RE NUDO - Anno III - n. 11 - marzo 1972

Come se il raduno di per sé non fosse stato stupefacente abbastanza, raggiun– gemmo anche il nostro scopo, Liberammo John! Abbastanza straordinaria– mente l'intera cosa era stata organizzata in 10 giorni. Ciò che portò alla massima presenza fu il «magie» di John e Yoko che rila– sciarono una registrazione. Martedì alla radio di Detroit dissero che stavano venendo da soli senza la Plastic Ono Band per appoggiare Sinclair, e 15.000 biglietti a 3$ l'uno furono venduti entro un'ora, e tutta la somma andava al fondo Free Sinclair. Questa è la prima volta nella nostra storia che la gente della statura di John e Yoko hanno fatto un'azione benefica per il popolo. Tutti sentirono in que– st'occasione della stima e dell'amore per John e Yoko che l'unico sentimento tra il popolo e i musicisti rock. La gente sulla scena rifletteva i semi della nuova rinascita politica e culturale per battere l'Amerikkka, la seconda rivoluzione culturale. Uno dopo l'altro sulla scena vennero Allen Ginsberg, Bobby Seale, Jerry Rubin, David Sinclair, Stevie Wonder, Archie Shepp, Leni Sinclair, John e Yoko. Tutti quelli che s'erano fatti i cazzi loro per i due anni passati si trovarono insieme di nuovo, neri e bianchi, maschi e femmine, politica e musica, vecchi e giovani, rivolu– zionari e progressisti, riflettendo la nostra nuova unità, realizzata per merito di Nixon (il coglione) accorgendosi quanto amore e potere abbiamo se siamo uniti. La gente s'ingasava per le canzoni rock politiche e ascoltava con atten– zione ed entusiasmo i discorsi, una fusione di politica e musica mai avvenuta finora, così che il Quotidiano del Michigan ha detto: « Non si poteva distin– guere dove le canzoni finivano e la politica cominciava. Non era un concerto rock, non era un teach-in. Era una magnifica nuova combinazione di rock e fatto politico congiunti con la sensazione del be-in; un fatto così nuovo che non ha ancora nome né definizione». I media ci dicono che i giovani sono tornati indietro agli anni 50 e che il movement è morto, ma qui c'erano 15.000 giovani dello stato del Michigan: studenti universitari e medi, lavoratori, reduci del Vietnam, giovani d'ogni classe sociale e di ogni comunità immaginabile radunati assieme dal loro desiderio di vivere in un mondo senza oppressioni. L'azione cominciò alle 7 di sera, ma non fu che 8 ore e mezzo più tardi, alle 3 e mezza del pomeriggio, che John e Yoko vennero sulla scena. Al momento in cui John e Yoko cominciarono a cantare, la sala era così gasata che ti veniva da ridere istericamente o gridare di gioia o pizzicarti per vedere se stava succedendo sul serio. John e Yoko suonarono due canzoni che avevano scritto insieme: « Attica State" sul massacro dei 43 prigionieri e guardie alla prigione, e « Lucky of the lrish people » sulla lotta di liberazione del popolo irlandese. Poi John portò l'atmosfera al culmine con la canzone che aveva specificatamente scritto per quella notte « John Sinclair » un avvincente motivo con una chitarra elettrizzante. Che momento incredibile poco prima, quando Leni, la moglie di Sinclair, cominciò a parlargli per telefono. John stava facendo la sua telefonata mensile e i pigs della prigione non sapevano che stava parlando in un telefono collegato dal vivo con 15.000 persone e la F.M. radio. John disse: « Cercano di farti sentire cosi solo qui» e poi cominciò a singhiozzare. Per un minuto che sembrò un'ora John si demoralizzò e pianse, 15.000 persone stordite stettero sedute immobili con un nodo alla gola. L'an– tico sogno del 67-68 è rimerso. Per un certo periodo i festivals rock si muta– vano in paranoie di massa, con odiose violenze e traffici di droga pazzeschi. La dolce erba era sostituita da un disastroso uso di eroina. La musica rock diventava un nuovo prodotto di consumo capitalistico e i big del rock diven– tavano big del cinema. Le « nostre » strade si mutavano in viali della desola– zione. Finalmente individualmente e collettivamente abbiamo detto basta! E decidemmo di fermarci un