Rivista Critica del Socialismo - fasc. 10 - ott. 1899

L,\ l'u:--zio:--E 0{.;I.L' U0).10 POLITICO 8!)] - in forza, che og-g·cttivame11tc la cosa possiede e forza che sog- f?~:1':!g::c;!;:~; \~~t~e:~~~-i~~t~~1~ ;~}f;z ~?;~· ,; 1 t:1t~.'\';Cl~t~~~~: s~~~ un tlll eqnùll I.'niilità oggettiva della cosa o l'ofelimità soggetliva dcll'nomo . L'utilità ogg·ettin1 di 1111 prodotto nou ha nrni dato v;1\orc al prodotto, poichè Yi sono cose utili che hanno un v;1lorc mi11imo e cose inutili che hanno 11n valore ma,:,:imo: si è osscrvnto in economia politica: l'ofelimità soggettiv a dell'u omo è il q11id che ntfrib uisce il Yalorc alla cosa. l.n quale YCritù non m· importa, qui. come ,·crità economica, 1 ma pcrchè mi permette di riaffer– ma re, con 1111 argomento indiscu!1bilc . qua nto avevo giù detto: che l'uomo 1 in tutte le estri~1sccaz1oni della snn energia nella vita soci<ìle,agisce sernpre in modo co11fom1ca quello che egl i crede il sno interes,:c: poichè nel campo economico è da questa regol:1 che il Yalorc dei prodotti viene detel'minnto. Se l'uomo agisse diversamente . se la molla clcllcsue ,izioni non fosse il suo creduto i1iterl'Sse, \;\ scìenz11economica finirebbe di verificare i fatti che fino ad ora ha sempre ,·erificato e le sue rcg-olc fondnmcntuli avrebbero roYesciala og-ni !01·0ba:::cdi rngio11e. Che il creduto inlcl'e~sc sin poi sempre il vero i11tercssc è ,llt1·a411eslionc: e noi accennrl' eino in seg-1lito. a. questo propo~ito, il dOYCrcdell'uomo politico. ~ln iu1:rnto dobbiamo ammettere che l'nomo, anche il pilì rozzo, agisce , e se11te, in modo conforme a quello fhC eg-li crede sia il ~110interesse: q1rnnto J)iÌI \' 11omo è rozzo . tanto maggiore potrà essere la CYenl11;1le differenza fra int crcs:::ee Cl'eduto intcres~c. J),1to qncsto principi o - per mc inoppugnabile - In mia teo– rica della, dirnnnica soeialc è CYidcnte. Parlare di potere politic o- eco11ornico tcnnto da una classe sociale per prepote nza è. filosoficc1n1c11tc, 11Herrore. Xcs.,:1111 g·o– vcrno, in nessun pnc~e. in 1iess11na~poca - llCppm c negli ,:tadi I)iì1 rndi mcntali delln evoluzione ,:oc1ale :- è stato 11rnipossibile. se con esso 11011 sia stat o il co11sensodei sottomessi . La ragione 11ltima. la prima base di og·ni govel'llO è stata, sempre cd è la, forza. bi forza, fisic,1: dal c11po-tribÌI al pl'Csidcni.e di nna. confc– den1zione repubblicamì . da nn estremo all'altro della, eYoluzionc politica. non nrni l'autorità di 11n capo, può ><Ostcnersi ><e in ap– pogg·io '-HO non srn la forza fo,ica: la quale è scrnpl'e ><Intanel popolo, non fosse per altr o grazie ,1\la sua moltiludin c: :::crnpre - lanto più quando la rorza era tutta nella gagliardia dei musco!\, e quindi nel numero delle brnccia: poco rneno adesso, che l'arma da, fnoco può rimedia.re . colla tenibile potc11za del proiettilC'. alla. deficic11zudel numero: ~emprc. e fino a qnando s'in,·cuti l'armn, con la qual e nn uomo o pochi nomini po:::sa1tocombattere conl ro tutto 1m popolo. E si pnò concepire che 11npopolo. anche barbar o. rozzo. in– co><ciente. conceda. la sna forzu a 111 domirn1tore che eg·\i Cl'Cda non tnvori!"ca il suo interesse·? Dominator e: o classe od uomo. i\'on parliamo del popolo, che, finora. 110nha a,·uto ancon1 mai il s110momento d'imp erio diretto. come moltiLl.Hlinc.

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