RE NUDO - Anno VI - n. 35 - ottobre 1975

Spinning• Weather ~eport Il gruppo americano, nato quattro album fa come una straordinaria riunione di talenti usciti dai migliori gruppi jazz dei" loro tempi, Wayne Shorter, Joseph Zawinul, Miroslav Vi– tous, arriva a questo 5 episodio avendo ormai definito e raffi– nato un modo di far musica che segnerà, penso, il futuro della musica all'incrocio fra qualità e consumo. Persi per strada gli altri musici– sti di spicco, a guidare la ditta rimangono Shorter e Zawinul che, di volta in volta, prendono con sé sezioni ritmiche variabi– li. Nelle note di copertina Ro– bert Huwitz compone un mo– saico di piccoli interventi che cerca di dare un'idea scritta della musica dei W.R.,o meglio un'idea del loro modo di com– porre. « Canzone ., « Danza» « Rac– contare storie». L'intreccio composto dei treni l'evoluzione dei pezzi nasce dalla sovrap– posizione, incrocio, ripresa, or– ganizzazione architettonica di diversi temi ognuno per ognu– no elementari e orecchiabili; come una canzone, ma leggibi– le in modo polivalente, in cui il valore del tema contabile, il ri– chiamo mnemonico diventa strumento di un disegno più ampio e non intervento autori– tario e ripetitivo. La danza sta innanzitutto nel lavoro della sezione ritmica; il tempo swing, che ha caratte– rizzato il jazz come valore pri– mario per cinquant'anni, (Ouke Ellington scrisse una canzone che aveva per ittolo • Il dont mean a thing if it has not got that swing», « Noo vuol dire nulla se non ha quello swing) quel tempo swing è stato tra– volto dal reincontro del jazz con la musica nera popolare, di consumo, se volete, con il rock. Si parta oggi di Funky Jazz e con il Funky Jazz,.Herbie Han– cok è arrivato a vendere negli USA 600 mila copie del suo Head Hunters. Le basi ritmiche dei W.R. costituiscono trn filo conduttore che porta verso la fisicità elementare, un filo con– duttore che aggancia e può agganciare anche la sensibili– tà di chi difficilmente si avvici– na a esperienze musicali com– plesse come quella del gruppo americano. Ma la danzà non sta solo nel battere piedi, muovere corpo sul tempo di fatto ballabile; « Ognuna delle nostre vite è come una danza; danziamo da soli il più delle volte, ma il no– stro più grande senso sta nell'incontro della nostra dan– za con quella degli altri, quan– do danziamo insieme». E qui la danza diventa il ritmo liberato di un'esistenza che si può congiungere ai ritmi libe– rati di altre esistenze. Divisione massificazione, anonimato, perdita di ogni va– lore di comunicazione alienata dei mass media· sono i fatti principali e portanti della re– pressione del capitalismo avanzato; sono le condizioni di isolamento e disumanizzazio– ne, perdita della coscienza di essere -e potere che lasciano il campo alla repressione politi– ca e quotidiana. li fatto incredi– bile non è che non ci sia un fronre di lotta abbastanza va– sto per sconfiggere l'organiz– zazione capitalistica del lavo– ro, ma quello che quotidiana– mente milioni, centinaia di mi- lioni di persone siano disposte a trattare sulla base di condi– zioni di vita subumane, even– tualmente, a lottare perché la subumanità sia confortata da cessi, ospedali bistecche e au– tomobili. L'affermazione suona nazista, in chiave di superuomo nit– zchiano, può suonare; non lo vuole essere. Le cose sono quello che sono e sono prodotto di una ben pre– cisa trasformazione storica; comunque, pensandoci bene è sorprendente, alla luce di esi– genze di realizzazione umana come, netta storia si sia creata ·una situazione di esistei'r.zasu- bumana, generalizzata e ac– cettata. È un vero gioco di pre– stigio il fatto che ogni giorno tutti continuino a lavorare e a portare in qualche modo il loro contributo a questa situazione sociale. I Weather Report pongono il loro intervento musicale, la loro scelta culturale sul piano della coscienza dell'essere e del potere. Il « Raccontare storie » si pone in questa ottica, quella dell'at– tenzione e della scoperta di una dimensione al di là della quotidianità che sembra im– mutabile, senza possibilità di avere dinamiche, mor,,enti di– versi. • La nostra musica, dice Jo– seph Zawinut, è il riflesso del punto in cui arrivi come essere umano•. Bene; il toro è un buon punto. Se il ruoto deH'ar– .tista deve essere prima di tutto, umanamente, di liberarsi delle esigenze di affermazione del suo ego, esigenze di afferma– zione personale sul piano del virtuosismo, della scena, la musica dei Weather Report è 33 da sempre i, progresso verso una pittura collettiva la cui ra– gione di esistere è quella di ognuno indiètro per l'equilibrio di tutti. Discorsi di questo tipÒ sono portati avanti anche da altri musicisti, ad esempio dai « co– smici., tedeschi, Tangerine Dream e soci. Niente della stu– pida uniformità e della superfi– cialità nella visione di un mon– do liberato fatto di buone vi– brazioni a tutti i costi, anche a costo della noia e della immo– bilità musicale e umana. Qui il tessuto é ricco di mille tensio– ni, indicazioni, ritmi, respiri l'aria tesa della vita quotidiana, la musica che nasce non è pensabile al di fuori di una grossa città, ma da tutto que– sto ne esci, o, come minimo ne escono i Weather Report, con un equilibrio poetico veramen– te raro. A giudizio di chi scrive il grup– po più interessante e creativo che esiste oggi fra tutte le mi– gliaia che si danno da fare per andare avanti o indietro. Una felice rappresentazione dell'utopia realizzata, del sen– so del guturo liberato; è solo un disco, ma il messaggio è chiaro; traspare di umanità dall'inizio alla fine, puoi legge– re chi ci sta dietro agli stru– me.nti capire e penetrare, ascoltare e riascoltare, perché i piani di letteratura sono infini– ti. Come nelle cose che la sto– ria umana ha chiamato arte. Un'arte che tiene conto del tipo di MESSAGGIO COMPRENSI– BILE ATTRAVERSO I MASS MEDIA e vealizza un insieme musicale completo, evoluto e fruibile a livello di massa. f'\L'-0111'1 T\/ VOll~STJ "·Il!: T1 5-l'IE<r1!1SlMO ço~E s, flt v.vjoi.-.r.... lO PIR~t Cli/i: p(JT~E:-"'NO f'V~AAC.€JJ,: vl,/o 5V&1To -;11.vro f'FR 5a+1~P.1R.::., LE IPc!;.- ..•• VEPI PR•Mlt ,, 1/JLC,U../t/vO J.~ ~ C~P.1'1,AJE: ••PCll••• BLA.-.Bl..ABLft ••. :, ,I ~-- · • oirir'lf ~-- ..-m,11·-..•• 8LA-·,-·-· '., ~ "'~ ~;,,-. lì

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