RE NUDO - Anno VI - n. 35 - ottobre 1975

Tra queste recensioni c'è n'è una di un disco che non esiste. Chi indovinerà la re– censione immaginaria rice– verà in regalo il disco. MICK ASCEMO - llluslones(Ver• mlgoGROG37371) Nonfete neanche In tempo a pog– giare Il plk-up e già venite travolti dall'lnconfondlblle sound di Mlck. È ancore lui, èsempre lui. Chi ha detto che è finito non ne hemal ca• plto nulla. VI raccomando Il terzo passaggio In 7/84 dove timpani, voci del coro, steel-gulter, sax-so– prano, oboe e clavlcembelo ben temperato si fondono In un travol• gente effetto ascendente con conduce al secondo gradino del Kharma. A questo punto del disco avrete già riconosciuto tutti I no– tissimi musicisti che hanno colla– borato con Mlck: alla batterla e alla macchina da scrivere Cklch Celamandato, l'ex-cantante soli– sta degli Alltalla Alrplane poi pas– sato per una breve stagione con gll Stagnola Butterfly fino alla nota rottura della notte del 3/dlcembre 1971 quando si ritrovarono In di• saccordo sull'esecuzione di un accordo (e marginalmente anche sulla ripartizione del cachet della serata). Rlcono&eerete al flauti Sam Buca l'lneguagllablle}aulsta afro-tlbetano, già comparsa dell'Alda alla Scala di MIiano, e vlollno diseconda fila nella storica tournée della Kllavlstu Orchestra In Groenlandia (pubblico caloro• slsslmo). Le urla disumane sono ovviamente di Bud Ella. Chi gli martella le dita è la dolce Voko-Jona sua Inseparabile com• pagnadi viaggio. In sostena go• datevi questodisco,ascoltatelo diversevoltevariando sempre l'll• lumlnazlone dellestan1eelavelo• cltà del piatto.Versol'albaaprite le Imposte, respirateal polmoni lo smogdel mattino,gridatetorte: tt Mlck, sei grande! .. e buttatevi nelcortile. Piero.Parael pueblo loquaesdel pueblo (dedicato a Vlctot Ja.ra) RCA Vlctot AVS 48100 !ArgentlM). Sentire questo disco è una beHa esl)érlenta: antitutto ci si accorge chtl c'é molta dlstanta tra la can20- ne politica lal\no-ametìcana orlgl• nale l'! I suo1derìlì!ltì e surrogatì no– strani da" unità delle sinistre•, Ec'è a.ncht! un linguaggio molto dìverso da quello della nostra cantone mll1• tll.nte,anche se di cantoni mmtantì si tratta. Tanto per esempllflcare·: una cosa cl'le qui latebbe scandalo. Plero apre Il suo l.P con una canto– ne di mogol-Batttstl (già!): • E pen– soa te", che quì In lta1lacanta se non sbaglìo l.auiì.. Nell'edìtìone tl1 Plt!ro la cantone è mo'lto diversa, Sfto!ldata dà arr.anglamimte pom– ])6s\,s Dzala ocestr.asclcatae1.a1• sa del sub-cantautore, e con una modifica decisiva del testo. Piero non canta• io lavoro e penso a te...•, ma • io lavoro e penso a voi •. Que– sto voi ripetuto per tutto il pezzo,gli dà un senso improvvisamente nuo– vo, visualizza la situazione di chi nello squallore del quotidiano vive intimamente non solo un rapporto collettivo, ma anche un rapporto di liberazione, un rapporto forzata– mente clandestino. Beh,sentirsi ro– vesciare una canzone •• commer– ciale in questo modo, è una bella sorpresa. Poi Piero passa ai pezzi suoi e anche qui la coralità della canzone politica (alcuni pezzi sono geglstratì dal vivo in teatri che grida• no lotta) non diventa mai marcia, è spoglia di qualsiasi intellettualismo, anche i trasparenti riferimenti al Che e a Victor Jara, non trasudano trionfalismo o o funeralate (tipo • compagno sarai vendicato»). Ecco un esempio, la strofa di • Que se vayanellos • (Plero-Josè I I I <-----~-~- --- -- Hoy tengo nubia.dala sourìsa pals de cielo, pais de tlza plden las paredas libertades la calle espera, la gente sabe e--s qua hay un Juramento y hay si– lancio y hàYun hombrea.morque resuscita somtrs territorio de vlolencia mi pueblo hàbla, ml pueblo grita Altra sorpresa: i peni di ambiente operaio e metropolitano, hanno ar• mnglamentl appena accennati, dol• c1e tristi Insieme, che ricordano da 11lcino I primi peni dì Enio Jannaccì. Cosi "Te recuetdo Amanda • di Vìc– tor Jam, tìchlama alla mente • Caro tlove s'andrà? diciamo cosi, a fare l'amore... » e ElplbeRamon (Plero– Josél rloortla • ui sera che partì mìo patire7 . Non so se Piero cono– sca Ento, cào che questa aflìnllà musicale non riscaldala, aiuta a ca– pire delle a.!11nità di s\tuaiione: la Pétlferla, 10squallore e la tenerena non populistica. JOANMANUEl SERRAT. • Mìguel Hernande:t» tEGf'lEM - Cuba i 973. -etìchetta Aréit6J\lovola