Rivista Critica del Socialismo - fasc. 10 - ott. 1899

LA \'El\A l'OBTAT,\ DELLA !.l~GGB ECONO)llCA ECC. 921 11misul·a che scompaiono gli ost.lcol i artificiali politici ed eco• nomi ci elev ati dai rispettiv i governi dell e nazioni moderne. C'o~ì noi ;tbbiamo "isto la Germania S\·ilnppar si con fona , crescente e meravigliosa :--111\a via indu,:.trialc dopo la benedizione forzata , dei mili,1rdi francesi, e \' abolizione dei molteplici \·in– coli dog·,rnali e,:.istenti fra pro\·incia e proYin cin. ~a Hu:,;sia progrc(!isce rapidamente nel dominio econorniC'O. gn1z1e appunto ai capitalisti cstcl'i. lnfatti il tot,llc dei capitelli este ri impiegati nel 1898 nelle nnon~ impre:,;c industriali rn sse supe rò i .360 milioni di franchi. mentre era ,:.olo di mo milioni ~i~/c!1~,~(c t:li ri1·1~ 1 l/~i~~~\an~ 1 11;~~:\J~a ~n1~~;1t 1 ci~·~;~d/' !;'.,~\~·~J:t i~= piegati 11clle indnstrie. S'.ea que:4a somma si aggiunge il pro– dotto delle opera zioni di credito condot te a. buon fine dallo Slato . si aggiunge un totale di :3 miliardi e :188 milioni di frnnehi. 1) Ora la nrngg-iore parte (Li questi capitali eno rmi appnrtcneYa alla Franciu. onde non è a menwigliarsi se In tend enza centrn– linatrice .non abbia a. prodursi così YiYa in questa ni~zionc, at– tesa l' enugrazione dei cap itali che dO\TCbbero c·apitaltzza.rsi nel loro luogo di origine. ' E In prova palpit;rntc che è l' accumnlazione progT<:Sf:.in1 quel\;) che genera le circostanze che dù11no luogo alla ccntrnliz– znzio11e in minore m'.rni del capitale ,:.ocialc ce la dà l' Amqrica . la tena presa d,1lL;ibnob1 come prov;) ncgMini della sna tc.<.iba:,;nta sulla pretesa lcg·ge sui redditi coslnnti. Infatti se yj è una ternt che (lbhil, visto nflluire da t11tta l' Eu Mpn le energ·ic mi::rliori degli uommi e la maggiore quantità di capitali è appunto\' America. Alle energie produtti\·e vergini da sfrntlarc vennero uniti dei capitali fovolo:-;i prnvcnicnti dalle nazioni industriali e spccial – m.cnte dal!' Inghilt erra . Scii' America l'accumulazione capih1\i – st1ca è avvenuta secondo 11m1 progTCf:.Sionc g·eometrica, enorme , e con essa !;1 tendenza centralizzatrice do\·en 1 lri onfarc i11c\·ita,• bihnente. Son per nulht l'America. è il paese dei miliardari! L'Italia mede,:.inrn ~e ora ha un 11ote\·olc ri:,,;Ycglio nel\' in– du stria lo dc, ·e in grande parte alla emigrnzion c dei capitali st ranieri ( belgi - ingle:,;i - tedeschi. ccc. ) , che cc•reano fiducio,:.i ali' c,:.tero un saggio di profitto che 11011potrebbero più ,were nel loro luogo di nascita. In conclusione è nna ma$sa ,:.cmpre crescente di capitali che emigrn dalle nazioni pi1Y svil uppa te cap it.tli,:.ticameulc. Questa emign)zione certamente non è cterm) , ma troni il suo limite nell ' cqnili brio c:10.:n poco a poco deve nascere tra le condizioni in cui :::.iS\·i!uppn l'i ndu stria e il capilcdismo nei diYer:--ipaesi. Ma questa C\·0J11zione è lenta, il'ta di ostacoli naturali ed artifi– ciali. e non è certame nte in nostro potere di profetarne la dmata. Ora siccome !;1 centralizzazione dei capitali non è nitro che il COl'Olhnio di nna data · ,:.ituazion e capitnli,:.tica, a misura che questa ,:.i modifica. che le basi del];) socic tìi borghese si nllargano. 1) Rica 1·ato d1!ll'A·i;a11ti !

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