Rivista Critica del Socialismo - 11-12 - nov-dic 1899

972 Hl\ 'JSTA CIUTI CA DEL SOCl,\LIS'.\1O dnto per lungo tempo che la loro fede li all ontann s!"edai pubbli ci utlì cii: i soeiali!"-tifarann o altrettanto '?h ,,ero che i primi cristi,rn i attend en wo la 7H1rousia. come i !"-Och1listi democrati ci ;·1tteudono la dit tat nra del proletariato! 1 soci,1listi di parti to hanno inte re!"-se a ma ntenere il rispetto delle lormole e del!e a!"-ll'azioni: ma il \orn tempo sernbri 1 esser e pa!"-!"-ato in Francia: essi fanno più ehi .ìsso che lavoro, e le as– sociazi oni ope rai e sfuggo no sem pre più alla loro dir ezione. Il Socialismo diYen1a semp 1·e più 1m movimentoo;;eraionella demo– crozio. L' evol11zio11e del Soc iali smo è og-g·i abbastanza inoltrala , pcr – chè sia -possi bile determinarne il mome nto. (1) In pr incipio il Sociali smo fu una. dottrina della società 1t?1w1u, ricost ruita seco ndo i dati dell'ossenazio ne rngionala: al– cirni YOlern11O che !;1Città ros!"e nn organi smo perfetto conforme al dri tto natmale : altr i cci-cava no di costituir e gruppi. nei quali l'anno11ia reg-na si-Cspontan e1.~m_cnte e nascesse da!_disonlin e slesso delle pa s!"-ioni : più d'nn sociali sta ~pera ,·edere 1 11O::;tri conlem – pon111ei ritornar e alle idee dei i-elYaggi , in modo da att11 :1.re qnel- 1' ideale di p;1ce. che ~-li uOmini ha1111O invano vngheg-gia.to dopo l'abb omin evole in,·enz1O11edel In ci,-iltà 1}. Ciò che Yì è di più strano è che og-rii utopista, pretende fare della, ~cieuza e si fa beffo del– l'iug-e1rnità de'-suoi prcd~c~i-soi-i. J sociali i-li democratic i ted e!"-('bi. 110n ostante le lorn prete se alla scienz a. ha 11no J)l'Odotto al1ret1ante chim ere qua nto la ::-c11oh1, fah111!"-tcrin11a: d'nltronde. qm.1:-:i tutt.' i sociali st i predicono (per 1m a.h ·enir c lo11ta no ) il Com uni smo nm1rchico e pre vedono che la rcg·ola dell' ab bazi a sogn ata da, Rabela ii-(«fa ciò che ,,uoi, }tLiverrà la legg-e del mondo. ~oi tro, ·iam o qui un' a.pplicaziori e ::;orpren– dcnt e del pl"incipio degli eterni 1·ico~·si, che domina , ll1tta, la, :::ocio_– log-ia e che fo ridvcre di quand o m qua ndo delle forme che si rit.enernno esa mit e. . b) :-:i è prei-cnta to il Socialismo come il termine1teceSS(l1'io tl' nn' e·tolu:iO'J1e ;Stoi· c(f : è a, qu ci-ta concezion e che si dà il nome di scient[licfl. tut.tochè essa, nou abbia , nulla , di com u11c con la scie11za pi-opr iam ente detta. Yi sono pare cchi modi di com pren– dere questa eYoluzi o11e. 1° Qua:ìi t.ult' i socia.li ~t,Lfran ces i anteriOl'i al 1848 si sforza– rono di most nHe che Yi è nn prog resso ince!"-sa.nte ,·erso l'enrnn– cipa .zio11e degli opc nù: alla, schia.YitÌI è succed11tc.1, la servi tù: il sal ariat o è mm attenuazione della ,;en ·itll ; e ht quarta forma sarà 1 ) La democrazia socialista tcde:c-c.i (.! piena d'ammirazione per i sel– '? ""i ; Lafal'gue non manca mai di eontnipp orl'e il: ln1~g-io '.1\J'uomo ci– n1(t E e,·idcnte che in 9uesto, come in molti a\tl'i cat i tcaesdu non fanno che ripetere delle dottri ne abbandonat e da lungo 'mpo in 1:mnci;t: la. scfen;a speciale alla demoerada sociale si compone sopratutto eh tesi ant.i– qu.ite.

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