Rivista Critica del Socialismo - 11-12 - nov-dic 1899

PIACEHE E no i.OHE 102:3 la. perdita di ~ose o di persone a. noi unit e da un vinco lo cp1al– siasi,.l'inimi c1zia. ccc. producono dolore. E note,·ole lo ,;vi!nppo che acqnii':lano queste emozioni C' In loro c>1.pacità a. reagire s111lc sensar.ioni. Chi s.;1 <·llC lu sua fatic.a ~-: j J~:~~<l~~~~~~~i l\ ·~I,~~~~ ~ln~~;~i1;~ .-1'~c~_i 1~ 0~i~ i~?1 ~à 11 :ir~::,~~!1l\: glia: la sensa.zio11e pi,1cevole che acco1npng11er:'1 il :-:uo lct•;oro a,t,– tut,il'Ìl quella, peno sa. della stanchezz a. La madre, vegli ando al capeua le del figlio inferm o. non a,·yert e il sorrno e la. sta.nchezza . La giovi nett a, che prepal'a un reg·alo al ,.:110 fida11za.to , non :-:e11e peso de! liworo che fa , perchè preg usta i 1 piacere del__dono. 11 povero operaio sgo bba . affanna , si logo ra _la _ :-:alule . affronta la -rbo1te, pensando ai figliuoli che a.spe1t11110 11 tozzo di pane , e a.Ile car ezze con cui essi lo ricompens erann o. (J11e,;10piacere ,·i11cc la st.w chezr.a. e l'amar ezza che egli pro, ·a. JH.'r t>,-er co~t..etto a la– \·onn e f:iOtto ln sferza d'_un padrone: esso è parie di prezzo e anzi (benchè g·\i economisti HOH ne parlin o) è la parte principa.lc del suo salario. In ge nerale. n9i pro,·iamo piac ere a. h1vornre: :-:offria– mo nel\' ozio: presente ndo dal b1vo.ro la pnssi)?iliL1ì. di soddi:Sare ~~Ilil;~\a·:;ic~;/a~lit! r~l~~i~~~:~:.~ C\~1i\!'1~;1~trc 1~;~~t': 1t~.~~;::!1~1g/:),~'L;it~ ;.~ cato ; e la pen;1 dell'o;i;io dire t1amentc :c-chi,·nta·; f:iC11za.:<.pccinlc riguardo nlle loro rispell l.\·e con:-:egnenze: di che fanno fede ta11ti che pnr di \a., ·ortl.re si pn\ ·a.uo dei godimen ti. che coi frnUi delle \01:0 fatiche si potr ebbe,:o procacciare. Ciù prem es:c-o. è facile spie; .. \'nre il tra ::.:ponodel dolore e del piacere da, un indi, ·iduo all'..1\lro. Gli nomini sono l' uno all' oltr o ciò che il mondo C!ò:.lern o è a\1' uom o. cioè a.nsilii od o~tacoli: si urta.no. si 1111i,-cor10. ,;j dan– neggian o·, si completa .110a. vicenda. secondo i cas i. L'nomo pri– mit.ivo riceve l'aiuto dei suoi compag ni di tl'ibù nella, cost ruzi one della. ~na, capan na: vicen! rsa, egli deve temere in og ni ir1diddno di a,ltra. Lribì1 un aggre ssore. Og·g-i le azi~:iriie rea,ziorii fra gli uomi ni sono sn niat e e qmv,i inca.lcolabili. Tnli 1·e_a.zioni (a,ppro– n1zione, disa,pprontzi one, ~tirna , vendetta ecc., spesso nrnta no gh effett i della condotta ,: la condotta., che si crede\"iL utile e ca.g-io– nava piac._er , può appa_rirc. ~L ca.usa di tali re,w:ioni , da,nnos.a e cagio na.re dolore. Questi sono gli effett i dir etti delle reazioni: ma qne ~te ha11110 per effetto indiretto di far nascere nn' cmor.ione specia,lc, un rapporto cos.tan te da. individuo ad indiv iduo. - che dicesi simpatia , o avYersione. Scn;i;a, stare a ·ripetere cose a tutti .note, è chiaro che, come il pia cere attuale è a.ttulit o da.J presentimento d'un ma.le ,·icino. così nella, simpatin, il pia cere p1'oprio pn ò e,;sere nentra.lizzato in tutto od in pa rte dal\ ' impr essione dolorosa. che I' a.fto s.te: ;so prod uce s11altri, e di rimbalzo su noi mede~imi. Nè ba.sta.. L'as– s.ocia.zio11edelle scnsa-zioni e emoz ioni (ossia del pia cere e del do– lore propl'io e dcli' nltrni ) dive11endo per mane nte, produ ce un bis.og -no speciale. quello della. ,.:impat ia. dell 'nmici:1.ia. , dcll'a.ffetto., nccompa.g-nMo anch'esso da pia.cere o dolore speci a,lc. Si sa che in fin dei cont i nnchc il piacere e il dolore dLsim-

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