RE NUDO - Anno VI - n. 32 - 1975

.191191reclnU UNA LETTERA A PROPOSITO... Dei pochi messaggi conservati dal perio• do (ormai archeologico) del Maggio Francese l'unico che conservi ancora una estrema forza dirompente e perfino rivoluzionaria è quello strappato ai muri dei dormitori di Nanterre: « Più faccio l'amore e più ho voglia di fare la rivolu– zione I Più faccio la rivoluzione e più ho voglia di fare l'amore. » Certo il povero Wilhelm Reich sorrise nella tomba, certo lui, l'unico angelo totale di una rivoluzio– ne totale l'aveva capito da sempre e da sempre andava scrivendo fino alla paz– zia e alla galera che la rivoluzione è un fatto «amoroso» e che l'amore è un fatto rivoluzionario. Ma il messaggio del pove– ro Reich è sempre stato diviso in due parti. Da una parte l'estasi, dall'altra "la politica ». Da una parte Timothy Leary, la musica pop, l'esperienza psichedelica, il misticismo, Allan Watts "o sarà l'estasi o non sarà... non ci accontenteremo di niente meno che di questo ...» Dall'altra la« lotta dura senza paura» ...le fabbriche occupate, la coscienza di clas– se, il movimento studentesco, la disob– bedienza civile. Come se le due cose fossero antagoniste. Come se Amore e Rivoluzione fossero due pianeti diversi ... Come se la rivoluzione non dovesse avere tra i suoi diritti "anche» l'estasi. Come se riappropriarsi della propria for– za lavoro e riappropriarsi del proprio cor– po fossero due cose "diverse.» Erano gli anni intorno al 1930 quando Wilhelm Reich fondò in una Germania teatro di eventi quasi straordinari (tipo grande luminosa agonia prima del nazi– smo) i primi collettivi "SexPol » vale a . dire di politica sessuale, vale a dire all'in– terno della sinistra storica un movimento di liberazione sessuale non più visto come fatto individua/e o "privato» ma collettivo e sociale e infine politico. In sei mesi i collettivi raccolsero ventimila gio– vani dimostrando, se ce ne fosse biso– gno, l'estremo interesse che i giovani avevano fin d'allora per queste proble– matiche. Ma poi al Reichstaag cadde un cerino che incendiò la Germania di Wei– mar e la consegnò al nazismo e al ses– suofobico Adolfo: (un'analisi del carat– tere di Hitler avrebbe dimostrato al mon– do l'esemplarietà della connessione tra peste emozionale e fascismo, ma tant'è che Adolfo non amava né Freud né i di– vani preferendo l'insipido e tortuoso tro– no ecc. ecc.) Reich fece in tempo a ripa– rare in America, fece in tempo a subire la più straordinaria e allucinante persecu– zione che mai uomo di cultura abbia su– bito nel ventesimo secolo di caccia alle streghe, fece perfino in tempo a scaldar– si le mani intirizzite dal freddo sulla pub– blica piazza di Atlanta, dove a migliaia si stavano già bruciando i suoi libri per1ini– re infine a godere dell'ospitalità tutta americana di una prigione prima e di un manicomio poi, dove tranquillamente moriva incapace di credere a tanta stupi– dità umana e così sia... Da allora il termi– ne sexpol cadde come si suol dire in di– suso, fino ai" nostri giorni» ... Troppo oc– cupati i politici per dare spazio ad un tema "privato» e che nella loro stessa definizione rappresenta un " terreno mi– nato», troppo in alto i "mistici» per oc– cupars~ del sesso, che in fondo "è una povera piccola cosa attaccata al corpo» (aggiungendo cosi un altro mattone al muro della separazione tra «corpo» e « anìma »... ma diomio dove andremo a finire ...). Il confronto tra i gruppi al congresso ha avuto esiti indecisi tra il totale disastro e la comicità più irrefrenabile perché ap– punto drammatica, che ha avuto il suo culmine nella pomposa uscita teatrale di un noto esponente di LC. che ha definito il precedente intervento delle femministe milanesi GRAZIOSO... Fattogli notare che nemmeno per Il suo peggior nemico di sesso MASCHILE il peregrino usereb– be un tale termine. il fallocrate ha rispo- sto ridacchiando e minimizzando e alla fine rivelando il termine quale involonta– rio, ma rivelando ancor più il suo profon– do e irrinunciabile e inconsapevole scio– vinismo maschile e reazionario poiché incapace di qualificare in termini dialet– tici un discorso che parta da una donna e liquidandolo appunto con un semplice "grazioso »...E se cambiassimo strada? E se cominciassimo subito a considera– re la sessualità come una