RE NUDO - Anno III - n. 14 - settebre 1972
documenti dal carcere dentro DIFFERENZA FRA DELINQUENZA OCCASIONALE E MALAVITA ORGANIZZATA Cari compagni e compagne: vi scrivo a nome di un gruppo di detenuti. Sfogliando il N. 12 di Re Nudo in penultima pagina abbiamo avuto modo di leggere la lettera di uo compagno che criticava la vostra ini– ziativa nei confronti di noi altri. Tramite il vostro giornale, vorremmo potere adeguatamente rispondergli; premetto che anche se critiche– remo questo compagno, noi non vorremmo in alcun modo offenderlo. E' nostra intenzione fargli capire che la galera è molto meglio farla criticare a chi ci si trova dentro e non importa se sia o no colpevole. Noi siamo del parere che sia. giusto che chi sbaglia debba pagare, ma sappiamo anche che sarebbe da considerare reato un'azione atta a minare l'interesse del popolo, non un'azione atta alla soprawivenza e col solo danno di quei padroni che ingrassano, sfruttando gli ope– rai. Forse il compagno in questione si sarà trovato qualche volta in qualche manifestazione operaia o studentesca: in tale occasione avrà anche avuto modo di constatare il sistema di repressione usato dalle P.S. Qualora fosse accaduto, non gli sarà difficile immaginare i guai a cui andiamo incontro noi, mentre fuori, una volta finita la manifest e ha termine anche la repressione, dentro, ·per chi profess o, la repressione non ha mai fine. Il compagno in qu mente non è informato, il che ci meraviglia non poco. pia un vero comunista, quale si professa, prima si infòr poi par a, e se non è informato non parla. V esi- to ri a,_.·-e: « Dobbiamo imparare da tutti e inten no, c!fi'fun~e essi siano, dobbiamo farne nostri ma Impara· a I umilmente e coscienziosamente. ~dQJIIJnO sa conf propria ignoranza, non bisogna d aeW..·ari .· spropos e opere scritte da Mao Tse Tung V1 . IV discorso del 30 9). Quan · detenuti, tu caro compagno, nella organizzata (servi dei padroni) con capitalismo): mentre la mala– uindi sfrutta il popolo, la olo ed è sfruttata anche a, la seconda ci fa le spes per questo: facciamo molti sacri– . sono gli scopi Cihe ci si prefigge. esta gente abl:j1a una cos;ienza no e non commettere più~rrori i padroni. E' nostro compito di comuni malattie infettive: dai pervertiti sessuali a gente affetta dalle piattole dai pidocchi o dalla scabbia. In Poggioreale infatti si va molto soggetti ad ammalarsi di questa ultima che viene maggiormente apportata dalle coperte dell'amministrazione (tali coperte non sono e non verranno miri né lavate, né spazzolate), cosa che d'altronde non possono fare i detenuti, dato il limitato spazio di cui dispongono. E' bene anche sapere che in questo- immondo istituto, qualora si abbia un qualsiasi malore, si è costretti ad andare perso– nalmente dal medico, non degnandosi lui, in nessun caso di entrare in cella. Potrei ora trascrivere tutto ciò che so riguardo Il vitto; mi servirò· inv.ece dell'aggettivo disgustoso ad indicare sia il cibo, sia il modo in cui è cucinato, sia l'igiene delle cucine e delle persone incompetenti che fungono da cuochi. Penso di non sbagliare definendo l'amministrazione di Poggioreale una vera e propria dittatura, infatti essa considera puro reato, una protesta da parte dei detenuti, e punisce severamente i detenuti che si sono macchiati di tale reato. Il detenuto reo d'essersi lamentato, viene isolato dagli altri per un periodo mai minore ai cinque giorni, durante i quali resta chiuso in una cella e perde automaticamente quei pochi diritti: viene infatti privato delle lenzuola, dei libri, della corrispondenza, delle sigarette, e viene esonerato dall'ascoltare la radio dal fare spesa, dall'andare a colloquio sia con i famigliari sia con il legale. A Poggioreale inoltre è anche da criticare il sistema usato dall'amministra– zione nei riguardi dei famigliari che si recano a colloquio con i detenuti: è da sapere che tale colloquio non dura mai più di 30 minuti ed è per– messo solo una volta alla settimana, al giorno stabilito, secondo il padi– glione dove il detenuto si trova. Tale particolare non sembrerebbe nemmeno tanto grave ma lo diventa se si pensa che il 90% dei detenuti appartiene a famiglie di operai o di contadini, ai quali una giornata presa al lavoro, com– porta in alcuni casi un grave crepaccio nel bilancio familiare, ed in altri addirittura il licenziamento. Pur non avendo esaurito gli argomenti, credo che arrivati a questo punto, ci siano già abbastanza motivi validi a giustificare non una,- ma mille rivolte, con relativi linciaggi. E' nell'ambiente da me descritto che è nata la rivolta; voglio però mettere in risalto che benché già da tempo esisteva un certo malcontento tra di noi, non era in progetto nessuna rivolta, . infatti alcune nostre richieste erano state fatte in modo del tutto civile e democratico, era invece stata l'autorità competente a rispondere con lanci di bombe lagri– mogene e sventagliate di mitra (da premettere che loro ben sapevano che eravamo disarmati). Questo stato di cose è durato ben 36 ore, fino a quando cioè le autorità competenti hanno deciso di mettere fine alla farsa: M" dunque incaricato i loro schiavi con la divisa di venire a calman,.s he la polizia ha fatto ssima diligenza, dandoci un saggio della loro competenza nell'. nello e le catene su gente disarmate cho non chiedeva al itti. ra adesso .erò a uella as , con Il sche, e non posso dell;;J;;lllli, QHllia .. . che no~i;slllJ" differenza; on arriva il momento in cui na divllll!lfmo pericolosi e per calma garìem: E' mia ferma convinzione che _Po,i~!!:..,. on · fabbriche che s • no gli oper · fatti grazie questo istitut altro eh ~he ogni art vendita ! 25%. Natural . giore una sostanziai vita dlspe~ , ed usufruire di· ·•gare gli anni di so che quest blemi del si chi son ifficile e che che come I loro responsabili 1'800/odel de · riflettere moli crescente emlgrazlo e· Il pere 'venile, degli lnnu omlcl tlsmo. Tutte cose 91 Adesso so peri> e q comodo è Ùh fatto e e gnlflcamente allo st usti erruo.. mento nelle fo la eh le· ma11e operale. No a me al sud. Infatti qui Il della divisa o qualla (e fa bene), si arruol picchiare gli operai, ria In carcere. lo ho pento, anche me ml no · riferisco si venisse dat are J?is so el care età a pagn lo a o e dia tta. rontare le scene da me dimostrazi aie L.C.L.
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