RE NUDO - Anno VI - n. 35 - ottobre 1975

E 10 Lettere Lembro Immaginiamo per un momento che lo spazio del festival fosse una_ spi– rale in senso emotivo & geografico e percorriamola insieme con occhio lucÌdo mente aperta & nessuna vo– glia di pompare trionfalismi inutil_i, ma di guardar chiaro in questo mi– crocosmo che riproduce di fatto la spirale in cui si muovono migliaia di compagni a livello personale: Primo giro esterno A.O., Re Nudo, L.C.,Servizio D'Ordine, calma appa– rente, efficenza, tensione sotterra– nea e centinaia di migliaia di perso– ne che fanno giri assurdi pur di im– boscarsi dentro senza comperare la tessera, senza voler contribuire con cinquecento miserabili lire alle spe~ se di gestione che riguardano Tutti Noi in prima persona, cazzo il festi– val è nostro, o no? Secondo giro brioso andante con cultura libri– bancherelle & ventate di carne di porço arrostita sul fuoco, più falsi ,.hippi ,,con mercanzia-pelle-india– neggianti-collanine false di periodo peridio çhe falso o vero non esiste più (è morto ed è stato sepolto sen– za rimpianti) ...Ma anche il Fuori che non tia mai venduto tante copie del suo giornale e il bel numero di Ros~ so & tanti tanti fogli çhe sono andati in mano a gente (proletariato giova– nile) che non ne conosceva nem– meno l'esistenza. Terzo giro di erba e musica maq1,1alerba e quale mu– sica se il pakistano era venduto da squallidi ceffi a tremila il_gram~o come gli orridi pusher dei quart1en alti e quale musica se QUASI sem– pre il rapporto palco cent_rale-gente era di genere paternahst1co-d1v1st1- co-io-suono-tu-stai-zitto-e-ascol– ta-...senza nessun coinvolgimento, senza nessuna proposta alternati– va,senza... Ma musica carina, talvol– ta radiofonica, molto funky e easy h– stening e solo trascinante quando dura, spietata, fallocratica ... come ben ho sentito dire da un gruppo d1 femministe «·Questa P.F.M. ci ha puntato in faccia il suo super-.cazzo, ci ha inchiodato sull'erba e g1ua fot– terci tutti quanti. Teoria ampiamente dimostrata dall'happening molto ben mimato da FranzDiCioccio, che come tutti hanno potuto vedere, era SOPRATTUTTO intento a scoparsi la sua batteria, poi alla fine, quando si n'è ven1,Jto, LE ha dato una spinta e l'ha gettata da una parte..." Il quarto giro si pone _al terzo come proseguimento del discorso. musi~ cale, infatti si può dire chetutt1 quelli che hanno tentato un discorso mu– sicale« diverso" e di non immediato consumo sono stati rifiutati, a co– minciare da Castaldi che seppure presentato da un chiaro preambolo di Battiato (che avvertiva come & qualmente il Castaldi non fosse un musicista pop ma voleva proporre ALTRE sonorità al gentile pubblico e un modo diverso di fruire la musi– ca che diosanto non è solo P.F.M.o il canzoniere uno dei tanti...) è stato purtutto mandato imperativamente a cagare né sorte migliore ha avuto lo stess~ Battiato non essendo in vena dì tarantelle MA dì una ricerca musicale avanzata & affascinante solo a volerla ascoltare con un po' dì attenzione. A consolazione potrei dire che nel quarto giro due o tre voi- te l'intelligenza ha vinto e parlo pro– prio della generale attenzione tribu– tata alla• Fabbrica delle bambine", ripetuto, seguito e appl_auditoper due volte nella stessa giornata e a Toni Esposito un musicista presso– ché eccezionale anche se non face– le. Ma che dire dell'accoglienza lat– ta a Ivan e al collettivo femminista di Bologna? Diciamo che questo rap– presenta il quinto giro, cioè la fine della spir11lee il centro di tuHe le paure, le contraddizioni, i tabu, le mancanze del