festa? Impos– sibile. La spinta più grossa a questo mo– vimento dovrebbe venire dalle sinistre, ma purtroppo anche lì nessuno è esente da quella che Reich chiamava la "peste emozionale» vale a dire la germinazione spontanea di tutti i tabù più germi del peccato e sensi di colpa che ci hanno in– trodotto nel cranio mediante educazione durante l'infanzia e perfino dopo, anzi, nonostante io sappia dire cosa estrema– mente sgradita al mouvement, ho analiz– zato che proprio la struttura caratteriale degli abitanti-dei vari" gruppuscoli» è la più disastrata, la più sciovinista e infine reazionaria in quanto molto spesso l'ideologia dei gruppuscoli si fonda in– consapevolmente sul mito della virilità e su aliri rituali maschilisti, rifiutando CON TERRORE tutto ciò che è FEMMINILE, vedi: L'esperienza psichedelica, la musi– ca pop, la magia, la meditazione, lo yoga, la sessualità liberata e naturalmente la donna ... Lo so lo so che è molto triste dire questo ma d'altra parte non credo ad una rivoluzione che non tenga conto de– gli elementi che citavo più sopra ed altri ancora che ognuno potrebbe aggiunge– re per far sì che la rivoluzione sia una fe– sta e non il trionfo di un'altra burocrazia ... Come si rileva da un altro interessantis– simo intervento di un gruppo (freaks, hipster o politici di Como?)" Il sistema è totale: la risposta deve essere totale. Tutti, dico tutti i settori in cui sia possibi– le la riappropriazione di ciò che è la no– stra vita sono settori in cui la lotta non è solo giusta, ma doverosa... Possiamo mai fare la rivoluzione con gente incapa– ce di ascoltare un disco, di godere della pienezza del proprio corpo; con gente abituata a dire di si, eh si hai ragione, quando si parla di "morale»? ... Vorrei aggiungere: possiamo cambiare mai _qualcosa con chi non ha avuto nemme– no il coraggio o la forza di cambiare se stesso? Possiamo considerare utili al processo di cambiamento della nostra società individui libertari in sezione o in fabbrica e reazionari in casa, vittime di un padrone e carnefici di una moglie o peggio ancora di un numero impreciso di figli? Cambiamo la vita prima che la vita cambi noi. Da sempre ai concerti al– ternativi de/l'underground, ai festival del mouvement, ora vorremmo che questa verità entrasse nelle coscienze di più va– ste masse ... " Vorrei cambiare il mon- do...diceva qualcuno ..." comincio col cambiare me stesso ..." Molti giovani pensano che occuparsi del problema sessuale sia un fatto borghese perché i borghesi hanno "il problema sessuale» al centro delle loro attenzioni ...Altri pen– sano che tutto ciò che riguarda la sfera emotiva sia un fatto secondario o peggio "privato». Non è vero. Uccidendo la no– stra sessualità il sistema ci spinge a "consumare», ci rende perfino incapaci di ribellarci alle più incredibili atrocità che vengono perpetrate ogni giorno. Per questo motivo dobbiamo riprenderci la nostra sessualità. Che Guevara e Jimmy Hendrix sarebbero stati bene insieme, avrebbero certo fatto del rock pazzesco; avrebbero suonato le loro chitarre come mitraglie e ci avrebbero aiutato a liberar– ci. A LIBERARCI TUTTI. E IN TUTTI I SENSI. CARLO SILVESTRO DELINQUENZA E LOTTA DI CLASSE C'è un terreno sul quale è importante che la sinistra rivoluzionaria e tutto il mo– vimento intervengano per non lasciare spazio ai trucchi e alle manovre della stampa reazionaria e della destra in ge– nere. DELINQUENZA loro la chiamano, perché certo c'è qualcuno che deve sentirsi "onesto» - "rispettabile» - cittadino dall'altra parte. RAPINE-SEQUE– STRI-VIOLENZA-A GGRESSIONI sono i titoli neri dei loro giornali, e alla t.v. Almi– rante eccitato che invoca la repubblica presidenziale non è che la voce parla– mentare del "popolo delle scimmie» che sembra tanto numeroso e rumoroso. almeno quanto è emotivo e stupido. Fintanto che la penna è so/o nelle mani di squallidi scrivani come Enrico Mattei o Montane/li, è chiaro che sono Cefis e Ru– sconi e tutta la loro Qolitica culturale che vincono. ~ Per questo è necessario un intervento di controinformazione e di attività politica chiara che distrugga tutti i pezzi della montatura. Intervento, dove? Lo abbiamo capito, il reato è politico. Un certo tipo di« reato» (non quello di Feli– ce Riva, non quello di Sindona) viene da zone geografiche e sociali precise, viene e