RE NUDO - Anno V - n. 27 - 1974

Non giocare a... A 1 Nascondersi nell'erba RE NUD0/3 Rimane vero che bisogna dissociare l'erba da tutte le altre sostanze che si chiamano DROGA. Ma rimane vero anche che resta molto da dire su questo e che troppo spesso se ne parla con il distacco dell'esperto, l'ignoranza del censore e o l'entusiasmo imbecille dello zelota. Noi cerchiamo di essere onesti, accettando l'impopolarità che questo comporta. Ma perchè ne parliamo ancora? Perchè riguarda in Europa e nel mondo milioni di giovani proletari e perchè per molti, troppi di loro l'erba diventa il passaporto per il fix. Quando il disagio e la frustrazione imboccano una via di morte percorsa da migliaia e migliaia di giovani proletari dal Sudamerica alla Svezia, allora non possiamo perdere tempo con chi dice che è un problema di lu!!SO. Nell'800, oggi certo no. . Negli Stati Uniti si calcola a 20 milioni il numero di quelli che hanno provato. In Canada più di un milione. In Italia ci sono 10.000 detenuti solo per consumo. Secondo le dichiarazioni della polizia i fumatori inglesi sono un milione. Nell'Oregon, e nel Michigan il joint paga una multa di pochi dol• lari, in Olanda si pensa di legalizzarlo, ad Amburgo si fuma tranquillamente. Non succederebbe se fosse un problema d'élite. Ogni anno in Francia muoiono 30 mila persone per le conseguenze dell'alcoolismo. E l'hascish quanti morti fa? Le case farmaceutiche in tutto il mondo fabbricano ogni anno 6 miliardi di dosi di amfetamine, barbiturici esclusi. Questa chimica a base di valium, con la quale addormentano ulcere e ang di una società disperata foraggiata da tutti. Qualche secolo fa si uccidevano (in Russia, in Turchia o in Germania) i fumatori di tabacco o i bevitori di caffè; oggi siamo intontiti dalla pubblicità di questi prodotti. Dunque la sostanza del problema non è nella nocività della cosa o per lo meno non è nella maggior nocività della cosa rispetto ad altre che sono consentite. No. Giurano che l'erba e le sue ebbrezze edonistiche, questa leggera allegria, minacciano l'ordine costituito. Troppo onore, signori. La erba fiorisce ormai sulla tavola di classi opposte e la disgregazione sociale è la causa non l'effetto del suo rapido propagarsi. La decaden• za dell'imperialismo occidentale ha cause economiche e sociali che si trovano a monte dei comportamenti che generano. Viviamo in una società sfinita che combattiamo e della quale tuttavia siamo parte Stimolante contraddizione se non si stem• pera nella fim;ione intellettuale. Certo in tempi diversi nessuno di noi avrebbe pensato all'erba, perchè non ci sarebbe mai venuto in mente di cercare stimoli nuovi. Ma quello che l'erba ci dà è in defini• tiva quello che noi siamo. Di per sè l'hascish è a segno neutro. Conosco gente che fuma e che sfrutta gli operai, vota DC (qualche volta destra nazionale) e non cambierebbe questo ordine che con· uno peggiore. Ma fumavano anche Castro e Che Guevara. Lenin e le masse popolari russe no, e questo non ha impedito loro di fottere lo zar. Dunque vedete, signori il problema non è lì. Chi fuma non è automaticamente niente; dipende da quello che ha nella testa e nel cuore. Biblioteca Gino Bianco l'infanzia e ai suoi giochi innocenti se eludono e scavalcano nel cosmico i problemi politici. Il fellah egiziano lascia che Allah decida per lui. Troppo spesso il freak di venti anni decide che la società è marcia e allora rifiuta di sporcarsi le mani o di piegare la sua bella fantasia sulle necessità spesso pressanti della realizzazione. La creatività, con o senza sballo, richiede una dura disciplina interiore. Per quel freak di vent'anni l'erba può essere anche un ammortizzatore di problemi che colpiranno ancora più forte dopo 5 o 6 anni. Davvero l'apologia di una coscienza « stoned ., può portare alla costruzione di sistemi altrettanto ridicoli e alienanti di quelli che vuole abbandonare. E' grave quando bisogna essere sballati per leggere l'Ulisse, per scrivere la notte sui muri e il giorno sui nostri giornali, per fa• re l'amore, per non mollare... Non è il contrario? Ogni mistica' è antilibertaria. La repressione ha colpito ferocemente, come un barbaro spaventato. Ma la mano che la guida sa dove deve colpire: « la mafia sta bene, grazie ., e « anche il traffico di eroina, niente male, eccellenza»; per tutti paga il ragazzo: tre anni per un joint, così questo stracciato paese può vedere che la giustizia veglia. Al resto pensa la stampa: i giornalisti in livrea servono l'immagine del « capellone drogato » con contorni di aborti; nonostante la monotonia, il menu funziona sempre, dato che su questo si trovano tutti d'accordo dall'« Unità• alla « Notte "• da • Paese Sera " al « Secolo• (escluso, ancora una volta, « l'Avanti! ..) . Se una repressione può essere intelligente, questa lo è. Non solo distrae dal fastidioso ricordo dei ministri comprati (che poi sono anche legati ai centri mafiosi che amministrano il mercato delle droghe pesanti) ma alimentano il « crimine » del fumaggio. li fascino dell'erba aumenta di pari passo con la repressione per quella parte dei più giovani che socializza male e che sciopera da una società sempre più ostile. Per noi invece è una ricerca di piacere, un gioco dell'intelligenza, un approccio un po' diverso dal reale. Ritrovare una unità terribilmente umana e perduta fra istinto e cervello. Accender la ba In che cosa può essere condannabile affinare i propri sensi? E· splodere in un concerto rock e o di musica elettronica? Smorzare in una riflessione contemplativa la barbarie della tecnica? Ogni tanto, ogni tanto. Può essere una spinta ad aprire una coscienza, ma anche il colpo di grazia verso il rifiuto della vita. Può stimolare alla lotta all'impegno chi ha già nel cervello e nel cuore la libertà, ma anche • gurizzare • e spingere al più indolente individualismo. Può dare benessere o paranoia, fare ridere o piangere. O dormire: Dipende sempre da CHI. Certo che un erboso può diventare un fixato, così come uno-che-bevevino-ai-pasti può diventare un allcoolizzato. Il rapporto causa-effet• to non è automatico. La causa autodistruttiva più o meno forte è dentro di noi, non nel joint. Cerchiamo di aprire un po' le finestre sulla camera oscura dove cresce l'erba: l'ombra del tabù favorisce il proselitismo imbecille e raf• forza le sette. Certo che se il fumaggio diventa la sola realizzazione e la sola sfida della generazione più giovane, poveri noi e povero questo inculatissimo paese. Perchè è proprio questo che il nostro dannato sistema in definitiva vorrebbe: da un lato· chi reprime, dall'altro chi fuma (gli asociali non possono essere tutti rapinatori). E la politica per rovesciare tutto questo? Si può essere oscurantisti e fabbricare religioni da una parte e dall'altra della barricata. La religione è l'oppio dei popoli - diceva il vecchio barbone - che sciagura se la frase diventasse in qualche modo reversibile e lo sballo la religione delle masse giova• nili. C'è un certo prof. Olievenstein, che a Parigi cura i tossicomani senza fare la spia alla polizia, che quando l'entusiasta di turno gli ha detto che la legalizzazione è imminente negli Stati Uniti, ha risposto: « E' comprensibile che il capitale e le grandi marche di sigarette vogliano mettere le zampe sull'erba. Oltre a tutto potrà costituire una valvola di sicurezza per i confitti sociali, affettivi, sessuali e anche ideologici per un bel po' di gente. Posso facilmente immaginare società che proibisc lunedì al ve !llilil'.II • per 1

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