Rivista Critica del Socialismo - 11-12 - nov-dic 1899
CIIOSACA SOCIALISTA 1029 timentì e con le a.spirazion i popolari . di allar ga.m c la sfera di itzionc oltre i li111Hi 1 che esso aveva imposti a sè medesimo. In Gei-man ia, il Dcrnstcin . in alc uni arti coli su' « Problemi <lei Socia,\ismo -. accolti dalla C None Zcit ", si fece eco di que- 14' auto -critica, derivandone però conseg uenze estl'cmamente mo– derate. Le sue idee furono esposte in un Memori ale al Cong resso di Stoccarda del 1898, e discusse in quella. occa:::ione abbasta nza larga mente.. Da ultim o le difese ampiam ente nell'opuscolo: / JJre– S1'frJJOSU del 8ocialismo e i doveri della democmzitt socialista. 1n sostanza le critiche che il Berst eìn muo ve al programma dcll<t democrazia sociale tedesca (poichè egli dichiara , YO!crsi oc– cupa l'C di questa n preferenza) sono le seg uenti : - Le teorie di .M;_trx e di J::ngc ls debbono essere modificate Rccondo i dat i della. scienza contempora,1H.:a. )1arx ed Engel s non hiurno saputo affra11ca,rsi completamente dal Blanqu ismo, cioè ditlln credenza nella potenza creatrice illimitata della forza poli– tica rh·oluzionaria e delht sna manife sh1zionc. l' C$p1·opriaz ione rh·oluzionaria. Le cri.<i.i e In catastrofe sociale, che essi a,·ev1.rno {!~~~~;ii:1~ d~i1:~i!~~~ti1~~~~1~:~~\ !t 'c,~i •~>i~{~~~i; ~~:·~~ t1~;·i ~ 1 ! 1i che c~si non abbiano creduto. Kon è vero che la ricchezza cre– sce11t.e drlln società ~i concentri nelle mani di alcuni ma..gnati c,tpitalistì. che il numero di quelli che posseggono di minui Rcae ht miscl'ia diventi piìt ge ueralc e profonda. Al co11irario, il nume ro di 4uc\li che posseggono aum enta; le classi medie della società si 1110d ticnno, ma non scompaiono. Non è vero che l'at.tivi tà pro– duttrict.• si concentr i, in tutte le specie d' i11dnstric. in nn piccolo num ero d' intraprese colossa li. facil i i:id espropriar e il giorno in cui il 1Jroletariato avrà conquistato il potere ; vi sono industrie nelle quali questo concentram ento è lento: esso è pili lento an– con1 nell'agricoltura: i piccoli dominii non scompa iono; il loro sfr uttamento semb ra cs:sere talvolta pili fruttifero di quello dei gra ndi dominii. Kon è ,·ero che i fenomeni econom ici soli dete r– minino l'e rnluzione !-'-Ocbtle: e lo sta,to att uale dello sviluppo eco– nomico lasci11 ai fat.tori ideologi ci c specialm ente ai fattori et ici un pil'1 larg·o campo d'nzionc che per il passato . • Perciò la teo..1a della lotta delle classi, che l'ipo~a.snlla co11- cczione mate rinlistic.t dcl\n. sloria.. dev'esse re modificat,:t A poco iL poco, i privilegint i delltt borghcsbi C<tpitalistica indietreggia no a, misul'a che progrediscono le istit uzioni democra tiche, come ad c.~empìo la legis lazio ne delle fabbriche , la legislazione che tog lie tuui gli o;;;tacoli legali all'o rganizza.zìo nc della classe operaia e ai progrcRsi di tale organ izzazione. Non è vero infine che noi a.bbiu.mo da prcrn dcrc . per un prossimo avvenir e , uno sl'acclo llella. società bo1·ghcse. La, democ razia. socinli~ta non deYC dunque , in a ,ttesn.di una, cal.1strofc di questo gene re, confiidcrare come semplici palJjat.ivi le riforme att 111.\i e non an nettere importa.nz ,·t che allo scopofinale, ;\Ila conquista. del pote re politico che permette rebbe lo sfr utta.– mento dei capitalisti poco numerosi fra le in.m i (lei qua.li si sa.rcb– bcro co11centrat.c tutte le intm prcst·.
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