Rivista Critica del Socialismo - 11-12 - nov-dic 1899

102-1 111\.l:-iT.\ (']IJTJC .\ DEL !"-O('J.\/.1!"-)10 putia .-:iriducono a nipprc:-:cnlazioni di piaecri e di dolori prop ri i. ~.1 ~~l~~~/~\!~iJ.~ '.·~:~ 1 ;11~~c1\0 1\~~~~ l• ~:!c~-, :~~·zt\ b~;~;:~;c(~'. li~ 1 \\1~;~; o l';ilira. hu per noi . prira11doci tcmpon:1.11c;11r1c11ie o per :-.empr c d'un com pag-no di la\"oro, di \olta. di pi;1('cre. Il dolore dc' \"Cechi g·cnitori , che perdono i loro tig-lilwli . l• ;is~ni più intc11~0.n pari1à di altre condizioni. tli qncllo che pro· \'ano i fiµ'ii11oli per ln perd ita de'genitori - bcn('hl• il ,·i11colo del sang ue 1<ialo 1<te1<so-app 11nto perc hè Yiene a mancare il princi– pulc loro 501<teg110 e confo l'IO nella Yecchiaia. In ge11crale quando l'e1<i1<tenzadi tu1ta 11n;1 famig lia dipende cl:l l 1:1\"0l'O di un uomo . la perdita di costu i è 1<cntita ,·iyam ente dng li altri. t:no degli ar– gome 11ti più g-ra,·i, benchè rnrnmc11te 111<:Ho. con1ro ratt ual e or– di namento dclh ~ famiglin e della pr oprietà, è. appunto lo .,;pett;)– colo dc:-:.olnntis1<1mo clic offrono tante famigli e c-)1e prcc1pit,1no nclln piì1 sq11a\lid;1 mif.lf 'ria, alla morte del loro cnpn e sos1cg·no. Questo ns1)etto dell'e redità non è mell tri 1<10 dcll'.11<pelto contra – rio. ge neralment e o:-.sel'nt!O: il patrimo nio accunrn\ato da un no– mo intraprendente e lavorato re e la direzione lndnstriale. che Yi .è anne s1<a,tr..1sme:-:siad nn crede incapa ce . :ul 1111 ,·izioso di~si– pato re. Torna ndo ai rapporti tra le conclotte deg·\i 11omi11icon,·iyenti in societì:t. !' nomo primn a ,·vcrte gli effetti dirett i della condotta altru i su di sè e dclln propl'ia su altri , e le reaz ioni elle accom– pa gnano date condotte : il che n!tera la nat 11ra della. sensa zion e prim itiva, e pn ò convertire il piacere in dolore e vicen~ rsa. Poi a vvicina ndo le sensnzioni sente piac ere del piace re e dolore del iiolorc altru i. ossia av,Trtc le riJ)crcu ssio ni 11011 delle azioni. ma, delle sensazioni altr ui su cli 1<è. ln fiue co11tnw un vincolo co' !':UOi simili; e questo Yi11colo dà luogo al piace re o dolore annessi al mantenimento o :1lla rottma delle relazi oni di affetto col suo simile. Od in a,ltri termini. il l'isnlta to della riperc ussione di se11- sazioni e dì emozioni d,1 individu o ad i11dh·iclno ( ripe rcu5sionc più o meno intensa . seco ndo i rapporti di , 1 icinamm. di nssocia - ~i;~:~~ ~rJi,:c~:-'~ ~ 1 1f:fi1~ ,~~ n~11fin~~njf~ 1 :!ti l~1~0 ~~e~~?:)l~~~~-i~~i o lontani sopra di noi, ma come piaceri e dolo ri uostri attuali. Noi sentiumo un a Yera pern1all 'aftlizio ne altrni -e un vero gaudi o ~l~~~~t~gi sig!z.:~~aQcl 1 ~ii~. ;~~:·!~C~l s~:~a~e;t ~-~~~~o:~fi~~o~~~~~;~~.':-~ il bene altrui al nostro e desiderarlo perfino col male nostro. Possiam o amar e i nost ri cong iun ti ed ami ci a mal grado del male che ci fanno : anzi quas i in ragi one dl quello: possiamo attezio – nar ci a quelli che più ci fanno soffrir e. La simpatia, l' amore, l'amiciz ia possono cioè diventare fine immedi ato della condotta ; o trovare nell'e mozione partic olar e, che e1<secag ionnn o . 1:) loro rico,~Fi,~~!i\ erò 11 ,,ycrtir c che nella rip erc u1<sionc le parti possono esse re invertite: il piacere dell' uno può diYc11tare dolo re dell 'altro e viceversa.. Esempio l'invidia . A part e an che qu esto caso. la,Yista del bene alt rn i pnò ris,·eg liare , per ragi on <lei contrasti, in noi

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