RE NUDO - Anno V - n. 24-25 - 1974

nlre che, pur essendo In , con tutto quel casino riescono a prendere Il nto sul conclllantl ed uma– nllllt Imprenditori. (Sempre così ~ che all'operalo alla catena di Montaggio non manchi nulla.) A9neJII, per esempio, tutte le mat– tine scende alla catena e chiede afféMosamente allo sparuto grup– petto dei suoi operai: • Come va tua moglie Francesco? Pensa che dopo quello che mi hai detto ieri non sono riuscito a chiudere occhio tutta notte. Ci ho pensato e ripen– sato, ma poi mi preoccupa anche il problema di Sergio, quello delle pulizie ai cessi. Eh, sai, lui sì che è nel guai! Non ce la fa più ad andare avanti senza giocare al ten– nis tutte le mattine al campo del Cral. Sto proprio pensando di far– ne costruire altri tre o quattro, così, almeno, lo vedo tranquillo •. E via discorrendo. Per fortuna che Boc– ca ci informa dettagliatamente sul numero di questa gente che soffre: Un proletariato operaio minoritario, dice. 'Infatti, di solito, in una cate– na di montaggio ci sono duecento tecnici ogni tre operai, nei cantieri edlll Il rapporto è di settantadue geometri e ventisei architetti su dieci o dodici muratori'; per non parlare degli imprenditori: ogni operaio pare ne abbia a disposi- do telefoni non c'è alcun consumo di energia elettrica. Allora perchè bisogna pagare sia il canone che il consumo? Il rifiuto di pagare la bol– letta del telefono non rappresenta più un fatto isolato. 80 famiglie a Valmelaina lo hanno già messo in atto. Ad Ostia lo fan– no già In tre quartieri. A donna Olimpia e Montecucco, nel Lazio, la protesta va avanti da oltre un anno. Pagano il canone e si rifiu– tano di pagare una bolletta che non possono verificare se è esatta o meno. Quando gli operai della SIP vanno a bussare alle loro case per stac– care i fili rispondono: • Siamo ope– rai come te. Qui ci rubano ingiu– stamente i nostri soldi •. Se deci– dono di usare la forza rispondono con la forza. E se tutti seguissero il loro esempio? UN PROCESSO ALL'UNDERGRUD • Ma commo! Pure a Capuccett Rrosso adess fatt fare all'ammor– re? •. Ha detto ad Angelo Quat– trocchi, già direttore della rivista underground • Fallo! •, il più mila– nese e navigato degli esperti in censura dei questurini milanesi. • Diteci all'editorre di toglierlo sub– blto dalla circolaziun chista schi– fezza, che è proprio una robba de matt •! Ha proprio ragione il solerte fun– zionario della Questura. Di questo passo dove si andrebbe a finire se no? Che le puttane ci siano e svol– gano Il loro onesto lavoro per stra– da, ed i ragazzini e i bambini le vedano mentre si accordano sul prezzo va bene. Giustissimo anche che siano liberamente in vendita fumetti erotici del cazzo ad uso e consumo di tutti, ma Cappuccetto Roeao no. Quello non si tocca! Il llbello che ha cosl accoratamente IC'atenato I bempensanti della • mo- 1'1• di stato • al Intitola: • Oltre la zlone una quarantina, più circa tre– cento burocrati, commercianti e fornitori di servizi. Ma Bocca ap– partiene alla categoria dei logorroi– oi. Proprio non ce la fa a non dire la sua $LI tutto. Ecco il suo parere sul femminismo: • Ciò che alcune signore e signorine chiamano fem– minismo e rivoluzione femminista sarebbe da definire con un altro e antico nome: lesbismo ... poi con la scusa dell'ideologia frequentano librerie per sole donne, teatri per sole donne approfittandone per cor– teggiare proletarie ingenue e fidu– ciase •. Già. I mariti di queste • lesbiche della rivoluzione • quando si ad– dormentano con la consorte non si stancano mai di domandare: • Ca– ra, lo hai lasciato il posto nel let– to per la tua amica, stasera? • (E bisogna vedere come si arrabbiano se non lo ha lasciato.) Poi, il mat– tino dopo, quando la moglie fre– quenta librerie per sole donne, i teatri nei quali è interdetto l'acces– so ai maschietti e altre cose del genere commentano sempre, ac– compagnandosi con la mano nel– l'atto di tagliare a fette l'aria: • Eh! Lo so io con la scusa dell'ideologia te ne approfitti · per corteggiare proletarie ingenue e fiduciose! •. Mah! Valla a capire tu sta' gente! geloria: l'amore•. Con 500 lire lo si poteva acquistare in libreria, Savelli editore. Cosa c\è dentro? Tre saggi, anzi due più una favola. Il primo, d'autore inglese, è una confessione di un uomo sposato che, dopo sette anni di matrimo– nio, due figli e le palle piene, cerca di liberarsi, insieme con la moglie, della gelosia. Il secondo saggio cerca di dimo– strare come in comuni e comunità, gruppi e tribù ideologiche abbiano cercato di andare oltre la famiglia intesa come istituzione, chiusa, gretta e retrograda, per eliminare la gelosia, il possesso dell'altro. Roba da far rizzare i capelli! Ma fin qui pare che la cosa potesse anche andare. Quello che non è andato proprio giù ai censori (neanche do– po una tisana calda prima di an– dare a letto - dicono che ci hanno provato ma invano) è stata la ri– stesura in chiave erotica della fa. vola di Cappuccetto Rosso. Il lupo si trasforma in un ragazzot– to timido, Capuccetto Rosso è una ragazzotta disinibita che fa dell'a– more un gioco. (L'amore si sa è una cosa molto seria, si deve fare al sabato e prefestivi, sempre dopo i pasti e a luci spente se no si vede anche il sesso). Il cacciatore è il maschio, cultore di virilità, frustrato, geloso, violento. (Su mi– sura per i censori che non si vo– gliono identificare. A loro basta chiudere gli occhi. Quasi come fan– no gli struzzi). La nonnina è una Abelarda simpatica, pronta al gio– co, si lamenta solo di non farcela più. Pazienza! Ai tempi suoi ne ha fatte più di Bertoldo. Il finale, godereccio: • Da quel gior– no il cacciatore Imparò a godere con tutti e a non far male e nes– suno •. Insomma è un libello nella classica tradizione dei libelli pam– phlet iconoclasti dello scorso se– colo. A queste cose la censura ha sen– tenziato Il • disco rosso •.

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