Rivista Critica del Socialismo - 11-12 - nov-dic 1899
l'IAC'EII E E 1)01.UIIE 1021 do lo :::0·1Hmlo cade :::u uno tli tnli ogg·clii . che« l'occ hio :::i ri– po:-a. ~ ,;:-Lo :::tes:::ofenomeno :-i ver ifica .-i~_.ruar do all' udito: i :-11oni armonici so11 quelli che si succcdou o con un ritmo. che li 1·e1 1IC! facilmente pcrcclt ibili. E lo :::tes:::odica:-i pur e delle :-cn:-azioni del latt o e di quelle del pa\;110. <·hc ~0110 piacevoli quando :-i prc~l.1110 al retto furndonam cnto deg-li organi rclati, ·i e doloro:::c in ca~o conlrario. Xè basta . I.a danza. In g-razia degli atteggi am enti (nel cor po umano , 1icllc statu e ccc.) e la bellez za dei \iuenmcnti in generale . :~l~s~~;<:i',l S;~:.\,~;! Ì~~lc:S~~:; ~~: ; :?l l<~.~~~l \. ~l:~~:11 i étil :::i·::: ~~;~.1:?,i co111nìnimo :::forzo. I<: qne:<la nn'a pplicazi Oné della Jeg·gc del mi– n imo mezzo. li bello dunqu e è nn ada.U.nrnenlo speciale dcli' uomo alla 1.wtnra ., 11na, co.-rispondc11za ti-a le !cgg·i dell e co:::e e le leggi liell'organi :-mo. L'ar le può creare I:), bellezz,1.achHla aulo l'arnbient c ,li no:stri :sensi. Certo una bella <lonna non può esse re creata da t– i' art e, ma :<oltan to imitata . Per creare la bellezz a fe111minilc. l'ar 1c è cost ret.tn a. dinrnndar c i suoi materi ali al marm o. idla tarnloz– za. ccc. Quc~tc son fi11zioni: ma ciò che ,., è di bello né\ qnatll'0. nella statua - l'~rnno nia dei lineamenti , la. graz ia dell e fo.-mc– è reale. Alla sensazione piacevo le vii,:.irn :::i as~ocinno poi. in chi contempla una bclln statua od una bella donna I altr e sensazioni , relati ve a.cl a ltr i sensi. e tut te insieme compong-0110 il phlcerc eRIC– tico e quindi l' idea della bellezza. ::ii noli qn e.'it'as:;:<ociazione tra le RCn:<azioni. che è non :::olo noli' estetica nrti stica. ma anche nell'estetica na.tul'al c. L"nabella do1111a, deve piacer e ag·li occhi e a.11chc agli altri ~em:i. ì\"oi non possiamo sep11ra.rc nella nostra mente l'una scns11zione dall 'illtra . Vicevcrs:1, noi non ammiriam o nella donna elle mnimno la sola opulenzn del :<eno o dcll'a 11cae le altre qualit à che più di– rettament e si riferi scono al piacere ses~male: ma 1111che i bei li– neam enti del volto, le pa,role e l' allirno ge ntili. Unu l)ella domia , si pensa sempr e come una don1m che·poss;Les:<cre nmatu e pos.~n amare; vale a dire il piac ere :<essual e non è tutt o il contcuut o della bellezza. femminil e. ma ne è par te integrante . Anche quando noi ammirinmo In, bellezza in chi ci è sorella o nwd re- ricl qm1l caso ness11mì, emoz ione a.morosa si risveg:lia in noi - ]a, no~tti:t ammirazi one è effetto di 11n rapporto in\ ·olontar iamente istituito t1·a. l'ogg-ctlo di essa e una persona amatu o che po:::i,:.ii1mo nnune. Un bel giova ne si può amminw e per forza mu scolare ccc. : ma. non si può disgi unge re l' ammi razion e della forza da rnw. cor– rettezza dc' linea ment i del volto ccc. Un bel vecch io è sempr e ,,n 110010, in cui si conservano tra cce della. bellezza giova nile; il che non impedisce di ammirarne le rughe ,' come quelle che indicano ,•ita, vissuta, senno ccc. Ammirnndo 1,1hellezza . di pe.-i-onn, del nostro stesso se~so, noi ci riportiamo nl piacer e sest-:11ale che cSsa, può snscita,re i11persone di alt ro scsr-;o: bcniulcso q11ci-to ·rwr 1 è tutto il contenuto del piacere estetico, ma ne è soltanto un a,parte. Nel piacere estetico adu nqn e son fn,;e le sensazfr ini piace"o1i che si pr o,,ano alla "ista. di un oggetto ro n la. n:1ppresent.t-zi0Hc
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