RE NUDO - Anno II - n. 2 - gennaio-febbraio 1971

POLONIA: SI NASCONDONO DIETRO IL ROSSO PER COLPIRE IL ROSSO Il 14 Dicembre scorso gli operai polacchi di Danzica e di Stettino sono scesi in piazza: al canto del– l'internazionale hanno infranto le vetrine, saccheggiato i negozi di generi alimentari, hanno, insomma, dato prova della loro volontà di combattere contro i risultati della politica di un governo di burocrati e capitalisti ormai al potere da 25 anni che ha avuto come conse– guenze fondamentali il distacco tra partito e massa, la liquidazione del– la collettivizzazione delle campagne (il 90 % della terra è oggi proprietà privata) ed infine la creazione nella slesia meridionale di una riserva di manodopera sfruttabile a poco prezzo dal governo di Brandt come dimostrato dai recenti accordi tra la Germania Federale e la Polonia. La rivolta polacca trae origine prin– cipalmente da: a) l'aumento dei prezzi dei generi alimentari del 20 % in media (cui d'altra parte fa riscontro una dimi– nuzione dei prezzi degli elettrodo– mestici) b) l'aumento della produttività in fabbrica c) l'introduzione dell'economia di mercato dall'1-1-'71 d) il blocco dei salari dall'1-1-'71. L'insurrezione dei centri operai del– la Polonia è dunque tanto più in– teressante quanto più nasce da i– stanze prettamente materiali; la lo– ro insoddisfazione mostra infatti in maniera molto più inequivocabile che, ad esempio, in Cecoslovac– chia la crisi delle burocrazie dei cosiddetti paesi del « socialismo realizzato », incapaci di svolgere una politica di cui sia veramente soggetto il proletariato con le sue esigenze di reale democrazia po– polare. Al cli là della solidarietà con il pro– letariato polacco in lotta, noi, data la mancanza di informazioni dirette, non riteniamo possibile un'analisi precisa della situazione venutasi a creare in Polonia. Ci limiteremo pertanto ad illustrare due opposte posizioni: la prima re– visionista e fondamentalmente rea– zionaria scaturisce non soltanto da questi ultimi avvenimenti, ma segue più o meno coerentemente la sua logica interpretativa socialdemocra– tica fin dai fatti di Berlino del '53, da quelli di Poznam del '56, da quelli di Ungheria del '56 ed infine da quelli Cecoslovacchi. Ci riferia– mo, evidentemente, all'atteggia– mento del P« C »I: al suo antico ap– poggio, quasi incondizionato, alle tesi dell'URSS e degli altri paesi « socialisti » fa riscontro attualmen– te una sua presa di posizione auto– nomista: di appoggio alle tecnocra– zie che costituiscono le punte a– vanzate di gestione del capitalismo di stato (Dubcek e compagnia) e di riflesso una conferma del– la posizione socialdemocratica di tipo nuovo che il P• C »I è andato strutturando a parti re dal patto di Salerno del '44. Quindi assenza completa di un'analisi marxista della situazione nel campo « socia– lista» ed appello ad una non me– glio precisata partecipazione delle masse dei lavoratori alla gestione dello stato. Ed anche ora, l'accusa di teppismo ed estremismo di cui è oggetto la sinistra extraparlamenta– re non richiama forse analogie con gli insulti dello stesso tono che Russia e fratelli siamesi hanno ri– volto agli operai e studenti polac– chi? La seconda posizione riguarda in– vece i gruppi alla sinistra del P«C»I che in tutti i casi condannano il rivisionismo polacco. « Nei paesi del cosiddetto « socia– lismo realizzato », dunque, la clas– se operaia ha ripreso a lottare aper– tamente, a scontrarsi con le forze che organizzano - col carovita - la rapina del salario operaio. Que– ste forze sono lo Stato, il « PC » polacco, i cosiddetti « ceti medi»: chi comanda, tenta di organizzare la rapina contro l'interesse operaio. Adesso i capi polacchi, i dirigenti revisionisti del partito e dello stato, parlano di « interesse del paese », del « popolo come un tutto unico ». Ma non dicono: - perché hanno abbassato i prezzi dei generi che solo i salari alti pos– sono comprare con facilità, mentre hanno aumentato i generi di prima necessità; - perché il giorno prima dell'au– mento dei prezzi hanno aumentato le paghe della polizia ed hanno predisposto« misure di sicurezza»; - perché gli operai si sono rivol– tati contro la mistificazione degli « interessi generali della società », contro " l'interesse del popolo co– me un tutto unico », dando l'assal– to ai supermercati, agli uffici dello stato e del P« C » polacco. Stato, sindacati, P« C », « ceti medi », so– no le forze che hanno ordinato alla polizia di sparare, « per difendere - come ha