nasce dal proletariato urbano, da un sottoproletariato giovanile della periferia metropolitana che dà una direzione di– storta alla propria rabbia, mista di rabbia e di invidia per i valori borghesi, per il de– naro, per la propria assurda condizione di vita. Una coscienza di e/asse forse non completa, una autonomia che non c'è, ma anche un potenziale di lotta enor– me.. Una direzione distorta, ma non sbag_liata, so/o troppo lontana dalla lotta di e/asse. La voglia di imitare modelli falsi: quello che ha fatto il« colpo» si compra subito la fuoriserie, l'appartamentino (non più la baracca) cose inutili e costose, si sen– te un po' padrone e si rinnega. Una rabbia deviata che fa comodo so/o a Fanfani e al fermo di Polizia. Compagni, ma questa è so/o un'altra bella analisi, e non dobbiamo correre il rischio di fare del paternalismo, del "pedagogismo ri– voluzionario», ce n'è anche troppo in giro. Ma al di là di questo un intervento lucido nei quartieri, nelle zone- periferiche, nei ghetti ma anche dappertutto, potrebbe servire. Intervento come? Non sarebbe vero dire che non c'è niente di questo. Per esempio, il lavoro nelle carceri è una tappa fondamentale, ma bi– sogna andare ancora più a monte. I mez– zi ci sono e tutto va bene: audiovisivi (tipo quello del BCD, semplice e bellissi– mo), mostre, giornali, tatze-bao, concer– ti, spettacoli, teatro e tutto quello che vie– ne. Attenzione però: non deve essere una "educazione politica» che viene dall'alto di cervelli da leaders, discorsi vuoti e pesanti insieme. I discorsi sem– plici chiariscono le idee anche a noi, e danno più il senso del reale a contatto con la gente che le cose le sente. Spiegare che è molto meglio prendersi un supermercato e «regolare» i prezzi che non fare il colpo in banca, che è al li– mite un atto individuale e controprodu– cente oltre che pericoloso, con i morti che ci possono restare, si anche dei PS, pure loro sfruttati, pure loro vittime e pure loro spesso proletari. Potrebbe essere un modo di rendere po– litica la rabbia, mandarla dalla parte giu– sta contro i padroni. Resterebbe solo la "delinquenza politi– ca» come la chiamerebbero i redattori di Monti, ma noi sappiamo come si chiama, e quanto sia giusta: lotta degli sfruttati contro gli sfruttatori, per la rivoluzione. (Lettera firmata) Milano, 3 febbraio1975 Alla redazione di "Re Nudo• Milano All'inizio del vostro articolo su • Lacom– be Lucien. sul n. 31 si legge: • ...Loula Malie, un signore ambiguo e pareex-col– laborazionista sul serio ...7 malie è nato nel 1932, nel 1944 aveva dodici anni. M. MORANDINI Torino, 211175 sono un compagno di L.C. e dal 1970, anno della fondazione di Re Nudo, leggo praticamente tutta la stampa alternativa che è uscita. Diciamo che ho anche par~ tecipato a svariate iniziative e che perciò sono un buon conoscitore delle cose dell'alternativa e sono riuscito a capire molti dei discorsi portati avanti in questi anni, anche se non sempre mi è facile perché manco di una cultura essendo immigrato a undici anni a Torino senza continuare le scuole, ma dovendo lavo– rare perriuscire a mandare avanti una fa– miglia di sei persone. Se ti scrivo è perché non riesco a capire una cosa: cosa vogliono PUZZ e i vari suoi seguaci? Cioè cosa vogliono l'ho quasi capito. è che non capisco cosa sia l'Internazionale Situazionista; magari non è una cosa molto importante ma dato che ho ·conosciuto Piero Simondo, che nell'ultimo PUZZ. viene indicato come uno dei fondatori italiani dell'I.S. e so che insegna filosofia in un liceo di To– rino (il Segrè) e lo conosco come un buon borghesotto con bella casa ecc. mi chiedo: com'è? Ma soprattutto dove li prendono i soldi per stampare e fare quelle loro cazzate? Ho visto che tra di loro, oltre a Max Capa, c'è Origa e Jannuzzi due disegnatori di fumetti porno che si fanno i soldi propi– nando coglionate sessuali ai proletari e poi fanno i" politici» su PUZZ, sono loro i finanziatori? O non c'è dietro -anche qualche fascista? Non che mi arrovelli sulla questione. mi piacerebbe però avere le idee chiare in proposito visto che quelli di PUZZ fanno di tutto per affumicarle. Ti ringrazio fin d'ora per quello che potrai fare per me a anche se non ti sarà pos– sibile saluti comunisti Silvio Picci - Torino

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