proletariato g1ovan1- le. I due episodi catalizzatori: che hanno mostrato quanto ancora i compagni siano vittime e ad un tem– po gestori di una morale lallocratica e sciovinista, quanta strada debbo– no ancora lare prima di trovare il co– raggio di metterla in discussione, quanto viscerale e "destre" siano le loro reaqioni di fronte a chiunque attacca o provoca il dolce mito della virilità... Questi episodi, che hanno provocato una durissima spaccatu~ ra all'interno del festival sono stati d1 fatto gli unici veramente "creativi", gli unici che al di là dell'offerta di un oppiaceo «volemose bene-siamo tutti compagni " hafatto esplodere a livello di massa una contraddizione che nessuno oggi può pretendere di ignorare per un solo momento della sua vita e della sua attività politica. E allora auto-coscienza per tutti, umiltà, abbassa quella cresta di cazzo,rimboçchi11mocile maniche e rendiamoci conto che la strada da fare è molto prima di guardarci in faccia compagni, femministe, omo– sessu~li e dire che simao rivoluzio– nari... Allora il negativo ha superato il po– sitivo? Si...ma la dimostrazione fatta dalle femministe e dagli omoses– suali il lunedì pomeriggio è stato un momento veramente creativo, spon– taneo, di grande gioia ed unione...· Si... ma ci sono compagni che m questi giorni, incontrando Ivan per ta strada lo avvicinano e gli dicono sottovoce «bravo", quasi a susarsi di quelli che fischiavano e gli grida– vano« culo" ...e molti altri che gµar– dano alle femministe strappandosi le budella pur di uscire dal loro ruolo di maschi...Disposti dopo tanti anni dì parole a stare un momento z_itti: disposti a mettersi in crisi. E poi c1 sono quelli che Incontri e ti parlano del festival come «un'epopea-in– cui-io-c'ero-sai. ..è stato comunque un momento di unione e di confron– to e speriamo che ce ne sia presto un altro»... . A questi rispondo che l'unione e il confronto debbono essere momenti di tutti i giorni e che per carità non aspettino il prossimo festival per ri– mettersi in discussione un'altra vol– ta. cario sllvestro Lettere Cos'è successo al Parco Lambro? Tutti i compagni che erano presentì luned1,ultLmogiorno del Festival, ne parlano. Lo spettacqlo di canzoni di alcune compagne femministe di Bologna suscitato reazioni tali nel pubblico, che a chiamarle «incivilì», sembra davvero dì essere troppo morbidi. MARINA VALCARENGHI I MANICOMI CRIMINALI VIGILANDO REDIMERE MAZZOTTA Questa denuncia terribilmente concreta è fatta da chi, per motivi differenti, vive nei manicomi criminali: da una parte i medici, i giudici, le guardie, i direttori; dall'altra gli internati. L'inchiesta è svolta in tre mani– comi: Aversa, Montelupo e Castiglione delle Stiviere dove si viene rinchiusi a tempo indeterminato col pare– re di un solo giudice, senza alcuna garanzia di difesa. Tutti i diritti del detenuto sono violati: il diritto alla as– sistenza medica, se è vero che si tratta di "matti», i di– ritti all'alimentazione, all'igiene, al lavoro, all'informa– zione, all'integrità del proprio corpo. Il manicomio cri– minale e tutto il suo carico di orrore hanno oggi per la feroce volontà repressiva dello Stato una doppia fun– zione: uccidere i delinquenti "folli» e isolare i "politi– ci» dal movimento di lotta che, pur fra tante contraddi– zioni, si sviluppa da alcuni anni anche nel carcere. Con gli interventi di: Soccorso Rosso romano, Psichia– tria Democratica (Sez. romana e campana) e Magistra– tura Democratica (Sez. romana). Foro Buonaparte 52 20121 MIiano

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