Rivista Critica del Socialismo - fasc. 10 - ott. 1899

l;\l'Olt '\O ALLA TEORIA MAHXISTA DEL l'UOFITTO !)05 litaria il valore potrà essere determinato secondo l'utilità rispet– tiva delle cose in rapporto ai bi~ogni gencrali. ll che prova. una altra cosa: che lungi dal cessare di funzionare in 1111;1 ~ocietà .~~~~'b\~t. 1 c:',1)'~)~~~ri;,ii~~~ ~;~~:~ t"~iit r,~ .. l1~l~i~)~;:i·o:10r'~ 1 :R 0 ,~t~z~l di produzione e delle varie specie di lavori ) saranno regolati dalla legge del valo_rc,vale a dire in nltima analisi dn,lJ'equilibrio degl' interessi e dei bisogni in una società socialistica, meglio ancora che nella società attuale. Il Graziadei parla prç>priocome se credesse che il capitalista stabiliBce esso il valore .delle cose e la quota del suo profitto. " Giacchè l direttori della produzione so11O i capitali~ti, ed è in con~cguenza della loro attiv ità che si s,·iluppaJlOoggi le leg-gi econom.iche,saranno i capitalisti quelli che, dovendo pagare gli operai e dovendo inoltre realizzare il loro profil1o dctennine – nurno i rapporti, secondo cui il prodotto del grnppo, a cui ri– spettivamente a,ppartcngo 11O,dovrà scambia rsi co'prodotti di tutti gli altr i grupp i •· 4 Una ,·olta che sono i ca,pit~listi quelli che, come direttori della procluzione, determi nano la ragione degli scambii, il valore dipenderà dai loro criteri i di capitalisti e non da altro. » Per noi la ragione degli sca.mbii è determ inata da' rapporti reali fra le cose (qnantit.ati, ·i) e d1t'eritcrii di utilità (qualitnth ·i) de'con~umatori tutti, non de'ROlicapitalisti. Il valore è un'equa – zione fra due prodotti. fra due ser\·igi , cd, in ultima anali~i, fra dne bisogni. La prevalenza dei capitalisti può alterare i rapporti, ma l'alterazio ne non può andare oltre certi confini. Il Yalorc è sempre h1 funzione delle due variabili, costo e utilità. li Grazia.dei dice che: « tanto la,scl1ola classico-economica e la. scuola Classico-socialista quanto h1scuola austriaca si _trovano di accordo ncll' ammettere almeno questo, che in 1111 regime di concorrenza . il valore de' prodotti di ciascun produttore è propor– zionale a.I costo sofferto per conseguirl i ». Yeramente per la scuola, classica questa è piìi nna tenden:a, che un fatto (v. M,turice Block ). Poi la concOtTen,;:;tassoluta è una utopia, un presupposto idea.le teorico, non si verifica mai. L' ineg uaglianza e diYersità delle condizioni, capacità, bisogni limitano la concorrc nz,1e impediscono al valore di fare equazione col costo. Certo se tutti gli uomini a,YC.<:sero gli stessi bisogni, e !?o,\t 1 :z~: i c!:o~~~~;rto~;:t~;e~~11'.~Y~:::~lj~fi;~~r•~zilX?//~1~ilJrgt~~ il luogo e il modo dell' ,1ttivttà loro e la specie e qualità e i modi di soddisfazione dc' bisogni, il ,·alore sarebbe dclennirmt'.Junica– mente dal costo. ~fa essendovi differenze, cose che costano eg-ual lavoro lutnno ineguale valore, secondo che vengono più o meno appetite sil.1per il consumo immediato sia per la produzione degli oggetti di co11sumo. Jt merito della, scuola edonistica di 1.wc r richiaumto l'atteu– .:,done sulla, importanza , dell'elemen to utilità del valore analiu;an-

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