RE NUDO - Anno V - n. 24-25 - 1974

Caro RE NUDO Ho letto Il vostro articolo sullaMA– CROBIOTICA: dico vostro poiché all'o– rlglnale pubblicato da 02, voi avete aggiunto ancora più acredine, adesso vorrei rispondere con semplicità, chia– rezza ed umiltà. Ora macrobiotica non è una religione né si propone di esserlo, al contrarlo! Il pensiero che ne sta alla base non si riconosce In Istituzioni, gerarchie o dogmi; le religioni, come del resto le varie dottrine e Ideologie, soddisfano Il desiderio di dipendenza degli indi– vidui (abitudine secolare). creano po– tere ed oppressione; la macrobiotica si propone di restituire la totale indi– pendenza all'individuo restituendogli flessibilità di corpo e di mente, e capa– cità di giudizio attraverso una progres– siva guarigione (nel senso più comple– to della parola) nonché la più profon– da consapevolezza del suo agire. Incolpare la macrobiotica di voler es– sere una religione è come incolpare un pasto eccessivo per un mal di te– sta, Il cibo non cl viene in bocca per ,sua volontà. No11intendo però, ora par- ~'/' l~ttaglla~a te :ll1cii,(e Il termine è alq to ristretto) per chia– ra mancanza i spazio, mi limito ad af– fermare che se ben capita ed eseguita essa scioglie le ancestrali incrostazio– ni del corpo e della mente. creando un rapporto totalmente nuovo tra noi e Il mondo che ci circonda, vorrei prendere a prestito una frase di Don Juan dall'ultimo libro di Castaneda: • Per me il mondo è occultò essendo Inesauribile, imprevedibile, inspiegabi– le. inestricabile e paradossale; il mio compito è di farti prendere piena co– scienza e responsabilità per essere qui in questo meravigli oso mondo. questo meraviglioso deserto, per questo breve tempo, troppo breve infatti per coglier– ne tutte le meraviglie •. Ora vorrei passare agli 8 punti trattati da Vivek: 1) Yin e Yang non sono una classifica– zione. ma rappresentano le forze pola– ri responsabili di tutti i fenomeni del– l'universo, esecutrici di leggi che tra– scendono la nostra ragione, i nostri desideri ed ambizioni; la loro termino– logia e applicazione è antichissima: usata forse in agricoltura nell'ipotetica • Età dell'oro • venne poi riscoperta dai cinesi, pazientissimi osservatori di fenomeni celesti, essa è alla base di tutta la cultura tradizionale cinese e fa capolino anche oggi negli scritti mi– litari ed economici di Mao Tze Tung (owio lettore del • Libro della guer– ra • di Son Tzu) e nelle poesie di Ho Ci Min; la dieta macrobiotica l'applica al cibo ma questa applicazione muta co– stantemente, ad esempio l'acqua è yin ma yang rispetto all'aria una mela è yang rispetto a una arancia ma yin rispetto a una carota. 2) La dieta tradizionale dei popoli a– siatici, americani, africani e dei conta– dini europei era nelle sue linee essen– ziali macrobiotica (in armonia cioè con le leggi della natura, leggi che sola– mente la nostra presunzione e arro– ganza ci permettono di Ignorare e vio– lare, salvo poi crearne altre attraverso il nostro intelletto utilitaristiche e op– portunistiche). Nei monasteri Zen la dieta è ancora più rigida e parva della dieta macrobiotica più rigida; comun– que per essere precisi lo spirito e il - pensiero macrobiotico sono più vicini al Taoismo ma tutte le scuole di Zen i!)...-America l'hanno accolta. Sull'impor– anza da dare al cibo tutti I libri sa- cri, nonché le varie discipline spiritua– li Si §6116 Sempre trovati d'accordo (vedi. Upanisad, Gita, Vangeli apocrifi enon, Popol Vhu, Zend Avesta, Bib– bia). ~ ~ ~ 3) Ohsawa non è l'Inventore pur es- -----..: ...........__sendone il riscopritore; non so nulla ristorante di Tokio ma in un risto- rante macrolìi (uso il condizi()(la eccezioni) esser nuini e int rali e quel ristoran e g può che essere ell crobiotica originar dieta giapp~ese (n applica creati eh!). 4) Il quarto punto è ridicolo: se seguiamo il c~i specie viventi sul pianeta'sc che la loro evoluzione ol che da una infinità di particol I cosmici e geologici dipende pr" cipalmente dal cibo, forma condensata dell'ambiente a cui tutti gli esseri viventi devono adattarsi; possiamo notare poi che l'ap– parizione di ogni specie animale coin– cideva con quella di determinate spe– cie vegetali. Quanto alle caratteristi– che dell'uomo, ai suoi bisogni fisiolo– gici, e alla sua attitudine verso par– ticolari cibi: premettendo che da 6000 anni ad oggi le sue caratteristiche bio– logiche non sono cambiate, sia li si– stema digestivo, denti inclusi, (I denti dell'uomo sono particolarmente unici nel regno animale) sia i caratteri strut– turali e morfologici indicano quali I nostri cibi sono realmente: cereali, verdure, legumi, frutta, in ordine di ne– cessità. 