RE NUDO - Anno V - n. 28 - 1974
RE NUDO/20 La nostra controcultura non nasce dal nulla. Noi riconosciamo le no– stre radici nella produzione dei «ma– ledetti• di ogni epoca e civiltà. In ogni momento ci sono stati dei con– troculturali più o meno bravi, più o meno noti: da Villon a Apolllnaire, da Cecco Anglolierl a Allen Gins– berg, da Apulelo a Hlkmet, da John Skelton a John Osborne, fino al gio– vane Pasolini che amavamo tanto prima che rincoglionisse. Sono autori ignorati a scuola o per lo meno sorvolati, proprio perché a– vevano dentro l'ansia, la rabbia, la tensione che sentiamo dentro di noi Sono davanti a tutti un uomo pieno di sensi Conosco la vita e della morte ciò che un vivo può sapere Ho provato i dolori e le gioie dell'amore Ho saputo talvolta imporre le mie idee Conosco diverse lingue Ho molto viaggiato Ho visto la guerra in Artiglieria e in Fanteria Ferit,; alla testa, trapanato sotto cloroformio Persi gli amici migliori nelle tremende lotte So di antico e di nuovo quanto un uomo solo ne potrebbe sapere E senza preoccuparmi oggi di questa guerra Fra di noi e per noi amici miei lo giudico questa lunga contesa della tradizione e dell'invenzione dell'Ordine e dell'Avventura Voi che avete la bocca come quella di Dio Bocca che è l'ordine stesso Siate indulgenti quando ci confrontate A quelli che furono la perfezione dell'ordine Noi che ovunque cerchiamo l'avventura Non siamo i vostri nemici Vogliamo offrirvi vasti e straordinari spazi Dove il mistero in fiore si offre a chi lo vuole cogliere E ci sono fuochi nuovi colori mai visti e che ci fa definire • asociali • dalla cultura ufficiale. La linea rossa che divide quegli au– tori dagli altri non è una llnea che passa dalle iscrizioni di partito o dalle dichiarazioni ideologiche, ma nel cuore e nel cervello di chi scri– ve, nel suo rapporto con gli altri, nella sua ricerca di strade nuove. Quello che fa di Louis Aragon un uomo d'ordine anche se è iscritto al partito comunista francese e di Skelton uno del nostri anche se gli capitò di essere precettore di un re. Mille imponderabili fantasmi Ai quali dare la realtà Vogliamo esplorare la buona terra immensa dove tutto tace E c'è anche il tempo da respingere o da richiamare Pietà per noi che combattiamo sempre alle frontiere Dell'illimitato e dell'avvenire Pietà per gli sbagli, pietà per i peccati, Ora arriva l'estate la stagione violenta La mia gioventù è morta come la primavera Sole, è il tempo della Ragione ardente E aspetto Ad inseguirla sempre la forma dolce e fiera Che prende perché io l'ami solamente Viene e mi attira come un ferro la calamita Ha l'aspetto incantevole Di una adorabile rossa suoi capelli sono d'oro come Un bel lampo che dura O quelle fiamme orgogliose Nelle rose tee quasi sfiorite Ma ridete di me Uomini di dovunque, soprattutto gente di qui Perché sono tante le cose che non oso dirvi E tante le cose che non mi lascereste dire Pietà per me. di Guillaume Apollinaire (15-3-1918 • tradotto dal francese) • La bella rossa ,. PROGRESS ••• J\Oll3 CANCION DEL PODER POPULAR (di L. Advls e J. RoJu • CIie) Si nuestra tlerra nos p/de tenemos que ser nosotros los que levantemos Chi/e asì es que a poner el hombr2_. Vamos a /levar las rlendas de todos nuestros asuntos y que de une vez entlenden hombre y mujer todos juntos. Porque este vez no se trete de cambiar un Presidente; serà el pueblo qulen construye un Chi/e blen diferente. Todos venganse a junter: tenemos la puerte ab/erta y la unidad popular es para todo e/ que quiere. Echaremos fuera al Yenqul y su /enguaje siniestro con la Unidad Popular con su tierre liberede Porque esta vez no se trete ... la Patria se verà grande con su tierra libered porquè tenemos la /leve, ahora le cose mercha. Ya nedie puede q /te e/ derecho de Los estu y latin se tome, mandan En e Bm lo ,(m~v, tamblé (mov/1 y la hl (movll, BY, (movil oi specie J estos vigilantes (movi/ oil special) El joven secundar/o y e/ universitario con e/ proletario quieren revoluciòn. En la Universidad se /ucha por la reforma para pone, en la horme al beato y al naclonal Somos los reformistas los revoluclonarlos los antiimperia/istas de la Universldad (slogens, slrenas, disperos) Los estudlantes chilenos ... Se le nostra terra lo chiede dobbiamo essere noi a sollevare il Cile, quindi, a lavorare. Prenderemo le redini di ogni nostre faccenda e fine/mente si comprender•nne l'uomo e le donna, tutti lnale,,.. Poiché queste volta non al tr di cambiare un presidente; sarà il popolo e costruire un Cile ben differente. Vengano tutti e unirsi: abbiamo le porte aperta e l'Unità Popolare è per chiunque voglie. Sceccleremo gli yenkees e il loro per/ere funesto; con l'Unità Popolare ore slamo Il governo. Poiché questa volta ... Il paese sarà grande con le sue terre liberata perché abbiamo le chiave ore ve eventi le cosa. Nessuno può ormai togliere/ Il diritto di essere /Iberi ome veri uomini o vivere In Cile. queste volte non si tratta ere un presidente; opolo e costruire ben differente. enti cileni merlcenl tf,if,j lto le loro mani patatan I giardino osaur/ (mobi/ oli special) questi agenti (mobi/ oil special) Il giovane della media e l'universitarin Insieme al pro!dtarlo vogliono rivoluzione. A/l'Università si lotte per la riforma per poter mettere nel sacco Il beato e il nazione/e Siamo I riformatori I rivoluzionari gli antlfmperlalistl dell'Unlversltà (slogans, sirene, spari) Gli studenti cileni ...
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