Rivista Critica del Socialismo - 11-12 - nov-dic 1899
IHD!OCHAZI.\ E SOCl,\LI S~IO l'ass ociazione libera. Si nppli cnn1 ·la stc~sa teoria alla fami g-lia, :Ìo 1 1~~;~ 't1~~r,~~fi~::~1~!; t t~• S/,~ 0 il~\~i:lt~ I~ ~1;'~~~~-:1~~l~1 i< ~i1~ùlo ~f;-~i~ di tutela perpet ua è il sno prolet:iriat o; la monoµ111nia con l'c11rn11- cipazi one civile. polilicn e rclig-io:-a, su 1111 piede di eg 11agfo111za assoluta .con l'uomo dinanzi alla legg e, dclermi11crò la sua c-nrnn– éipazion e e libertà reale ». zi Mnrx non conce piva l'evoluzione sotto form a d'un pe,'/e– :io,utmento continuo . ma sotto quello di sco,1r.olgi111e,1tis11ccessi•fii. l' ultimo dei qua.li farebbe entrar e l' umaniti t in 1111 period o \"Cn l,– mente umano. Ogni epoca si oppone a quella che pr ecede e a. quella, che seg ue, per I' idcn gi uridi ca che can1~teriz za i rapporti dei produttor i fra loro : è ciò che egli chiama 11 11t0ri,ne,1to dirt– lettico della storia. Egli 110 11 ha cercato di mostrare qual legge domini questo movimen to : le q·.rnU,ro epoche (asiatica. 1 unlica , feudale e moderna.) non sembrano ge 1ierar i-i , esi-e si i-uccedono in modo contin ge nte: il .l! rmifes to conw1iista ha per oggetto di ;:~ f~~a:~ioi~!\\i 0 f~~e J:~~; ;~n 1 g~:~~~i'~~~~r~.il reg ime cnpita - 30 E11gels ha, modjfica.to profondam ente·ques 1a teoria: le quat– tro epoc he di )Ja,rx non ne fanno piì1 che una. quella della ci\·ilLà, proprietaria .; i tempi sconosci uti dellrt pr eìi-toria ~ono car n11.e– rizzati dal CO!'nni smo, che ~i p11òde~crivere cori tanta. magg ior preci sione e a.more, in qua,nlo mancano i docrnnenti. l'a,n 'euire a.t– tucrà u1i nuovo Comu nismo perfezionalo per effetto d'una pr etc~a legg e di nega:.ione della uega:io,ie. e) Il Socialismo è uno stflto d'a,ti11w, che agi sce come 111rn, forza. viva nel mondo per trnl-<!"Ol'mar e le i~titnzioni in u 1i senso f1"1vorevole alle c·lassi opera ie. .Bisognerebb e chiudere gli occhi per non vedere clic da, ogni pa,rte si fann o i-lorzi per dare agli ope nli nu ovi mezzi di sviluppo intellettuale e di prog resso materiale. l)'a.ltra pa.1-lcsi fanno espel'ie nze nello scopo di te 11lare nuove forme di prod uzione e d'a mmini straz ione; e il risultato di tal i esperie nze è sempre qual che ca,mbia.mento nella. leg i!'-\a.zione, nei modi eh pensare, nei costumi. In fine, di un modo più o meno co~cicntc, gli uom ini 1 cerc,1ndo di adn lta rsi a, nuove condizi oni di vita. tra– sforma no la società tradizfonal c e le dan110 un aspetto più, sociale. Se il sociologo pu ò constatare che, in tutt.a, l'Eur opa, i cam– biamenti avvengono così, in modo da dal'C un colore sempr e pi1ì socialista alle qualità che servono a defini re i fenomeni sociali, l'uomo di Stato si sentirà incoragg iato a. fare delle leggi in pro' delle class i opcn1ie. Kon v'è nu lla, che influi sca più sull 'uomo di 1 ) Teoria n/Wlia di econqmiasociale, pag. 317. Ì•: facile di ossen 'arc che le tesi di Engcls o!lrono B'randi 1u~alogie con quelle di Pecqucur: la nwnog~ mia successililt d1 costm rassomiglia molto al r,iatrimonfo syndiasmico del primo. lo penso che da. questa frase del Pccqueut· è tolto in prestito la formola spesso eilata da Gucsdc: « la donna è il prol rio dell'uomo ». Pec– quer del resto ò stato molto saccheggiato .• , 'J Si dC\'C notare che Marx ha finito, anche lui. per relegare il Comu– nismo ncll'arv c,11rcaffatto indctcrminal-0. {Lettera sul Programr,i, di Gotlta).
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