Rivista Critica del Socialismo - 11-12 - nov-dic 1899
Ull)J,JOGH,\FI ,\ 1-: mnSTA DEI PEIUODICI 1051 gior episodio della lotta che da ilm~p tempo fer ve nel seno del Socialismo tra i marxi sti d:1 un lato e i m1iloni.tni. i fabiani , i posf<ibilisti . i seguaci del :\Icrlino. del Sorci. del Bemst cin dall'iiltro. intorno alle bai-i scicnl.ifiehc cielSocialiSmo. Gli uni e gli aliri consider;u~o la sO('ializzazion e de\l;Lpro• duzione come un idenlc destinnto :1 di\·entar renltì1 ncll'1l\'\·cnire, cioò :-:ono socialist i: il dissenso riguarda, oltrccliè il tempo e i limiti, sopratutto il modo come 1w\·e1-rì'to divcrri1 tale socializwzi one. Ora che ne è, dopo t,w t11di• scussione, delle due concezioni a,·versari e ? Delle qua ttro lesi fondamen tali del ir arxismo \'Olgarc, quello cioè che ha :1rnto corso finora presso i s:icialis~i, il pani.o pili debole è pars o essere la, tesi dcli' immiserimento. Giì't le di,4inzioni, sotti li nella loro giustezza . del Kautskv fr,t miseria ·a:-:<oluta e re!ati\·:t. fisica e sociale. mostranrno la insostenib iÙt!1 dcll'interpctnwione volg;n·e di (Jue\la tesi: anche dopo di esse però il 1..::atzcn;,;teln e lct Stolten, per nu\l11 affatto Bernsteiniani, pur am– mett endo che \·i sono tendenze a ct·escerc come a ~liminnire a seconda degli strati sociali e del momento d' evoluzione che si considen1, hanno cred uto do,·er;,;iconcludere che in complc:,-sol'immis erimento è mui le1ule11,– za, 1w,i 1mfatto, e che, ncutralizzaL;t da altr e tendenze ,« in complesso <limi• ·unisce ». l~ i nwr xisti hann o accordato almeno ciò 1 che im·ece di una cer• tena, è questo della. miseria cresrc nt.e un complesso problema . :-ion di\'crs;1mcntc per lii teoria delle cri:<i. Gi'I i! Bernst.cin a\·crn alla vigilia. del Congre,,cso dichiara to nel 1·or11;iil'ts che <{ no:i a\·ern mai inteso élit·c che non si,mo p:>ssibili gros:::Qcrisi e una.ca.Lastrot'e, bensì mette re in dul)bio se dobbiam o in tempi pr-:issimi aspcu arci una. t.:1.! crisi e metierc inna nzi il l'att:>che con l' all;irgarsi dc! mcr.::ato a tutto 'il mondo e per altre caus e la. tendenza ;llla, caLastrofo diventa sempre minor e ». E sn di ciò pare che in fondo siano stati tut ~i d'açcordo. TI Kautsk.v ha detto che la tcori;t catast,rofica non è nel proép•;1mma di Erfurt; quan t:, alle crisi, quasi Luni hanno ammesso che son:, una tendenza.del regime c,1pit11listiço, ma altr e tendenze, l' allargarsi del mercat o, i t,·usts C'CC. la neuLralizzanO. La terza tesi dcf marxism o volgar e è l'accumulazione c11pitalistica. Il Bernslein lrn dichiara to cli \·olcr c0mb;Lttcr<1 fa siiperslizioJU, che l' attua – zione del Sncialismo dipend,Ldulia concen~razionc della ricc!ica.,t nelle nwni di un numero sempre mino1 ·e.di 1,:(tpitat-.llt1i,wtulk.: il Kaut:-ky daH' altra pnrtc, pur negando il crescere, in propo1·zionc,alla popolazione, dei piccoli e n~cdii po:;scssori. non ha potuto negnrc che i magnati del capitale sono lungi cl.11\'audar diminuendo. E quanto ;r\la concentrazi one industriale, gli anLim,1rxisti non negano l'allargar si della grande industria, m,t ritengo no improba.bile e lo1·sc impossillilc l'annunziata. scompar ;;;1della media e della piccoht industria. Ora. (']1e altr o ammctlo no quélli clic da Hobson a Van– dcrwelde e ad Arturo J.abri ol:t. penf<:tno che « bisogmi a:-:-uefar:-i :1\ pen– siero di un p11rzialc eollctti\ ·ismo? » 1l Kiwisk .v poi ammette che \;i tcori,1 m11rxi:Stica espost a n'c! progranÌma di Erfur t non \'illC per certe forme di produzione. Jo/'Se ,w11, per t' a9ricolt1tN1: e quanto al resto i marxisti negano che \'Ì sia propon.ion,ilm cntc alla popolazione un aumento dell,t rncdiHe pie-
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