momento e riscoprire chi siamo. Abbiamo dovuto sradicare dalla nostra famiglia i diavoli dello sciovinismo maschile, delle droghe pesanti, imbrogli capitalisti, il divismo da cinema. Ma perfino questa necessaria autocritica, questo ritorno alle radici, si corruppe all'estremo, perché la gente cominciò a rodersi e ad attaccarsi tra loro così ferocemente che diventammo tutti, troppo spaventati per muoverci, non spa– ventati dal sistema, ma dalla malevolenza, dalla spietata critica dei fratelli e delle sorelle e la gente si rinchiuse in se stessa, e la gente in Amerika andò così a fondo (nella merda) letteralmente e figurativamente che l'apatia, la disperazione, il cinismo e la solitudine, prese il sopravvento e ci dimenti– cammo chi eravamo: una famiglia umana legata assieme dall'amore e dalla solidarietà pronta a esplodere e a cambiare il mondo. Per i cinque mesi passati, a New York la gente ha sentito che il peggio è andato a culo e che il « movimento» si sta creando di nuovo e mettendosi di nuovo insieme, e c'è nell'aria qualcosa di nuovo. In qualche modo l'arrivo di John e Yoko a New York aveva avuto l'effetto di riunire di nuovo il « movi– mento"· Bob Dylan aveva dato un presagio di ritorno fra noi quando apparse non annunciato al concerto del Bangla Desh in Madison Square e cantò « Blowing in the wind », « A Hard Rain's gonna fall » e « Mr. Tambourine Man "· E' grande, tutti stanno quasi tornando indietro ai primi '60 e partendo daccapo di nuovo completamente. Come John Lennon ha detto ad Ann Arbor • L'apatia non ci porterà da nessuna parte. 11 Flower Power è fallito, e ora ricominciamo di nuovo n. Questo è l'anno per tutti di ricominciare daccapo, di mettersi insieme di nuovo in un modo nuovo, di costruire la nostra cultura senza sciovinismo maschile, droghe cattive e pazzi freakouts. Dovremmo provare a costruire la nostra cul– tura di nuovo,· ma questa volta con più autocoscienza e autocontrollo. Abbiamo bisogno di un maggior numero di eventi pubblici, anche un enorme Wood– stock politico alla Convenzione Nazionale Repubblicana a San Diego. UNO, DUE, TRE, MOLTI ANN ARBORS NON E' CHE L'INIZIO. Jerry Rubln IO RE NUD0/9 Sta per uscire il numero zero delle Pantere Bian– che. Questo numero parlerà dei primi risultati ottenuti dai compagni di Re Nudo nella pratica sociale. A Milano la vittoria ai concerti, a Torino l'intervento in piazza per l'occupazione delle case, ancora a Milano e poi a Torino il teatro guerriglia per la liberazione di Valpreda, l'organizzazione del centro, del mercato rosso, l'organizzazione della prima riunione degli studenti milanesi su « cambiamo la vita », la pratica ai concerti per ar– rivare al quartiere, centro vitale per la metropoli. Il periodico PANTERE BIANCHE per poter mante– nere un prezzo di copertina basso, non sarà di– stribuito dai canali ufficiali. Rinunciamo quindi alla vendita in edicola e alla vendita nazionale in, libreria. Forniremo personalmente alcune fra le principali librerie ed edicole di MILANO ROMA e delle città dove intervengono le PANTERE BIAN– CHE. E' ovvio che il grosso della distribuzione sarà fatta a mano dagli stessi compagni. PREGHIAMO QUINDI TUTTI DI NON SCRIVERCI CHIEDENDO UNA COPIA DEL GIORNALE. SE A QUESTO TIPO DI RICHIESTE POSSIAMO GIA' DIFFICILMENTE FAR FRONTE CON RE NUDO, CON LE PANTERE BIANCHE Cl SAREBBE DAV– VERO IMPOSSIBILE. SIAMO COSTRETTI QUINDI A FISSARE UN MI– NIMO DI 10 COPIE PER LE RICHIESTE VIA LET– TERA: DIECI COPIE (lire 1.000). QUESTO VALE ANCHE PER LE LIBRERIE CHE VOLESSERO RICHIEDERE DIRETTAMENTE IL GIORNALE IN SEDE (Via Corridoni 8 Milano). PER CHI VUOLE DARCI UNA MANO A FAR VI– VERE ANCHE QUESTO GIORNALE Cl MANDI 2.000 LIRE e noi manderemo 20 numeri del quindi– cinale da distribuire fra i compagni. (IL N. O COSTERÀ L. 100) COMP-AGNI, AIUTATECI A TROVARE IL POSTO PER IL SECONDO RE NUDO FREE FOLK POP FESTIVAL DI GIUGNO! ESIGENZE: ACQUA A PORTATA DI MANO, SPAZIO PER 20.000 PERSONE, VICINO AD UNA GRANDE CITTÀ - DEL NORD - CENTRO NORD

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