NLK 1004) Questo disco arriva da Cuba. È inte– ressante non tanto di per se quanto come •spia• del tipo, o meglio di un certo tipo di ricerca musicale. Il di– sco ha una sua ambizione: coperti– na doppia nera e argento, cantauto– re con faccia da Cat Stevens e voce di Endrigo, testa tratti da poesie di Miguel Hernandez. Miguel Hernan– dez per chi non lo sapesse è un poe– ta partigiano spagnolo morto di tu– bercolosi in galéra nel 1942. Il fatto che gli si dedichi un disco non è senza significato, anche perché for– te del suo passato contadino e della sua militanza politica armata Her– nandez non scrive di liberazione a tavolino, e la sua poesia se è ricca di politlcoè altrettanto ricca di perso– nale. Penso che un militante rivolu– zionario, indipenddntemente dalle qualità artistiche avrebbe comun– que molto pudore anche oggi a sci– vere una poesia di questo genere: Menos tu vientre todo es confuso Menos tu vientre lodo hi futuro fugaz,pasado baidlO,turbìo. Menos tu vìentre todo es oculto menos tu vientre todo lnseguro \odo postrero polvo sin mundo Menos tu vìentre \odo es oscuro menos tu vìentre claro y proluntlo Oltre ìl tuo ventre tutto è contuso. Oltre n tuo ventre tutto è luturo fugace, passato futlle,cupo. Olttt! ìl tuo ventre è tutto occulto oltre ìl tuo ventre tutto è insicuro tutto è ormai \ \ polvere senza mondo Oltre Il tuo ventre tutto è oscuro \. 3.1 oltre il tuo ventre chiaro e profondo. Che quindi a cuba si faccia un disco con testi d'un poeta rivoluzionario cosi poco« ufficiale», fa piacere. Un po' meno piacere fa la musica che il Serrat ci mette sopra. Si tratta della classica canzone all'europea, can– tata con voce un po' roca e un po' fioca e su moduli melodici alla En– drigo perdipiù rivistati un po' inge– nuamente.li tutto dà l'impressione d'un certo desiderio d'avvicinarsi alla canzone ben confezionata, cosi che tutta la carica del testo poetico va perduta e lo stesso personale di– venta unbelpersonallno. Cosi non stupisce che poi al Festival dell'Avana, se qualche cantautore nostro ci va magari pieno di baldan– za (finalmente canto roba nuova) si vede costretto a fare e rifare la roba più vecchia che fa fatto magari per brutale «lavoro• più che per intima adesione, e sì vede in compagnia di cantantucoli dell'Est europa al cui confronto i Vianella sono parenti dì Frank Zappa. SONANZE - Roberto Cacclapa– glla (PDu) Questo è un disco di suoni: non che altri dischi non lo siano, beninteso; ma qui i suoni sono i protagonisti principali. Come dire: dopo tante esperienze musicali sempre più in• tellettualìzzate, sempre pìù biso– gnose dì essere giustificate e riferi– te ad altro, sempre piùalla ricerca di nuove formule, dopo tutto si, final– mente,uno ritorna ai suoni, a queste speciali vibrazioni dell'aria che sono capaci dì far vibrare qualcos'altro. Non è un •ritorno• ingenuo o anno• iatò. È Invece una liberazione e for• se una scoperta In questi tempi in 1 cui domìna la negazione del piace– re.C'è un piacere nel produrre suo– ni, nel trasformarli, nel metterli as– sieme, nel fare cioè della musica. C'è un piacere nell'avvicinarsi, at– tra11erso la musìca.alle partì piùpro– fonde della propria persona, quelle parti che ci fanno anche sentire più vìclnl alle altre persone. Cacciapa– glia ricerca e comunica questo pia– cere tutto musicale attraverso un notevole equìlibrlo fra i vari elementì che compongono questo pezzo, SONANZE, li cui titolo è, come egli stesso dìce nel suo commento,• In• dìcativo per un lavoro che si trova al crocevia dì due strutture musicali: l'una (ASSONANZE,armonie, tona– lità) dettata in genere dall'emotività; l'altra(DISSONANZE), ATONALITÀ, FORZA DISGRAGATRICE DELLE STRUTTURE TRADlZIONAU CLASSICHE), a• al suoi tempi•, dico al suol tempi perché penso che la musica cosiddetta • moderna• abbia subito un processo di invec– chiamento e dì non senso, e che oggi sia diventata • tradìzìonal~ CIOÈ SFIDA ALI.A CREATIVITA COME ERA STATO PER LA STES– SA STRUTTURATONAI.E•. !VANCAnANEO: • UOAEI" (Ulti• ma Spiaggiai Ivan aggredisce fin dalla partenza, con uno stranissimo rutto dì gola, formati dalle vocali alla rovescia • uoaeì~.La prima cosa che afferro è come Ivan usa la voce: ptt!ferlbìl– mente su toni altissimi, proìbltlvì, dove Il vocalizzo diventa a volte una

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