5) La nutrizione nel la dieta macrobio– tica pur seguendo linee generali ugua– li per tutti (ad esempio il cereale inte– grale come alimento base) è assoluta– mente differenziata: dipende da clima, attività, sesso, alimentazione preceden– te, condizioni fisiche attuali, e muta con il mutare di queste ed altre varia– bili, le stagioni lo sanno bene: perciò l'anguria cresce d'Estate e la castagna d'Inverno; la frutta non è esclusa dalla dieta quando stagionale e cresciuta in luogo e mangiata in giusta quantità. Quanto alla stitichezza la crusca dei cereali è molta più efficace della frut– ta nell'aiutare i movimenti peristaltici dell'intestino senza provocare le con– seguenze dell'eccesso di frutta (diar– ree e dissenterie), eccessivamente ric– ca di liquidi e potassio. Sulla vitamina C, ricordo in proposito che sia il prezzemolo, come tutte le insalate verdi, ne contengono di più de– gli agrumi e in proporzione più equi– librata; il fatto che l'acido della frutta dopo assimilazione lasci ceneri alcaline è una conferma delle leggi dello Yin e Yang. , J ~ -~- CCL Comunque avere bisog lt. C, n significa ingerirne· in q antità abnorm (l'organismo ha· anche sogno di arse– nico). 11, ~ ~~ 6) Il fatto di non bere ilquldl, dipende da un'errata interpretazione della die– ta, probabilmente: in seguito alla sola lettura di un libro di Osawa, non molto chiaro, e in parte a una capacità 'di giu– dizio deteriorata, la dieta macrobiotica non deve essere sacrificio né asceti– smo, né ogni sconforto fisico crea ten– sioni ed angoscie, contrarie quindi agli obbiettivi e principi risanatori della die– ta; chi ha mangiato molti cibi animali, ha il sangue denso e necessita di più liquidi e frutta, col ristabilirsi della sua condizione cambieranno le sue esi– genze, ma senza sforzi, paure o fana– tismi. 7) La dieta macrobiotica, si pone co– me una alchemia del cibo: essa non è abbinabile a droghe di nessun tipo né pesanti ( oppiacei, medicine sintetiche, preparati chimici), né leggere (erba, caffè, cacao, coca cola, e tutte le so– stanze contenenti alcaloidi): poiché en– trambi, in misura maggiore o minore operano uno sforzo eccessivo sul si– stema nervoso autonomo, responsabile della nostra adattabilità e benessere; comunque di questo argomento desl– deremmo parlarne per esteso serena– mente una altra volta. ,Per le vittime di una overdose di riso integrale che ha impedito una perfetta assimilazione di una fix d'eroina riporto al giudizio un po' ottenebrato. 8) Aspettarsi sempre qualcosa, in cam– bio di un'altra, è già un impedimento al Satori, comunque per nostra espe– rienza, la macrobiotica opera un pro– gressivo reinserimento nei ritmi natu– rali, un adattamento alle difficoltà e problemi, che sempre si presentano nella vita, nuove energie per meglio operare per noi e specialmente per gli altri, gratitudine e rispetto per il lavo– ro e prodigarsi altrui (compreso tutto cif che è vivo e non sempre co~ ~ rato tale, come alberi, sole, acqua etc., , e a cui ricorriamo solamente, per no– stra utilità ed egoismo). Ma a parte la dieta in sé, il problema del cibo e dell'industria alimentare In particolare, preme e va trattato: essa è l'asse portante dell'econcmia stata– le, e attorno ad essa proliferano e pro– lificano innumerevoli aziende Inutili, tutte intente a procurarci nuovi stimo– li, nuovi godimenti, nuovi bisogni, e Il loro scopo non è certo la nostra sa– lute fisica e mentale. I paesi poveri colonizzati, producono una quantità assurda di caffè, the, cioc– colata, tabacco, etc. quasi esclusiva– mente per i nostri mercati. Nel Guate– mala, la UNITED FRUIT COMPANY USA sfrutta la maggior parte del coltivabi– le, per il mercato nazionale ed europeo (tralascio di parlare degli allevamenti di bestiame in centro America, per soddisfare il fabbisogno proteico del poveri cittadini USA. Sappiate, che tut– to questo inutile sperpero viene sacri– ficato al vero fabbisogno proteico, del– le vere popolazioni affamate; un ettaro di terreno coltivato a grano, produce cinque volte più proteine che coltivato a pascolo. Noi non abbiamo conosciuto la vera fame, e possiamo quindi permetterci ciò che più soddisfa ·11nostro palato. Ma I Vietcong mangiavano riso Inte– grale, radici e crescione. I contadini russi della rivoluzione gra– no saraceno e orzo. I cinesi della lunga marcia miglio, riso e soja. . Gli aggressori proteine e vitamine; I soldati nazisti wurstel e patate: Gruppo Nuova Consa11evolezza (momento di maggior lucidità mentale) mt5 ~ a [~ 1-1• H ID ~ H 1-+)o ,, > < ON li •• (I 21 m z e e o .._ UI

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