Rivista Critica del Socialismo - 11-12 - nov-dic 1899

LA n ;xz10:rn DHLL' li0:. 10 J>OJ,ITJCO 1013 quasi - lotta :sprecati1. perchè a definire nr, «g iusto • limite alh1. liberlà .11011g·iovel'à mai la. lottn, dei par titi, mentl'e don ebbe ba,.. st,tre in\·ece l'appl icazione di eleme ~1tari leggi di psicologi a socia.le . Sulla, di piu giw:to. infatti, di quant o Ella . afferma. on. Tor– raca: che « il coniine imposto dalle leggi g·iusto appaia in un inomento storico a 1111 g-rnppo: a, una classe, a nn pa.1tit o . o g'insto ù1 1·caltà non sia. • Poichè, difatti, nessun parti to si ac– co11cerà mai a riconoscere «giusto » i! limite che restringe la, sua libertà: e, sovrntutto. -- (questo pericolo socia.le doHeb be preoc– cupar e chi go,·erm1) - la moltitudine. per na.tma le lcgg·e psico– logica, sarà tratta se1nprc u supporre mnggior parte di rugioue in chi ha menomata la libCl'Là cH esporre le propri e rag·ioni. E 11nlla di più giusto. anche, della preoccnpa,zione dcli' on. 'l'ol'raca. perchè «g ruppi, classi e par titi, h1,·ol'ino ad attribuir si una libertà. sorn rchia11tc quella, degli altri .» E l'on. Tona ca conclu– de : « cd allonì è pm naturttl e la difcs.t. o. se cosi piace dir e, la reazione.» Benissimo: ma. la « reazione » de,·e- 11cll'jntc re::-:se di chi go,·c rna. e cioè 11cll' i11teressc sociale- dcrn essere fatta, coi rneclesimi mezzi di cui si n\.le l'4 azio11e.» Con questi soli mezzi la loila ~ posi-libilc: con altri mezzi-:--i-lpersuad a. l'on. 'l'Ol'l' a.ca– la « reazione» unà sempre la pcgg·10: poche vittor ie effimere le SiH'an 1lO pos!l:.ihili: vitto 1·ie dorn te nll'uso-- illog-ico- di u na forza, cito non è nella classe dominant e ma della quale la classe domi- 11<.rntc è sempliceme nte . dirò CO!l:.Ì. <lc\eg[ltaria: e. la molti tudine dclog·aritc . clic !i,1 la vera forz<t. nel .-:no g·indizi o snprcmo può dare e pnù non dare raµ:ione a chi della forza delegat ale ha fatto malo Uf-0: - e. ini-listo. focendo n::-o. nel dibnt.lìto . di htle forza. il g·o,·erno correrà pericolo di far c'l'edere al j)opolo-g iudice su~ premo - clic rnag·~·ior q11a,11titì1 di rag-ione a )bin l'o pposizione, nlla qnale è meno1m.1t.~ la libertt'l di esporre le proprie ragioni. Lii « rcaòonc » è d1mq11e utile, necessa,·io che f-in, fatta.: ma, i11 modo che la rnoltitudi llC venga pc1• . .;nasa.; ma in modo che chi muo\ ·e l' "'a~ione » ;1on poss;i aecnmpa1·c pretesti di menomata, liberlà: e poichè lo stec:so on. Torraca, amm ett.e che nn « g·iusto • limit.e può p_arere g!usto a una ~lasse.- a nn pil)'tito mentre in rt:allà, 110 11 sia. e poich.è St>mprr, .1 part.1ti d'opposizione si l'ifiute– raun o di riconoscere grnsto un limite chC restrin ge la loro libertà e grider;1.n110 alla prepotcuzn e in\·ochc rnnn o il supremo giudizio dell~1moltitud ine- alla quale sarù age,·olc l'ip0tesi che chi iu,·oca la. libertà di esporre le prop rie r,1g io11i abbia, ragione- cosi il solo modo effien"e <·hc la « reazion e» abb ia, di comba ltcre 1'41.lzione» ~1~\~i ~\f si~~t\ t ~a~ 1; !0 a:;~g'~t ·~ tic1~\t~im~!~~~e;~~:~L~it 1 ~\~i,(~;n r:: 1 ? et l ~ fare !' «a zione•: essendo pari le cond.izioni di lolta 1 ug ua.\e \1.). libcr U1 per ambe le parti , verchè illim1talc por entra mbe, fra la ti~,~~~~~\ ~111.:1\\~~~l;Wt~ttt~~ I~t~n~;i:~~'S } s ~ 1 l~1 :~ig, ;:rf~~~ rcno. pcrchè non tnl' ba.to da, ne!l:.snn preconcetto, da, nessu11a,pre• ·sunzione : e sarà il solo giudizio nt! evole, inapp ellabile. supremo, perchè d;tto d,t ehi ha la forza -c he è la base di ogni gove rno. i\'el dibatti to . porre nn limite - fosse 1n11·e nnchc giusto i11,

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