detto Cyrankievicz - la proprietà pubblica e privata, la vita e i beni dei cittadini ... » E' comunque importante precisare che anche nell'ambito della sinistra extraparlamentare non esistono po– sizioni ben definite relativamente all'Est europeo, quando in tutti i paesi dell'Est europeo si tendono a ripristinare ritmi coercitivi di pro– duzione (si veda l'esempio di To– gliattigrad in URSS), quando non si riescono a porre le condizioni per un definitivo superamento dei rapporti capitalistici di produzione, quando alla borghesia si sostituisce la burocrazia, quando, infine, come è avvenuto in polonia, si adottano certi provvedimenti ai fini di ren– dere competitiva l'economia rispet– to al mercato capitalistico, allora è veramente necessario che le ener– gie dei compagni militanti si inca– nalino anche nella direzione di una analisi approfondita e spregiudica– ta sulle cause storiche che hanno dato luogo a questi fenomeni; ed è appunto questa l'istanza che noi poniamo. RE NUDO/15 LOTTE E REPRESSIONI NEL MONDO Stati Uniti: continua e si intensifica la repressione contro i mili– tanti rivoluzionari; oltre ad Angela Davis ancora sotto p.rocesso, altre tre compagne rischiano la pena di morte per « aver traspor– tato armi da uno stato all'altro degli USA»; sono tre Weather.– women, Joyce Plecha, Sharon Krebs, Claudia Conine. Stati Uniti: I militari Americani in Vietnam in numerose occasioni iniziano la ribellione armata contro gli ufficiali a favore della guerra e nello stesso tempo fanno segnali di pace coi vietcong· che gli regalano Marihuana. Le autorità americane denunciano le morti misteriose di numerosi ufficiali; tutte negli ultimi mesi. Un corrispondente del « Giorno » dal Vietnam ha dichiarato che i militari americani pacifisti, quando vanno in pattuglia spesso se sono in grado di farlo, segnalano la loro presenza ai viet– cong con una lanterna. Questo segnale significa « non abbiamo cattive intenzioni, lasciateci vivere ». Se a capo della pattuglia c'è un ufficiale militarista, viene ucciso dalla truppa, Francoforte sul Meno: Gli immigrati, in particolare italiani, stanno facendo le spese della speculazione edilizia. La demolizione di case d'abitazione per costruire palazzi di uffici è, a Francoforte, sempre più estesamente praticata. La diminuzione di alloggi si– gnifica aumento degli affitti: dal '62 essi sono aumentati del 67,2u/o, con punte del 75,5%. Negli ultimi tre anni, a questi au– menti si è accompagnato un rincaro generale del 4% del costo della vita, e una pressione fiscale sempre più elevata a carico dei lavoratori, che invece si è ridotta, per gli imprenditori, anche di più del 10%. Gli speculatori edilizi, in attesa di vendere le loro case al miglior offerente, le affittano agli immigrati i quali, per non andare a vivere in estrema periferia o fuori città, spe– cialmente se le famiglie sono numerose, accettano di pagare affitti esosi. I padroni affittano le case, che prima o poi saranno demolite, senza ripararle. Contro questa situazione è comin– ciata una protesta, nel Westend, ove esistono parecchie case abbandonate. Al numero 47 della Eppsteiner Strasse, in una casa di 10 appartamenti, tre dei quali occupati da famiglie italiane, il padrone, signor Preisler, per costringere la gente a sloggiare, ha bloccato la caldaia del riscaldamento. In risposta, le famiglie hanno occupato la casa, lanciando la parola d'ordine dell'orga– nizzazione degli immigrati in comitati di quartiere e dell'unità fra lavoratori tedeschi (alcuni dei quali hanno raggiunto gli occu– panti) e stranieri. Altre case sono state occupate in Liebig– strasse. Il Collettivo del quartiere ha pubblicato in ciclostile notizie sulla protesta e sulla sua organizzazione. Nelle case occupate l'affitto è stato fissato al 10% della paga netta ricevuta dai lavoratori. Spagna: dopo la commutazione delle pene di morte a Burgos, continua la lotta del popolo spagnolo contro il regime Fran– chista. Caserme di polizia, della Guardia Civil, prigioni, vengono assaltate da commandos armati. A San Sebastiano per tre ore guerriglieri Baschi hanno tenuto sotto il fuoco delle armi soldati dell'esercito. La stampa mondiale e italiana tace questi episodi di lotta perché tutti, borghesi di destra e sinistra hanno paura dell'esempio che il popolo Spagnolo potrebbe fornire al prole– tariato italiano. Sul prossimo numero del " RE NUDO » daremo notizie precise ed organiche sulla lotta armata del popolo Spagnolo.

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