RE NUDO - Anno VI - n. 32 - 1975
Produzione esecutiva: BESQUET & HUPPERT PRODUCT/ONS INC. SMRL 8158 ~ NOOOIIODAOIS,MIAICOA01 S p A ) S.loloi,,111,G R,, ... Il \1A UNA PROPOSTA PER I DROGA TI Il dilagare dell'uso di sostanze stupefacenti anche fra le giovani generazioni ren– de urgente la ricerca di un sistema che, mentre con6ervi per gli spacciatori il de– terrente di una pena esemplare, permetta agli imprudenti e sventurati che abbia– no abboccato all'amo delittuoso di rimettersi sulla strada della salute, senza te– mere i rigori della legge. È noto, infatti, che in forza della legge sugli stupefacenti 0 .nche chi fa semplicemente uso di droga è punito con pene gravissime. D'altron– de il legislatore del 1954 si rappresentò la insopprimibile necessità di colpire ogni e qualsiasi spacciatore di droga, ovunque si annidasse, o si potesse anni– dare. E, partendo dal logico presupposto che chi detiene droga può con tutta pro– babilità essere uno spacciatore, pretese la puniziorfo di tutti coloro che in qual– siasi modo detengono stupefacenti, anche se soltanto per uso personale. Con l'incriminare il semplice detentore, il legislatore intese, in altri termini, approntare una rete giuridica attraverso le cui strettissime maglie non era dato sfuggire nep– pure al più piccolo (e magari poco colpevole) spacciatore di droga. Ne derivava l'atroce prospettiva della galera anche per chi tentasse un risanamento. Pur ritenendo, personalmente, del tutto giustificata la dilatazione della previsione incriminatrice, tuttavia penso che un qualche temperamento possa trovarsi, utile a mitigare la asprezza della legge nei confronti di quei disgraziati che intendono redimersi, e eh.e conceda ai disperati parenti un mezzo per tentarne la salvezza. Utile potrebbe essere, allo scopo, una norma che discriminasse la persona dro– gata la quale spontaneamente, o indotta da altri (parenti o cristiani di buona vo– lontà), si presentasse ad un ospedale o ad una autorità di polizia. Nulla potrebbe impedire di volere non punire il drogato che va a chiedere aiuto alla società. Ri– manendo, beninteso, ferma la incriminazione per tutti coloro che vengano« sor– presi» dalle forze dell'ordine in possesso di droga. CESARE D'ANNA (magistrato di Cassazione - Roma) Se un uomo si lasciasse andare una volta ogni tanto a fare dei commenti favo– revoli ad alta voce, come: « Devo dire la verità: non riuscirei micq ad immaginare un'altra donna al posto di mia moglie", credo che lei, sentendolo, ci camperebbe felice per un mese. «E brava la mia mogliettina: mi hai fatto un piatto delizioso"· Un complimento cosi non dura un mese, ma un giorno sicuramente. Una moglie, insomma, non può sentirsi guardata, apprezzata, complimentata solo su richiesta. Nemmeno accetta di essere oggetto di attenzioni solo« per caso». Una moglie è una preziosità permanente, da mettere nel giusto risalto tutte le vol– te che le circostanze ce ne dànno l'occasione. Senza smancerie, certo, ma con la condiscendenza che è necessaria soprattutto con gli anni. Se una donna non si sente in passerella almeno di fronte al marito, non ce la fa a tirare avanti. Fa parte della sua psicologia, della sua natura, della sua straor– dinaria capacità di dedicarsi. Ignorare questo signi'fica lasciare inaridire un fiore che si può innaffiare solo da una finestra. Dopo di che, siccome una moglie è una donna e non una cuccuma da tenere nel buffet, comincia a raccogliere altrove le attenzioni che non riesce a raccogliere in casa. Oh, moglie perfida, traditrice, san– tacchiona ipocrita, lo dicevo io che c'era qualcosa in te che non andava! Ma non è vero niente. La crisi è incominciata il giorno in cui il marito non l'ha fatta più sen– tire donna. Oddio, una moglie esagera anche, ma ha sicuramente il diritto di sen– tirsi qualcuno all'interno della famiglia e nel cuore del marito. Tanto più che a volte chiede davvero poco. Basta dirle, rientrando: «Ciao, cara, dove sei?"· Oppure: «Oh, oh, stasera!"· In definitiva, due parole dolci per darle il gusto di vivere per qualcuno che se ne accorge. D.Z. (Da Fam. Cristiana) «Lamia vita», dice la moglie di Celentano, «è completamente dedicata alla casa, al marito e ai figli. Credo che questa sia la missione più bella per una donna. Se mi lasciassi assorbire completamente dal lavoro perderei di vista i bambini che cresono, che hanno bisogno della mia presenza continua. Insomma, io sono una antifemminista convinta"· (CLAUDIA MORI) La variopinta e puzzolente fauna che fa la spola tra l'Università statale, i vicoli di Brera e la redazione-fumeria de Re Nudo, i cui adepti sono invece i cocchi belli dei plutocrati lombardi. (da Candido)
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