di _qualalaalcoH pur di non mordere, di non afferrare ae àteaal. La chl•ve per leggere Il film, aenza farla tanto dlfflclle, 6 néll'Òmonlmacan– zo_nedi Gaber «Shampoo ..: buitaral nella achluma per non aentlre l'o– dore di merda.

RkJQdWJsaXNoZXIy