Rivista Critica del Socialismo - 11-12 - nov-dic 1899
982 RIVISTA CUITICA DEL SOCIALIS.\IO Ergo, per que sto lato, il J)rovYeditore è tt111u11w1n non esset. Qua,nto ai rapp ort i di que sto fun zionario con le ~cuole elemen– ta ri. sono , per dir cosi solam ente ill(liretti g·iacchè v'è m1 altro corpo d'impieg-nti , sebbene da lni dipendenti, gl'l spettori Scola– stici, che ispezionano le Scuole. Che fa dun que il Pr ovvedito re agl i studi? Ispeziona forse le scuole secondarie e :-nper iori? !\e ha il diritt o; nw no.n gli si accorda no i fondi per farlo. e poi non risiede pre:-so il )l1niste ro un Ispettorato Centrale, costit 111to di nom ini tecnici, i quali ap– punt o ispezio nan o le ::::cuole secondarie? Perciò - diciamo lo in poche parole -- il ProVYedito re è un fun zionario inutil e; e le pochis:--ime man :--ioni ntili che gli spet– tan o. qrn:ile \'1,ssh;tem:a. a! Consiglio Scolastico Provincia le, }JO– trebbcro facilm ente , ::::enza, dispendio, e!'f-erc C!-Crcitnte da altri . Acea nto a. que sto funzi onario , messo nella impossibi lità di f.~t~Ìtis~,1~ofi~ 1 ~{~e1~ 01 ;t,1~co;.~i,~fg 2 ;1m 1, 0 cNir g~-i~-z~ 11~~"1 ~\~l~\ 1;n~io dello Stato per L. 527,130. Aci essi poi Yicne cnrr if:po~ta 11n' in– denn ità di ,·isita ~ iudennità esig ua, alle scuole eleme ntari, fis• sa ta in tota le in L. 257.800. Dir qui come non funzionino. nella ge nerali U.1. le i!-JJezioni sar ebbe lungo . Accen neremo soltanto che molti i:-pctlo ri ~ono ;ìdibiti ai hwori di ufficio pr cs~o il Pr ovvedito re; c-he la, loro re• !-,idcnza nou è semp re la piìr adatta e la }Ji ì1 op1)orlnm1 alla sol– lecita Yigila nza delle :--cnolc; che si tr;t slocuno con eecc~~iYa,_fre– qnen;m,con danno grave delle scuole, do,·cndo og 11i nlJOYO nfficmle comi ncia re ab o-ro l'esame di uomini e di co~e: che alcuni sono sta ti ,·ali1tati tropp o bcnc,·oltncnte per eccessiva iud 11\ge uza di disposizioni e di Commi ssioni esa minatr ici e per altr e ragio ni facili nd immaginnrsi; che la inde nn ità è insufficiente per ese– guire le Yisite: che lu stipe ndio scarso e la esig uità della dia.– ria contrasta no spe-:so il loro prestigio: che la repa rtizi one dei circondari è mal fatta, tan lochè il numero delle scuole da ispe– ziom.ue va da 50 app ena, in un circondario a. pili cli 300 in un 1.,ltro. I( eòus sic sfrmtibus vnn ebbe meglio abolir e gli ,1ttnali ispet• tori , e sost ituirli co11 dir ezioni didattiche in ogni com une e con un corpo d'i!-,pettori central i al J\liniste ro. VII. Eccoci alla pia ga gro~sa. del nostro inseg nam ento: alle uni– ,·ersità: Il perso nal e in:-egnan te e di ammini strazione dell!! 17 uni Yersità italiane impo rta in cifra tonda 6 mili oni ali' unno. Yi sono poi gl' Istituti Super iori, e il eomples so della !-,pe..-:rt è di L. 10,418,332,10. Si agg·iungano questa cifra. e il conco rso delle Provincie e dei Comuni , le fondazioni, e le Universilà libere. Realmente, per fa,bbricar e g·li avvoc ati senza, cn,use, i medici senza, mnla ti , i \Jl'Ofe!-,sori di lette re senza scolari , è una , spesa - diciamo pn re la. pa rola. - forsenna ta . Cinq ue buoue Univcr• 1 sità, le quali comp rendessero anch e i corsi pr opri ora. degl' i-
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